Leopardi: Recensione della Miniserie Rai di Sergio Rubini sul Poeta dell’Infinito

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Leopardi, il poeta dell’infinito è una nuova miniserie che si propone di riscoprire la vita e l’opera del grande poeta italiano Giacomo Leopardi. Trasmettendo una narrazione accurata della sua biografia, questa produzione promette di offrire uno sguardo appassionato e intimo sulla figura di Leopardi, rivelando le sue lotte personali e le sue brillanti intuizioni filosofiche e letterarie.

una miniserie evento dedicata a Giacomo Leopardi

La nuova produzione RAI, in programma per il 16 e 17 dicembre 2024 su Rai1, rappresenta un tentativo di esplorare le molteplici sfaccettature di Giacomo Leopardi, non solo noto per la sua figura di grande poeta, ma anche riconosciuto come filosofo e pensatore politico. L’adattamento porta avanti un approccio classico, affidandosi alla regia di Sergio Rubini, che dona al racconto un taglio moderno e vibrante.

interpretazioni e scelte stilistiche

La miniserie si immerge nella vita di Leopardi dalla sua infanzia, mostrando il suo rapporto tormentato con il padre, il conte Monaldo, fino alla maturità e all’ambiente tumultuoso del Regno di Napoli durante il colera. Sul set si avvicendano attori di talento come Alessio Boni e Giusy Buscemi, e la loro interpretazione offre uno spaccato della complessità emotiva di Leopardi e dei suoi rapporti.

il cast e le loro interpretazioni

Il ricco cast di attori include:

  • Leonardo Maltese nel ruolo di Giacomo Leopardi
  • Alessio Boni come conte Monaldo Leopardi
  • Fausto Russo Alesi nei panni di Pietro Giordani
  • Cristiano Caccamo nel ruolo di Antonio Ranieri
  • Giusy Buscemi come Fanny Targioni Tozzetti

analisi delle scelte narrative e visive

La serie, sceneggiata da Angelo Pasquini e Carla Cavalluzzi, adotta un’espressività di tipo pittorico e un linguaggio cinematografico tradizionale, mantenendo le illustrazioni biografiche di Leopardi fedeli e dettagliate. Attraverso una serie di scelte estetiche mirate, la serie riesce a catturare l’essenza della sua poetica, amplificata dal talento degli attori scelti per ruoli chiave.

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