9 show televisivi di successo che meritavano più stagioni
Nel panorama televisivo, molte serie che hanno lasciato un’impronta significativa sono state interrotte prematuramente, spesso privando il pubblico di produzioni che avevano dimostrato grande potenziale. Sebbene le reti tradizionali offrano stagioni più lunghe rispetto alle piattaforme di streaming, non tutte le serie conseguono il tempo necessario per svilupparsi appieno. Diversi show, nonostante il seguito di fan appassionati, sono stati cancellati prima di poter raggiungere il loro massimo successo, lasciando spazio a una riflessione sull’importanza del sostegno a progetti televisivi ancora in evoluzione.
studio 60 on the sunset strip
2006-2007, prima stagione
Collegato all’opera di Aaron Sorkin, Studio 60 on the Sunset Strip rappresentava il tentativo di continuare il suo stile riconoscibile, caratterizzato da dialoghi musicale e romance americano, mixati a umorismo e profondità emotiva. La serie, interpretata da Matthew Perry, Bradley Whitford, Sarah Paulson e Amanda Peet, aveva tutte le caratteristiche per durare, ma è stata cancellata dopo una sola stagione. Nonostante il successo di critica, le aspettative troppo alte probabilmente hanno contribuito alla sua breve vita televisiva. La perdita di questa produzione rappresenta un esempio di come anche le serie di qualità possano essere eliminate troppo in fretta.
lie to me
2009-2011, tre stagioni
La serie Lie To Me si distingue per la sua trama avvincente, ispirata dal lavoro del dottor Paul Ekman, esperto di micro-espressioni. La storia, centrata sul personaggio di Cal Lightman, un near-innovatore nel campo della lettura delle bugie, combinava elementi di House e Criminal Minds. La serie, che ha puntato su un mix di suspense e neuroscienza, è stata cancellata dopo tre stagioni. La sua seconda stagione si distingue per toni suspense e quasi horror, mentre l’ultima ha affrontato una svolta più cruda e rischiosa, che però non ha avuto il riscontro sperato.
freaks and geeks
1999-2000, una stagione
Freaks and Geeks rappresenta un esempio di serie critically acclamata ma di breve durata, interrotta dopo appena 12 episodi. La produzione, che avrebbe dovuto contare 18 episodi, è stata poi ultimata da Fox, che ha trasmesso i restanti sei. La serie si distingue per la rappresentazione autentica dei teenager meno popolari, lontana dagli stereotipi glamour dell’epoca, e ha riscosso un forte seguito di culto. Il suo successo risiede nella capacità di raccontare le sfumature di un pubblico spesso marginalizzato, dando voce a personaggi e storie spesso trascurati dai format più mainstream.
the following
2013-2015, tre stagioni
The Following nacque come una serie con spunti ispirati dall’opera di Edgar Allan Poe, portando in scena un culto misterioso e sanguinario. La narrazione, ricca di colpi di scena e inversioni di trama, si è progressivamente indebolita a causa di eventi sempre più inverosimili. La stagione conclusiva ha visto la morte del protagonista di punta, Joe Carroll, ma il declino della qualità aveva già compromesso l’interesse. Nonostante questo, la serie si è distinta per la rappresentazione di scene violente e per la performances di Kevin Bacon.
sports night
1998-2000, due stagioni
Sports Night ha rappresentato un esempio di commistione tra commedia e dramma, formato come una sitcom di 30 minuti. La serie, che rifletteva il tono di The West Wing e Studio 60, puntava su un umorismo sottile e una visione più leggera del mondo sportivo. La sua natura di prodotto ibrido ha condotto alla cancellazione, coincidente con l’inizio di The West Wing, che avrebbe probabilmente canalizzato l’attenzione di Aaron Sorkin in un’altra direzione.
the new adventures of old christine
2006-2010, cinque stagioni
Old Christine si distingue per aver dato spazio al talento di Julia Louis-Dreyfus, in una commedia che affronta con ironia e una punta di imbarazzo le dinamiche di una donna nel suo secondo atto di vita. Pur avendo avuto un buon riscontro di pubblico, la serie è stata cancellata in modo prematuro, derivando forse da scelte di programmazione legate a un racconto femminile raramente rappresentato in modo così autentico e spigliato nel suo tempo.
firefly
2002, una stagione
Firefly è uno dei casi più emblematici di show sopravvissuto grazie alla passione dei fan, nonostante la breve durata di soli 14 episodi. La serie, ambientata nel contesto di un western spaziale, vedeva la produzione di Fox cancellare gli episodi in modo disorganizzato e senza concludere le trame principali. La distribuzione successiva sulla rete inglese Sci-Fi ha permesso di completare la narrazione, che si chiude con il film Serenity, rispondendo ad alcune delle storie lasciate in sospeso.
mr. sunshine
2011, una stagione
Mr. Sunshine era un progetto ricco di potenzialità, ambientato in un contesto di eventi sportivi e imprese commerciali, con un tono che ricordava The Office. La serie di Kiefer Sutherland è stata cancellata dopo una sola stagione, nonostante le risorse e le idee presenti nel cast e nello sviluppo. Le sei puntate prodotte sono rimaste comunque accessibili in DVD, a testimonianza del valore di un progetto troppo breve per esprimere tutto il suo potenziale.
designated survivor
2016-2019, tre stagioni
Designated Survivor ha rappresentato un esempio di come un’idea di suspense politica possa evolversi in un’epopea di inganno e tradimento. La serie ha mostrato il suo lato più intenso quando si concentrava sulla figura di Thomas Kirkman, interpretato da Kiefer Sutherland. Sul finire, la produzione ha subito una trasformazione con l’arrivo di Netflix, che ha deciso di concludere la serie con la terza stagione, spostando l’asse narrativo su temi più oscuri e complessi.