Perché l universo di arrowverse ha fallito con oliver queen

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Il Universo Arrowverse, nato nel 2012 con l’intento di dare vita a un ambizioso multiverso condiviso, ha visto protagonista Oliver Queen, meglio noto come Green Arrow, come figura centrale e motore delle vicende narrate. Dopo anni di sviluppo, questa saga ha raggiunto un epilogo che, in molti casi, si è rivelato deludente sotto diversi aspetti, specialmente per la conclusione della storia del personaggio che ha dato il via a tutto.

la figura di oliver queen nel percorso dell’arowverse

Prima dell’esordio della serie Arrow nel 2012, Oliver Queen non godeva di particolare riconoscimento tra i personaggi più popolari dell’universo DC. La serie, invece, è riuscita a elevare il personaggio a uno dei più noti e riconoscibili del panorama televisivo, grazie a una narrazione che ha saputo coniugare azione, introspezione e mediazione tra antieroe e eroe in senso classico.

Con il successo di titoli come The Flash e Supergirl, la serie Arrow ha comunque mantenuto un ruolo di rilievo, spesso fungendo da leader durante i numerosi crossover. In particolare, Oliver Queen ha avuto il compito di salvaguardare l’intero multiverso durante l’evento storico chiamato Crisis on Infinite Earths, sacrificandosi per assicurare la sopravvivenza del multiverso stesso.

il sacrificio di Oliver Queen

Nel corso della sua evoluzione, Oliver ha affrontato grandi prove, tra cui la morte e un lungo soggiorno in Purgatorio. Ritornato come Spectre, un essere pressoché onnipotente, ha avuto il ruolo di sconfiggere l’Anti-Monitor e, alla fine, di donare la propria vita per creare un nuovo multiverso, in cui amici e familiari avrebbero potuto vivere al sicuro.

Nonostante l’eroismo e il grande sacrificio, la conclusione della sua narrazione ha suscitato insoddisfazione, risultando poco coerente con la crescita accumulata nel tempo e lasciando molti dubbi sulla sua reale chiusura narrativa.

una conclusione che avrebbe meritato di essere diversa

Oliver Queen ha avuto un ruolo di primo piano nel Arrowverse, arrivando a incarnare una figura di leadership e sacrificio. La decisione di introdurre il suo addio attraverso eventi di crossover, come Crisis on Infinite Earths, ha generato imprecisioni narrative e confusione. In particolare, la sua fine avviene in un episodio che si inserisce in una narrazione condivisa, ma poi viene proseguita in altre serie, rendendo difficile seguire con attenzione la sua storia e minando il rispetto per l’arco personale del personaggio.

Questo metodo di narrazione ha rappresentato una scelta discutibile, dato che avrebbe avuto più senso dedicare a Oliver Queen, in modo più approfondito e completo, un episodio finale sulla propria serie. Così facendo, si sarebbe potuto consolidare il suo percorso di crescita e celebrarne la figura in modo più congruo, rispettando l’importanza che aveva avuto nel contesto dell’universo televisivo.

un fine più coerente e soddisfacente

Nonostante la scelta di far evolvere Oliver come Spectre e di affidargli il sacrificio finale per la salvezza del multiverso, questa conclusione ha lasciato molto a desiderare. La crescita di Oliver Queen, che dall’iniziale figura di vigilante vendicativo si era trasformato in un eroe capace di grandi sacrifici, meritava un epilogo più organico e centrato sulla propria evoluzione personale.

Sarebbe stato preferibile che la sua storia si concludesse all’interno di Arrow, dando così al personaggio la giusta attenzione e rispetto, e offrendo ai fan una chiusura più naturale e appagante. La scelta di collocare questa conclusione in un contesto più ampio, in un evento di crossover, ha finito per minare la forza della sua narrazione personale, lasciando un vuoto nelle aspettative di chi aveva seguito con passione il suo percorso.

personaggi, ospiti e membri del cast presenti nel universe

  • Stephen Amell nei panni di Oliver Queen
  • Felicity Smoak, interpretata da Emily Bett Rickards
  • William, il figlio di Oliver, interpretato da Jack Moore
  • Diggle, interpretato da David Ramsey
  • La Justice League (in alcune interpretazioni e episodi)

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