La pelle del serpente: recensione del film tra romance e horror di alice Maio Mackay

Nel panorama cinematografico contemporaneo, emergono voci innovative che portano avanti una narrazione autentica e audace dei temi LGBTQ+. Tra queste, spicca il talento di Alice Maio Mackay, regista trans australiana che, a soli 21 anni, ha già prodotto un considerevole numero di opere, tra cortometraggi e lungometraggi. La sua produzione artistica si distingue per un approccio diretto e senza filtri alla rappresentazione della transessualità e delle dinamiche queer, utilizzando il genere horror come strumento di esplorazione sociale e identitaria.
la filmografia di alice maio mackay: un’arte queer fuori dagli schemi
una giovane regista con uno stile distintivo
Alice Maio Mackay ha realizzato quattro cortometraggi e sei lungometraggi, dimostrando una produttività elevata e una visione artistica chiara. La sua filmografia riflette un forte impegno nel raccontare storie di identità trans attraverso un linguaggio che combina elementi low-budget con una narrativa potente. La sua capacità di creare opere che sembrano semplici ma sono ricche di significato la posiziona come una delle voci più promettenti del cinema indie queer.
l’ultimo lavoro: “The Serpent’s Skin”
“The Serpent’s Skin”, suo recente film presentato al Beyond Fest 2025, si distingue immediatamente come un’opera esplicitamente transgender. Diretto da Mackay e montato dalla collega Vera Drew, il film si caratterizza per uno stile che alterna momenti di introspezione a scene più intense, sfruttando le potenzialità del genere horror per affrontare tematiche quali la percezione sociale della transessualità e la violenza spesso subita da chi vive ai margini della società eteronormativa.
trama e tematiche principali del film
La storia segue Anna (interpretata da Alexandra McVicker), giovane donna appena trasferitasi a Adelaide dopo aver lasciato la famiglia in seguito alle tensioni legate alla propria identità di genere. Qui incontra Dakota (Charlotte Chimes), sorella più grande che vive in un appartamento con il vicino Danny (Jordan Dulieu). La narrazione si sviluppa tra incontri quotidiani, attimi di magia sovrannaturale — come l’abilità di Anna di usare “la difesa” chiamata popping — e rivelazioni inquietanti sulla natura delle sue potenzialità.
caratteristiche distintive de “the serpent’s skin”
approccio diretto alla sessualità queer
L’aspetto più innovativo dell’opera risiede nella rappresentazione franca delle relazioni intime tra personaggi queer. Le scene d’amore sono trattate con naturalezza ed evidenziano come l’amore possa essere sia fisico che intellettuale. Il film si presenta come una testimonianza sincera sulla complessità delle emozioni e sui rischi concreti incontrati dalle donne queer in ambienti dominati da cisgender maschi.
il simbolismo del potere magico
Mackay interpreta letteralmente l’idea che le persone trans siano “magiche”, inserendo i personaggi all’interno di un contesto storico segnato dalla caccia alle streghe. Questa metafora si traduce in scene in cui i protagonisti scoprono o affinano i propri poteri sovrannaturali — come Anna che impara a controllare le sue capacità — simbolo della lotta contro l’ignoranza e la repressione sociale.
temi sociali ed estetici affrontati nel film
critica alle discriminazioni e alla violenza
Mackay mette in luce i pericoli reali derivanti dall’intolleranza attraverso episodi drammatici: dal tentativo di stupro al contagio simbolico del tatuaggio dell’ouroboros su Danny che lo trasforma in una figura minacciosa. Questi momenti sottolineano quanto la paura verso le differenze possa degenerare in violenza fisica o psicologica contro le persone LGBTQ+.
stile visivo ed estetica narrativa
L’estetica del film è caratterizzata da colori eterei e composizioni visivamente accattivanti, quasi televisive nelle tonalità luminose ma allo stesso tempo intime. Questo approccio rende “The Serpent’s Skin” non solo un racconto potente ma anche esteticamente coinvolgente, capace di catturare lo spettatore fin dai primi istanti.
personaggi principali presenti nel cast
- Alice Maio Mackay (regista)
- Alexandra McVicker (Anna)
- Charlotte Chimes (Dakota)
- Jordan Dulieu (Danny)
- Avalon Fast (Gen)