One Punch Man dimostra come un brutto anime possa peggiorare ulteriormente

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l’andamento di one-punch man stagione 3: un fallimento che mette a rischio il franchise

La terza stagione di One-Punch Man rappresenta uno dei più evidenti casi di delusione nell’ambito dell’anime contemporaneo. Dopo l’eccezionale esordio della prima stagione, che ha rivoluzionato il genere della commedia avendo una qualità impeccabile sotto molti aspetti, la nuova stagione si distingue negativamente per una produzione decisamente fallimentare. Questa analisi approfondisce le cause del declino e le conseguenze per il franchise.

il crollo qualitativo e il record negativo

Il passaggio dalla animazione di Madhouse a quella di J.C. Staff ha rappresentato uno dei principali motivi del disastro produttivo. Episode 6 di questa stagione è stato recensito con un punteggio di 1.7/10 su IMDb, segnando il record negativo come episodio anime più mal valutato di sempre. La stagione si presenta come una sequenza di scene animate casualmente, la maggior parte delle quali prive di coerenza tra loro e accompagnate da audio non sincronizzato, tradendo l’attenzione e il rispetto per gli spettatori.

la caduta di qualità e le scarse aspettative riposte

Il calo di livello nelle stagioni successive è stato tale che gli appassionati, già delusi dal declino progressivo, trovano difficile riconoscere in One-Punch Man la stessa eccellenza delle prime uscite. La stagione 3 ha portato la serie a un livello di mediocrità tale da risultare una mera raccolta di effimere clip animate e dialoghi mal integrati. La valutazione di episodi chiave, come il sesto, conferma questa perdita di qualità, ad esempio con un punteggio di 1.7/10 su IMDb, inno al fallimento complessivo dell’intera produzione.

la differenza tra manga e anime: un confronto imbarazzante

In teoria, le trasposizioni anime di manga di successo dovrebbero offrire nuove sfumature tramite animazioni di qualità e doppiaggi efficaci. Nelle stagioni iniziali di One-Punch Man, ciò avveniva con distinzione, valorizzando i disegni dettagliati e creando un prodotto che andava oltre la mera rappresentazione del fumetto. Al contrario, la stagione 3 ha mostrato tutta la sua mediocrità, che evidenzia le gravi carenze di J.C. Staff e il mancato rispetto verso i fan.
Il confronto tra l’eccellenza della prima stagione e il livello basso delle recenti uscite evidenzia come l’intera serie abbia subito un’impietosa discesa. La conclusione naturale è che sia il momento di fermarsi e riconoscere il valore dell’eredità lasciata da stagione 1, evitando di compromettere un brand che avrebbe potuto mantenere intatta la propria leggenda.

una lezione importante: è meglio lasciare un’eredità intatta che comprometterla

Il fallimento di One-Punch Man stagione 3 dimostra che insistere su produzioni di bassa qualità può risultare più dannoso che benefico. La serie, che aveva raggiunto picchi di creatività e qualità, ora si trova tra gli esempi più evidenti di come un’operazione di rebranding possa andarsi a infrangere contro le proprie aspettative, compromettendo la propria storia originale.
Ampie sono le conseguenze di questa deriva artistica: il franchise va incontro a un evidente deterioramento, con fans e critica che si mostrano fortemente delusi da una narrazione svilita e da tecniche di produzione obsolete e scarse.
Le figure coinvolte in questa stagione sono:

  • Makoto Furukawa – voce di Saitama
  • Kaito Ishikawa – voce di Genos

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