10 intro TV imperdibili che non puoi ignorare
Le introduzioni delle serie televisive, sebbene spesso considerate un semplice tramite tra le puntate, hanno mantenuto nel tempo un ruolo fondamentale nel catturare l’attenzione dello spettatore e nel definire l’atmosfera della trasmissione. Nonostante l’uso diffuso di opzioni per saltare gli intros, alcune sigle restano impresse e vengono riviste con piacere anche dopo molteplici visioni. Questo articolo analizza alcune delle più memorabili introduzioni televisive, evidenziando il loro stile, le peculiarità musicali e visive che le rendono così coinvolgenti e riconoscibili.
unbreakable kimmy schmidt (2015-2020)
L’intro di Kimmy Schmidt si intitola “Unbreakable” ed è composto dal musicista Jeff Richmond. La sigla è caratterizzata da un brano allegro, frizzante e facilmente riconoscibile, che richiama il tono positivo e ottimista della serie. La scena che mostra Kimmy, interpretata da Ellie Kemper, emergere dal bunker sotto il sole è emblematica del messaggio di speranza e rinascita della sitcom. La versione remix, con un personaggio che pronuncia il titolo, si ispira a episodi divertenti e a bloopers di eventi reali, facendo immediatamente venir voglia di rivederla.
pinky and the brain (1995-1998)
Le sigle animate permettono di sperimentare con melodie coinvolgenti e testi memorabili, e quella di Pinky and the Brain non fa eccezione. La sua colonna sonora, firmata da Jess Harnell, Rob Paulsen, Dorian Harewood e Jim Cummings, si distingue per un ritmo frizzante e un’atmosfera leggermente inquietante. La scena si apre con il famoso edificio “ACME Labs”, e il ritornello “brain, brain, brain, brain” si imprime nella mente, contribuendo a mantenere vivo il ricordo di questa sigla tra gli appassionati.
that ’70s show (1998-2006)
La sigla di That ’70s Show si distingue per l’inquadratura di un’auto in corsa, svelando progressivamente i membri del cast. La canzone “In the Street”, scritta originariamente da Big Star e reinterpretata da Todd Griffin per la serie, accompagna le immagini. La scelta di illustrare continuamente nuovi personaggi in movimento rende questa sigla dinamica e coinvolgente, creando una sensazione di partecipazione e allegria che si collega perfettamente all’atmosfera della sitcom.
malcolm in the middle (2000-2006)
Il tema musicale di Malcolm in the Middle, “Boss of Me” dei They Might Be Giants, è diventato iconico. La sigla è composta da clip rapide di film e programmi meno noti, come One Million Years BC, Clash of the Titans e Nazca, creando una mosaico visivo che riflette il tono caotico e umoristico della serie. La musica, allegra e trascinante, si fonde con immagini di Malcolm (interpretato da Frankie Muniz) che si esprime attraverso espressioni buffe, rendendo la sigla memorabile e divertente anche oltre il periodo di trasmissione originale.
house (2004-2006)
La sigla di House si distingue per la sua semplicità e efficacia. Musiche di Massive Attack, in particolare l’”Ethereal Teardrop”, si sovrappongono a immagini di diagrammi medici e dettagli anatomici. Il sottofondo musicale con la sua melodia lenta e inquietante crea un’atmosfera di mistero e introspezione. La sequenza visiva permette di immergersi nel mondo clinico e complesso del protagonista, il dottor House, senza eccessi, dando il tono giusto per un drama medico di alta qualità.
breaking bad (2008-2013)
L’introduzione di Breaking Bad è contraddistinta da un movimento della tavola periodica che si allontana dallo schermo, evidenziando gli elementi “Br” per bromo e “Ba” per bario. Il sottofondo musicale è un tema originale di Dave Porter, caratterizzato da un suono potente, teso, con chitarre tese e un ritmo coinvolgente. In pochi secondi, la sigla trasmette un senso di minaccia e tensione, rimanendo impressa e pronta ad accompagnare le atmosfere intense della serie.
game of thrones (2011-2019)
La sigla di Game of Thrones, composta da Ramin Djawadi, costituisce un’anticipazione epica. Il viaggio tra le mappe di Westeros e Essos, arricchito da movement e dettagli visivi, evoca un sentimento di avventura, mistero e nobiltà. Le immagini di città, castelli e landscape si animano, offrendo agli spettatori una visione coinvolgente delle terre in fermento. La musica, maestosa e evocativa, crea un’atmosfera che rimanda a draghi, cavalieri e battaglie memorabili, rendendo ogni sigla un vero e proprio spettacolo a sé stante.