Recensione welcome to derry stagione 1 episodio 8 come una battaglia finale caotica trasforma questa ghost story in un film d’azione

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analisi della stagione 1 di it: welcome to derry

La prima stagione di It: Welcome to Derry si è distinta per un’evoluzione narrativa capace di unire elementi horror e drammatici, portando gli spettatori in un viaggio ricco di tensione e colpi di scena. Il finale, più grande e ambizioso rispetto ai precedenti episodi, ha introdotto aspetti spettacolari di forte impatto visivo, lasciando però spazio a qualche critica sulla coerenza interna della narrazione.

l’apice dello spettacolo e il suo impatto visivo

una storia ricca di immagini inquietanti

Il finale di stagione si apre con un’immagine d’impatto, con una nebbia fitta che avvolge la cittadina, evocando atmosfere simili a John Carpenter’s The Fog. La scena si arricchisce di scene disturbanti, tra cui un lattaio ricoperto di sangue giacente in un portone e figure spettrali che si aggirano tra il nebbione. Pennywise si mostra come guida di una processione di bambini sospesi tra realtà e incubo, accompagnati dal suono di musica che ricorda il folklore del Pifferaio.

degrado della componente umana nel climax finale

quando lo spettacolo sostituisce i personaggi

L’episodio si distingue per un senso di culminazione, ma mostra anche come la narrazione abbia perso parte del suo cuore. Se da un lato il cliffhanger finale appare come un momento di grande impatto, dall’altro si avvicina troppo a trope tipici di serie come Stranger Things. La lotta contro Pennywise si trasforma in una battaglia epica tra eroi e mostro, con armi magiche e poteri sovrannaturali che sembrano quasi uscire dalla narrativa dei cinecomics.
Questo approccio scenico, sebbene visivamente potente, rischia di allontanare l’aspetto più umano e intimo che aveva caratterizzato la serie. La valorizzazione dei momenti di relazione tra i personaggi, come Leroy che teme per la vita del figlio o Ronnie e Marge che cercano di guadagnare la fiducia di Lilly, rimane il vero punto di forza. Una rivelazione significativa riguarda Marge, definita come madre di Richie, anche se la scena risulta un po’ forzata, confermando il legame tra i personaggi e il passato del loro villaggio.

critiche sulla realizzazione tecnica e l’uso degli effetti speciali

l’estetica CGI e le riprese digitali

Il punto debole del finale risiede in una produzione che appare spesso come girata in The Volume, ovvero in un ambiente digitale con scenografie generate al computer. Le scene di battaglia sul lago ghiacciato e le ambientazioni avvolte dalla nebbia regalano un’impressione di artificiosità, riducendo la sensazione di immersività.
Nonostante la recente scena del fuoco al Black Spot abbia mostrato elevate capacità di realizzazione, il resto del combattimento finale si limita a un insieme di effetti visivi spesso troppo digitali, che non rendono giustizia alla tensione narrativa. La scena si svolge in un ambiente innevato e desolato, ma il risultato visivo ricorda molto le produzioni televisive più raffinate, risultando di fatto poco realistico.

considerazioni conclusive

Nonostante alcune criticità legate agli aspetti tecnici e a una narrazione troppo incentrata sugli aspetti spettacolari, It: Welcome to Derry si conferma come un’aggiunta promettente nel panorama horror televisivo. La sua capacità di intrecciare storie di personaggi credibili con un’atmosfera inquietante rimane il punto di forza più significativo, anche se il finale lascia un po’ di amaro in bocca per un eccesso di effetti speciali e poca profondità umana rispetto alle prime fasi della stagione.

personaggi, ospiti e membri del cast

  • Ben Sherlock
  • Chris Chalk

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