Severance stagione 2: quella battuta che fa ancora più male col passare del tempo

La serie televisiva Severance, disponibile sulla piattaforma Apple TV, si distingue per la complessità dei suoi temi legati alla coscienza, alla memoria e all’identità. La seconda stagione approfondisce questi aspetti attraverso dialoghi ricorrenti e simbolici, che stimolano riflessioni sulle differenze tra le vite degli Innies e degli Outies. Questo articolo analizza uno degli elementi più significativi emersi nella stagione 2, ovvero il ripetersi di una stessa frase con sfumature diverse, rivelando come i concetti di morte, memoria e realtà siano intrecciati in modo profondo nello sviluppo della narrazione.
innies e outies ripetono la stessa frase in severance stagione 2
non solo reintegrazione – questa frase ripetuta ha un significato
Nel corso della seconda stagione di Severance, sia l’Innie Mark che l’Outie Mark pronunciano una frase identica: “Non è morto, non è qui“. Questa espressione assume un valore molto diverso a seconda del contesto e del personaggio. Durante l’episodio “Trojan Horse”, Mark S. commenta con freddezza la morte di Irving B., dicendo che lui non è realmente deceduto ma semplicemente assente dalla scena. Questa affermazione sottolinea una concezione secondo cui la vera vita di Irving si svolgerebbe fuori dalla dimensione Severed, lasciando intendere che la morte nel mondo esterno sia qualcosa di molto più definitivo rispetto alla condizione degli Innies.
Nello stesso episodio, Outie Mark utilizza lo stesso enunciato parlando di Gemma: “Lei non è morta, non è qui“. In questo caso si introduce un elemento più ottimistico, poiché Gemma è ancora viva nel mondo reale anche se con una memoria frammentata. La differenza tra le due affermazioni evidenzia come il senso di perdita e di fine varia tra le due prospettive.
significato del doppio ripetersi della frase
la morte e la vita secondo innies e outies
Il ricorso alla stessa espressione da parte di Innies e Outies apre un dibattito sul modo in cui vengono percepite le nozioni di vita e morte nelle rispettive dimensioni. Per gli Innies come Dylan o Irving, la scomparsa dal piano Severed equivale a una vera perdita: sono considerati “morti” dai colleghi esterni o dai loro stessi rappresentanti interni. Al contrario, gli Outies tendono a minimizzare questa perdita, vedendola come un’assenza temporanea o come uno stato diverso da quello del decesso reale.
L’approccio differenziato al concetto di mortalità si riflette anche nelle reazioni emotive dei personaggi coinvolti. Mentre gli Innies vivono un lutto più immediato ed intenso, gli Outies spesso assumono atteggiamenti distaccati o speranzosi riguardo a possibili reunion future.
impatto delle differenze di percezione sulla trama di severance
le motivazioni dei personaggi e la loro percezione della morte
Le divergenze tra le visioni sul fine vita influenzano le decisioni dei protagonisti principali. Un esempio emblematico si riscontra nel comportamento di Mark S., che in alcuni momenti sembra mettere in discussione il valore delle vite degli Innies rispetto alle proprie convinzioni esterne. La sua frustrazione emerge soprattutto quando si confronta con le aspettative degli Outie riguardo al sacrificio personale per salvare qualcuno come Gemma.
- Mark S.
- Irvings B.
- Gemma
- Dylan
- Helly R.
- Mark F.