Tv show che avrebbero potuto sostituire the office

Il panorama delle sitcom di successo ha visto nel corso degli anni diverse produzioni che si sono ispirate o sono state considerate come possibili eredi di capolavori consolidati. Tra queste, alcune hanno saputo distinguersi per originalità e capacità di adattarsi ai gusti del pubblico contemporaneo, mantenendo vivo l’interesse verso il genere. In questo approfondimento vengono analizzate alcune delle serie più significative che si sono affermate come potenziali sostitute o alternative a uno dei titoli più iconici della televisione mondiale.
serie simili a “The Office”
superstore
Dal 2015, NBC ha trasmesso Superstore, creata da Justin Spitzer. La serie ambientata in un grande magazzino fittizio, Cloud 9, segue le vicende di un gruppo di impiegati alle prese con le loro attività quotidiane. Alla guida del team troviamo Amy (America Ferrera), ex supervisore di reparto ora responsabile del negozio. La narrazione mette in evidenza le sfide lavorative, i rapporti interpersonali e gli aspetti sociali legati al mondo del commercio al dettaglio, affrontando tematiche come clienti difficili e politiche aziendali con un tono umoristico e critico.
Superstore si distingue per la sua rappresentazione realistica della vita lavorativa nei retail, sebbene abbia avuto una durata inferiore rispetto ad altri successi simili, fermandosi a sei stagioni.
brooklyn nine-nine
Brooklyn Nine-Nine, ideata da Dan Goor e Michael Schur, è andata in onda dal 2013 al 2021 sulla NBC. La serie segue le avventure della squadra della quarantesima sezione del dipartimento di polizia di New York, situata nel quartiere di Brooklyn. Il personaggio principale è il capitano Raymond Holt (Andre Braugher), severo e professionale, che deve gestire l’inesperto ma talentuoso detective Jake Peralta (Andy Samberg). La comicità deriva dalla contrapposizione tra i caratteri dei membri del team e dalle dinamiche tra loro.
Come The Office, anche questa serie si configura come una comedy ambientata sul luogo di lavoro con personaggi caratterizzati da tratti distintivi forti e riconoscibili. La capacità di creare un universo unico ha impedito che diventasse semplicemente una replica dell’originale.
community
Dal 2009 al 2014, la sitcom creata da Dan Harmon ha raccontato le vicende degli studenti alla Greendale Community College in Colorado. Tra i protagonisti figurano Jeff (Joel McHale), Britta (Gillian Jacobs), Abed (Danny Pudi), Shirley (Yvette Nicole Brown), Annie (Alison Brie) e Troy (Donald Glover). La varietà dei personaggi porta a storie spesso caotiche e divertenti, con temi sociali trattati attraverso un tono ironico e meta-comico.
Sebbene non sia propriamente una comedy ambientata esclusivamente sul luogo di lavoro come altre serie menzionate, la costante presenza nello stesso contesto scolastico crea analogie con il format tipico delle sitcom collettive più note.
serie con tema lavorativo e commento sociale
the good place
The Good Place, creata da Michael Schur ed andata in onda dal 2016 al 2020 su NBC, rappresenta una delle produzioni più innovative nel panorama delle sitcom recenti. La storia segue Eleanor Shellstrop (Kristen Bell), che dopo la morte si risveglia nel “Paradiso”, ma scopre presto di essere stata scambiata per qualcun altro ingiustamente. Con l’aiuto del suo mentore spirituale Michael (Ted Danson) e del suo compagno Chidi (William Jackson Harper), cerca di migliorare sé stessa per evitare il castigo eterno.
Il successo de The Good Place risiede nella capacità di combinare umorismo intelligente con tematiche profonde sulla moralità, l’etica personale e il senso della vita — elementi che ne fanno qualcosa più di una semplice comedy ambientata nell’aldilà.
abbott elementary
Abbott Elementary, creazione di Quinta Brunson trasmessa su ABC fino alla quinta stagione prevista per il momento attuale, descrive la realtà degli insegnanti in una scuola pubblica sottofinanziata a Philadelphia. Al centro della narrazione c’è Janine Teagues (Brunson), insegnante determinata a fare la differenza nonostante le condizioni precarie dell’istituto scolastico.
La serie utilizza lo stile mockumentary per mettere in luce le sfide quotidiane degli educatori pubblici americani con humor tagliente e momenti toccanti; grazie a ciò riesce ad affermarsi come alternativa valida alle classiche sitcom sul lavoro senza perdere originalità o profondità narrativa.
comedy horror e satira sociale nelle nuove produzioni
what we do in the shadows
Dalla versione cinematografica diretta da Taika Waititi nasce nel 2019 la serie TVWhat We Do In The Shadows. Questa produzione segue le avventure comiche dei vampiri Nandor (Kayvan Novak), Laszlo (Matt Berry) e Nadja (Natasia Demetriou) all’interno della loro dimora condivisa mentre cercano di integrarsi nel mondo moderno sotto gli occhi vigili del loro fedele aiutante Guillermo (Harvey Guillén). Lo stile mockumentary permette un approccio originale alla commedia horror sfruttando temi sovrannaturali mescolati a umorismo nero ed episodi ricchi di satira sociale.
serie ambientate in contesti pubblici o istituzionali
parks and recreation
Parks and Recreation, ideata da Greg Daniels e Michael Schur, racconta le vicende dello staff dell’ufficio parchi nella cittadina immaginaria di Pawnee Indiana. Leslie Knope (Amy Poehler) guida un team variegato impegnato a migliorare il benessere cittadino con ottimismo contagioso.
La serie si distingue per il suo stile mockumentary leggero ma incisivo sui temi politici locali, creando uno spazio narrativo molto vicino allo spirito deThe Office.
Sebbene ciascuna abbia caratteristiche proprie ed evoluzioni narrative diverse dai modelli originari americani più noti, queste produzioni rappresentano esempi concreti della capacità della serialità televisiva moderna d’integrare elementi comici con riflessioni sociali profonde attraverso impostazioni lavorative o comunitarie.