Fumetti divertenti di far side che prendono in giro il tardi show televisivo

Le vignette di “The Far Side” rappresentano un’icona della cultura pop, ma dietro il loro umorismo si cela anche una critica sottile ai mezzi di comunicazione di massa e alla società contemporanea. Nel corso degli anni, i fumetti creati da Gary Larson hanno spesso messo in discussione le convenzioni dei programmi televisivi notturni, della stampa e del giornalismo sensazionalistico, attraverso uno stile che combina il surreale, il grottesco e l’assurdo. In questo approfondimento si analizzeranno alcune delle caricature più memorabili legate al mondo dei talk show, delle notizie televisive e dell’intrattenimento mediatico.
l’umorismo critico di larson sulla media e la cultura pop
Fin dalla sua pubblicazione iniziale, “The Far Side” ha utilizzato la satira per evidenziare le assurdità del panorama mediatico. Larson ha saputo con intelligenza mettere in luce le distorsioni, le ipocrisie e le esagerazioni proprie dei programmi televisivi serali e delle notizie quotidiane. La sua capacità di mescolare comicità e riflessione rende i suoi fumetti tra i più apprezzati nel campo dell’umorismo graffiante e intelligente.
caricature memorabili sui talk show e i mezzi di comunicazione
il joke sul “Neanderthal scongelato”: un anticipo dei tempi
Una delle prime vignette pubblicate il 26 agosto 1980 raffigura un uomo preistorico appena scongelato che viene intervistato in un programma chiamato “Hello America“. Il personaggio appare come una figura poco umana rispetto agli host dal volto attraente, creando un contrasto che mette in evidenza l’assurdità dell’idea stessa. La battuta si basa sull’ipotesi ridicola che un uomo vissuto circa 50.000 anni prima possa avere osservazioni significative sulla civiltà moderna. Questa vignetta anticipa temi trattati successivamente in film come Encino Man (1992) o nella figura dei Geico Cavemen del 2004, dimostrando la lungimiranza di Larson nel suo approccio satirico.
la scena del confidenziale svelato in diretta tv
Nella vignetta pubblicata il 21 novembre 1984 si mostra un servizio giornalistico dove un informatore coinvolto nel crimine organizzato viene scoperto da un custode durante una trasmissione live. Il custode cammina accidentalmente nello studio oscurato e accende la luce su una scena destinata a rimanere segreta. Larson realizza così una satira acuta sulla confusione tra verità e spettacolo nei telegiornali, mettendo in risalto quanto facilmente le informazioni possano essere compromesse da errori banali ma devastanti.
il cane che si prepara all’intervista televisiva
Il tema dei cani parlanti è ricorrente nelle vignette di Larson ed è spesso usato come spunto comico per mettere in discussione il concetto stesso di comunicazione animale. Una vignetta datata gennaio 1984 mostra un cane nervoso mentre sfoglia nervosamente un libro di grammatica inglese prima di apparire su uno show TV. Il conduttore scherza dicendo: “I cani davvero parlano? Ne abbiamo trovato uno disposto a provarci!“. Questa scena ironizza sull’idea che gli animali possano voler emulare gli umani cercando di comunicare nella nostra lingua, riflettendo sulla difficoltà reale di comprendere completamente altre specie.
larson rimane fissato sull’idea del cane parlante in tv
Dopo pochi mesi da quella pubblicazione Larson torna sull’argomento con una nuova scena dove il cane è già davanti alle telecamere durante l’intervista vera e propria. La battuta vede il conduttore chiedere: “E quindi Buffy, da quanto tempo parli?” mentre dietro le quinte qualcuno tiene pronti i cartelli con risposte già pronte. Questo tipo di humor mette ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento la presunzione umana nell’attribuire capacità straordinarie agli animali domestici.
gli alieni e la percezione umana secondo larson
L’immaginario extraterrestre rappresenta uno degli aspetti più iconici della produzione larsoniana. Un esempio emblematico è la vignetta del luglio ’88 che mostra due alieni ospiti di uno show televisivo per promuovere il loro libro sulle stranezze incontrate sulla Terra — come persone che si avvicinano alla navicella spaziale “come se fossero ipnotizzate”. Larson ribalta così la prospettiva tradizionale dell’abduzione aliena rendendola innocua ed estremamente buffa rispetto alla percezione umana.
critica alla tv sensazionalistica attraverso larson
Un altro esempio significativo risale al gennaio ’90 con una vignetta dedicata a Geraldo Rivera — noto per lo stile giornalistico sopra le righe — raffigurandolo come un animale selvaggio intervistando altri animali antropomorfi dai comportamenti bizzarri.
Larson utilizza questa immagine per criticare lo spettacolo basato sul sensazionalismo piuttosto che su contenuti seri o etici. La battuta “Geraldo Rivera of the wild”, accompagnata dall’immagine del conduttore trasformato in bestia furiosa mentre interroga creature stravaganti vestite come altre specie umane o animate da comportamenti fuori norma, mette in evidenza l’eccesso mediatico tipico degli anni ’80-’90.
lo humor leggero su personaggi celebri nei fumetti larsoniani
bob hope che invecchia rapidamente live TV
Nella vignetta del gennaio ’90 Larson ritrae Bob Hope come anziano che subisce una rapida senescenza davanti alle telecamere durante uno spettacolo trasmesso dal vivo.
Il commento ironico sottolinea come anche personaggi apparentemente eterni possano sembrare vulnerabili al passare del tempo sotto i riflettori — facendo sorridere chi conosce la storia dello showbiz americano.
la seconda interpretazione del cane parlante
Pochi mesi dopo Larson riprende ancora l’idea con una scena dove il cane parla realmente davanti alle telecamere grazie a qualche trucco scenografico o a qualche stratagemma tecnico.
In questa vignetta si vede il conduttore chiedere: “E quindi Buffy? Da quanto tempo parli?“, mentre dietro le quinte qualcuno tiene pronto un cartellone con risposta pronta.
Questo gioco meta-teatrale mette ancora più sotto pressione l’assurdità delle situazioni mediatizzate.
una chicca nascosta ma irresistibile della serie “The Far Side”
Pochissimi lettori hanno avuto modo di conoscere questa gemma meno nota ma molto significativa realizzata post-retirement da Gary Larson per “The New York Times”. Raffigura scienziati impegnati a confrontarsi tra loro su temi improbabili come l’esperimento con gatti nel grande collisore supertecnologico.
La comicità deriva dal contrasto tra lo scenario scientifico-serio e le reazioni esagerate degli scienziati coinvolti — oltre alla critica velata verso certi metodi pseudoscientifici troppo sensazionalistici.