Le migliori serie tv di HBO Max del 2025: classifica completa
Il panorama delle produzioni televisive del 2025 ha visto la messa in onda di contenuti di grande rilievo, caratterizzati da un’ampia varietà di generi e stili narrativi. Tra le serie più apprezzate spiccano titoli che spaziano dal dramma psicologico alla commedia, passando per l’azione e il horror. La qualità dell’offerta streaming di piattaforme come HBO Max si distingue per affidabilità e innovazione, offrendo show che hanno saputo sorprendere pubblico e critica. In questo approfondimento vengono analizzate alcune delle produzioni più significative degli ultimi mesi, con particolare attenzione ai dettagli, ai cast e alle caratteristiche principali di ciascun titolo.
le serie di HBO max più note del 2025
10) I Love LA
Inizialmente presentata come la risposta di generazione Z a Girls, I Love LA si è rivelata più affine a una versione moderna di Entourage. La serie offre uno sguardo dietro le quinte del mondo dello spettacolo hollywoodiano, soffermandosi sulle pressioni legate alla celebrità, ma sostituendo l’icona tradizionale del divo con quella dell’influencer sui social media.
Nonostante una ricezione mista da parte della critica, il cast comprende attori come Josh Hutcherson e True Whitaker, con guest star di rilievo quali Ayo Edebiri ed Elijah Wood. La narrazione si caratterizza per alcuni momenti di interesse, anche se non raggiunge i livelli di profondità di altri titoli simili nel passato.
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9) The Last of Us – stagione 2
Il secondo ciclo di episodi della celebre serie ispirata all’omonimo videogioco si presenta come una produzione di grande impatto visivo e narrativo. La sfida di adattare l’ampiezza e la complessità del videogioco Part II si accompagna a scelte che hanno suscitato discussioni, come la rivelazione anticipata del colpo di scena principale e l’estensione delle sezioni ambientate a Jackson.
Nonostante alcune questioni di scelta narrativa, la serie si distingue per le interpretazioni di Pedro Pascal, Bella Ramsey e Isabela Merced. La produzione riesce a ricreare con realismo il mondo post-apocalittico dei giochi, offrendo sequenze intense come il battaglia di Jackson, l’interrogatorio di Isaac e la scena dello shuttle spaziale in versione live-action.
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8) Peacemaker – stagione 2
subito dopo l’approdo nel nuovo universo DC con Superman, James Gunn ha ripreso le redini di Peacemaker conferendole una crescita narrativa degna di nota. La seconda stagione si concentra sulla figura di Christopher Smith, il quale si immerge in una trama ispirata a una sorta di Twilight Zone.
Il protagonista si confronta con un’ipotesi di sé stesso molto più felice e di successo, in un incrocio tra realtà e fantasia. Pur presentando un finale più prevedibile, la serie si distingue per uno stile che mescola umorismo nero e tensione, offrendo uno spettacolo dinamico e coinvolgente.
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7) It: Welcome To Derry
Il prequel horror tratto da Stephen King ha fatto il suo debutto con un’atmosfera inquietante e una produzione dettagliata ispirata agli anni ’60. La trama ha sofferto di un cast troppo numeroso e di alcune imprecisioni narrative, ma nel corso della prima stagione ha trovato la propria identità, creando un contrasto efficace tra le paure soprannaturali di Pennywise e le scure realtà della società americana dell’epoca.
Seppur debole come show horror, il formato ha saputo funzionare come seriale drammatico, evidenziando le tensioni sociali e le ansie di un’America alle soglie degli anni ’60.
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6) Task
Il racconto di Brad Ingelsby si distingue come uno dei migliori drammatici polizieschi degli ultimi anni. La serie vede Mark Ruffalo nei panni di un sacerdote cattolico passato all’FBI, alle prese con un’indagine su una serie di attacchi violenti contro basi di stoccaggio per bikers. Task si presenta come un thriller intenso e un dramma dai toni crudi, che mette in luce con realismo le problematiche sociali e criminali del contesto narrato.
5) Conan O’Brien Must Go – stagione 2
Dopo il successo di alcune serate di premiazioni, Conan O’Brien ha proposto una seconda stagione del suo show di viaggi, disponibile su HBO Max. La produzione ha portato lo spettatore in Spagna, Nuova Zelanda e Austria, offrendo un mix di umorismo autoironico e scenari paesaggistici spettacolari.
Nonostante la mancanza di episodio memorabile come quello in Irlanda della prima stagione, la serie si conferma una fonte di intrattenimento di qualità, grazie alla personalità del conduttore e alla cura dei dettagli culturali.
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4) The White Lotus – stagione 3
La terza stagione dell’acclamata serie satirica, creata da Mike White, si è dimostrata come la più sottotono dell’intera serie. Nonostante abbia il maggior numero di episodi, presenta una narrazione più dilatata e meno incisiva, con un finale che appare meno incisivo rispetto alle stagioni precedenti.
Il ciclo ambientato in Thailandia si concentrava sul tema della spiritualità e dell’effimero, grazie anche a performance di rilievo di Carrie Coon, Parker Posey, Patrick Schwarzenegger, Aimee Lou Wood e Sam Rockwell. La serie mantiene un appeal estetico forte e un umorismo nero che la rendono ancora tra le migliori in televisione.
3) Hacks – stagione 4
Hacks si conferma come uno degli show più coerenti e di alto livello dell’attuale panorama televisivo. La quarta stagione ha saputo rinnovare i personaggi e le dinamiche, creando momenti sia divertenti che toccanti. La relazione tra Jean Smart e Hannah Einbinder si rafforza, mentre il sogno di Deborah di condurre uno show televisivo di successo si realizza.
2) The Chair Company
La serie firmata da Tim Robinson si distingue per il suo stile unico, mescolando elementi di cringe comedy, mistero surreale e horror suburbano. La narrazione segue un responsabile di ufficio che, vendicandosi di una umiliazione pubblica, si imbarca in un’indagine che svela un’oscura cospirazione aziendale.
Il tono ricorda un continuo di I Think You Should Leave, con tocchi di regia alla David Lynch e riferimenti a film come Dark Waters o Erin Brockovich. La serie si distingue per un’ambientazione inquietante e un trattamento satirico molto forte.
1) The Rehearsal – stagione 2
Tra le molte produzioni che cercano di innovare sulla televisione, The Rehearsal di Nathan Fielder si conferma come una delle più audaci. La seconda stagione si è spinta oltre i limiti dell’originale, sperimentando soluzioni come un concorso canoro, un cane clonabile e un biopic di Sully estremamente surreale.
L’epilogo, in cui si svela che Fielder stava imparando a pilotare un aereo per testare le sue teorie, ha sancito l’eccezionalità di questa stagione. È considerata una delle più innovative e sorprendenti del panorama televisivo moderno, composta da sei episodi che sfidano le convenzioni narratologiche dell’intrattenimento.