Predator il capitolo più odiato della saga da rivedere

Contenuti dell'articolo

il franchise di predator: un’evoluzione continua tra successi e flop

Il franchise di Predator si distingue per la sua capacità di adattarsi e cambiare nel corso degli anni, passando da film d’azione a thriller polizieschi, fino a coinvolgere anche produzioni animate recenti come Killer of Killers. Tra le varie interpretazioni della saga, alcuni capitoli si sono distinti per un recupero critico negativo e una forte contestazione da parte dei fan. Al centro di questa discussione si trova The Predator del 2018, diretto e scritto da Shane Black, il quale non ha equivocamente suscitato reazioni contrastanti.

analisi del film The Predator: il tentativo di rilancio fallito

una pellicola controversa e polarizzante

Il film del 2018 rappresenta un tentativo di rinnovare il franchise attraverso una narrazione più scanzonata e avventurosa. La critica e il pubblico, però, hanno aspramente contestato questa scelta di tono, considerando il film troppo caotico, traballante e a tratti improbabile. Alcuni elementi distintivi, come il mix tra scene estremamente violente e gore e momenti di commedia irriverente, lo rendono un esempio di opera ambivalente. Lo script si proponeva di reinterpretare la caccia degli Yautja in chiave innovativa, ambientando l’azione tra spazi extraterrestri e ambientazioni terrestri di periferia.

critiche principali e scelte narrative

Un aspetto che ha suscitato maggiori critiche riguarda la rappresentazione del personaggio di Rory McKenna, interpretato da Jacob Tremblay, che viene trattato come un elemento “speciale” per via di un tratto genetico associato all’autismo. Questa scelta, fortemente legata alle esperienze personali del regista Shane Black, riflette un’intenzione di parlare di disabilità, inclusione e identità. La narrazione, però, è stata anche pesantemente influenzata da riprese aggiuntive e rimaneggiamenti, che hanno contribuito a rendere il prodotto finale meno coeso.

le controversie sulla scena finale e le ripercussioni

una scena finale fuori tono e le implicazioni

Uno degli aspetti più discussi riguarda la scena conclusiva, inserita a seguito di imposizioni dello studio di produzione. Esternamente al resto della narrazione, questa scena mira a preparare il terreno per un possibile sequel, introducendo la Predator Killer Suit e una narrazione più spettacolare e futuristica. Tale scelta ha accentuato l’immagine del film come un esempio di progetto poco coerente e troppo influenzato dal marketing.

una rivalutazione del film

Nonostante le numerose criticità, The Predator può essere riavvicinato con occhi diversi. Traendo spunto dagli ultimi successi del franchise, come Predator: Badlands, questa pellicola merita di essere rivalutata come un esempio di action-comedy esagerata e senza timori. Il film, pur imperfetto e pieno di distrazioni narrative, offre anche molte idee folli, caratterizzata da un cuore forte e scene di grande violenza.

il cast e i principali protagonisti

  • Olivia Munn
  • Sterling K. Brown
  • Jacob Tremblay
  • Boyd Holbrook
  • Trevor Jackson
  • Yvonne Strahovski
  • Jacob Batalon
  • Keegan-Michael Key
  • Augusto Aguilera

Rispondi