Registi che hanno realizzato un solo film e lo hanno reso un capolavoro cinematografico

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Il panorama cinematografico internazionale è costellato di registi che, pur realizzando numerosi film nel corso della loro carriera, sono riusciti a lasciare un segno indelebile con una sola opera considerata un vero e proprio capolavoro. Questi autori spesso affrontano percorsi professionali complessi, segnati da insuccessi commerciali, scelte di vita diverse o problematiche di salute, che li portano a interrompere prematuramente la loro attività nel mondo del cinema. In questo contesto si inseriscono alcune pellicole che si distinguono per il loro valore artistico e culturale, riuscendo a conquistare pubblico e critica nonostante l’assenza di ulteriori produzioni.

film considerati capolavori prodotti da registi con una sola pellicola

Nel novero delle opere cinematiche che hanno ottenuto riconoscimenti universali, si trovano titoli che rappresentano veri e propri esempi di eccellenza artistica. Questi film spaziano dai classici in bianco e nero alle commedie cult, passando per horror psicologici e drammi intensi. La peculiarità di queste pellicole risiede nel fatto che ciascuna di esse ha lasciato un’impronta duratura nel mondo del cinema, confermando il talento unico dei loro creatori. Sebbene molti registi abbiano scelto strade diverse o siano stati costretti ad abbandonare le scene per motivi personali o sanitari, i loro lavori rimangono testimonianze di grande valore artistico.

film e registi iconici con una sola opera

10 – The Honeymoon Killers (1970)

Diretto da Leonard Kastle, questo film trae ispirazione dalla vera vicenda dei serial killer Raymond Fernandez e Martha Beck. Nonostante Martin Scorsese fosse stato inizialmente ingaggiato come regista ma sia stato licenziato all’inizio delle riprese, Kastle ha preso in mano le redini del progetto. La pellicola ha ricevuto apprezzamenti positivi al momento della sua uscita ed è oggi considerata un cult con una percentuale di approvazione molto alta su Rotten Tomatoes. Kastle stesso era principalmente compositore d’opera e questa rimane la sua unica incursione dietro la macchina da presa.

  • Leonard Kastle
  • Shirley Stoler
  • Tony Lo Bianco
  • Mary Jane Higby

9 – L’Atalante (1934)

Opera prima del regista francese Jean Vigo, questo film incarna uno dei massimi esempi del movimento realistico poetico degli anni ’30. Vigo lavorò sotto condizioni estremamente difficili: affetto da tubercolosi e gravemente malato durante le riprese, riuscì comunque a realizzare un’opera immortale sulla storia di una giovane coppia in navigazione su un fiume. La sua morte precoce impedì ulteriori produzioni cinematografiche; Il suo unico lungometraggio continua a essere considerato tra i più grandi capolavori della storia del cinema.

  • Jean Vigo
  • Louise Brooks (attrice)

8 – Carnival of Souls (1962)

Scritto e diretto da Herk Harvey — alla sua unica esperienza come regista — questo horror psicologico si distingue per l’atmosfera inquietante e le immagini disturbanti che ancora oggi impressionano gli spettatori. Racconta la discesa nella follia di Mary Henry dopo un incidente d’auto mentre viene perseguitata da uno strano spirito in un paesaggio ultraterreno dal gusto espressionista tedesco. Nonostante il fallimento commerciale al momento dell’uscita, il film ha acquisito status di culto ed è riconosciuto come uno dei più originali horror degli anni ’60.

  • Herk Harvey
  • Candace Hilligoss (attrice principale)

7 – Phase IV (1974)

Scritto e diretto dal graphic designer Saul Bass — noto soprattutto per i suoi poster iconici — questa pellicola si ispira liberamente al racconto “L’Impero delle formiche” di H.G. Wells. Ambientata in Arizona dopo un evento cosmico che causa mutazioni genetiche nelle formiche fino a sviluppare una coscienza collettiva, il film presenta immagini straordinarie come i primi crop circles della storia cinematografica moderna. Nonostante il successo critico crescente nel tempo, Bass decise di tornare alla grafica piuttosto che proseguire la carriera dietro la macchina da presa.

  • Saul Bass

6 – Angst (1983)

Scritto e diretto dall’austriaco Gerald Kargl — autore esclusivo anche della sceneggiatura — questo horror estremo racconta la storia disturbante di un serial killer appena uscito dal carcere. Il film utilizza tecniche innovative come la telecamera soggettiva e movimenti rapidi per immergere lo spettatore in un’atmosfera opprimente e angosciante. Nonostante abbia suscitato scandalo ed essere stato vietato in diversi paesi per le sue rappresentazioni cruente, “Angst” resta uno dei lavori più disturbanti mai realizzati nel genere horror.

  • Gerald Kargl

5 – Wanda (1970)

L’unico lungometraggio firmato dalla regista americana Barbara Loden narra le vicende tragicomiche di Wanda Goronski, donna insoddisfatta della propria vita domestica in un piccolo paese minerario del Pennsylvania. Interpretata dalla stessa Loden nei panni della protagonista – una casalinga sfuggente alla routine quotidiana – il film esplora temi quali l’alienazione femminile e l’individualismo attraverso dialoghi improvvisati ed uno stile volutamente realistico. “Wanda” rappresenta una testimonianza autentica dell’esistenzialismo americano degli anni ’70.

  • Barbara Loden

4 – One-Eyed Jacks (1961)

Noto principalmente come attore leggendario grazie ai ruoli ne “Il padrino” o “Viva Las Vegas”, Marlon Brando debuttò anche come regista con questa pellicola western ambientata sul confine messicano-americano. Originariamente pensato come progetto affidato a Stanley Kubrick prima del suo ritiro temporaneo dalle scene cinematografiche per dedicarsi ad altri lavori, Brando prese in mano le redini dirigendo se stesso nei panni dell’ex bandito Rio. Il film combina azione intensa con romanticismo drammatico ma ebbe scarso successo al botteghino; ciò non toglie che oggi sia considerato un classico intramontabile.

  • Marlon Brando

2 – Rosencrantz & Guildenstern Are Dead (1990)

Scritto dal celebre drammaturgo britannico Tom Stoppard — noto anche per “Brazil” o “Shakespeare in Love” — questa trasposizione cinematografica del suo omonimo testo teatrale rappresenta uno dei pochi tentativi diretti dello stesso Stoppard dietro la cinepresa. Con protagonisti Gary Oldman e Tim Roth nei ruoli principali, il film offre una riflessione intelligente sui personaggi secondari dell’Amleto shakespearianesco attraverso dialoghi brillanti ed effetti visivi innovativi.
Nonostante il grande successo critico ed alcuni interessamenti futuri riguardo a sequel o remake, Stoppard preferì mantenersi impegnato nella scrittura teatrale piuttosto che continuare dietro alla macchina da presa.

  • Tom Stoppard

1 – The Night Of The Hunter (1955)

Sebben diretto dall’attore Charles Laughton – famoso soprattutto per interpretazioni memorabili – questa pellicola rimane tra i thriller più inquietanti mai realizzati negli anni ’50.
Con Robert Mitchum nei panni di un predicatore psicopatico alla ricerca di denaro nascosto dai figli di un criminale morto—il tutto avvolto da atmosfere cupe dall’estetica noir—questo capolavoro ha avuto così scarso successo commerciale da spingere Laughton ad abbandonare definitivamente la carriera cinematografica.
Solo recentemente è stato rivalutato come pietra miliare imprescindibile nel genere thriller/psicologico.

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