La lettera d addio delle gemelle kessler e il loro ultimo momento mano nella mano
Le Gemelle Kessler, figure di spicco nel panorama dello spettacolo europeo, hanno consacrato oltre cinquant’anni della loro vita alla danza, alla musica e alla presenza scenica. La loro storia si distingue non solo per il successo professionale, ma anche per un legame affettivo profondo e duraturo, culminato in un gesto di estrema consapevolezza. Questa analisi ripercorrerà le tappe fondamentali del loro addio volontario, evidenziando le motivazioni, le scelte e le modalità adottate da due icone che hanno deciso di condividere fino in fondo il loro destino.
La decisione di un congedo condiviso
Una scelta presa da tempo
Le Gemelle Kessler avevano maturato l’intenzione di chiudere la loro vita insieme da oltre un decennio, desiderando evitare qualsiasi possibilità di sopravvivenza dell’una rispetto all’altra. Conosciute per il loro legame indissolubile, le due artiste avevano concordato di affrontare l’ultimo percorso in modo unitario, manifestando questa volontà con un gesto coerente e pianificato con cura.
Il peggioramento delle condizioni di salute
Le motivazioni che hanno condotto alla decisione definitiva sono state legate alle condizioni di salute, sempre più deteriorate nel tempo. La sorella Ellen ha sofferto di ischemia, disturbi cardiaci e la perdita di sensi olfattivi e gustativi, fenomeni che hanno ridotto drasticamente la qualità della vita. Di conseguenza, le Gemelle hanno scelto di agire nel rispetto della loro volontà, creando un piano che si è concretizzato nell’ultimo anno.
Dettagli della pianificazione
La pianificazione è stata minuziosa. Le due donne, entrambe di 89 anni, hanno fissato con precisione la data del loro addio, assicurandosi che ogni dettaglio fosse stato predisposto. Per esempio, hanno modificato un abbonamento a un quotidiano tedesco, anticipando la data di cessazione da novembre a 17 novembre 2025, giorno in cui si sono spente.
Messaggi e simboli di un addio sereno
Lettere e doni degli ultimi momenti
Prima di porre fine alle loro vite, le Gemelle Kessler hanno scritto lettere di addio e inviato regali simbolici alle loro amiche di lunga data, tra cui Carolin Reiber, Bibi Johns e Uschi Ackermann. Questi doni, tra cui gioielli di grande valore affettivo, rappresentano l’eredità tangibile della loro amicizia e del loro affetto reciproco.
Il tono delle comunicazioni finali
Il contenuto delle lettere riflette un atteggiamento di serenità e spiritualità. Tra le frasi più significative, si evidenziano quelle rivolte ad alcune delle loro amiche, come: “Addio Cary, ci rivediamo al settimo cielo!”. In generale, il messaggio trasmette un senso di pace e di ritrovo oltre la vita terrena.
Testimonianze degli ultimi giorni
- Bibi Johns ha riferito di averle viste a cena meno di dieci giorni prima dell’ultimo gesto, percependo una nota di tranquillità e consapevolezza.
- Uschi Ackermann, che le aveva accompagnate all’ultima uscita pubblica presso il Circo Roncalli, ha osservato un’atmosfera di calma e silenzio, segno che la decisione era ormai irrevocabile.
Il protocollo e l’atto finale
Le procedure dell’addio controllato
Il rituale del suicidio assistito si è svolto nella loro abitazione, sotto la supervisione di un team di esperti. Alla presenza di un medico e di un legale, è stato seguito un protocollo stringente. Dopo aver verificato che la decisione fosse libera e consapevole, le Gemelle hanno iniettato sé stesse la soluzione letale, tramite un gesto simbolico e personale.
Il momento conclusivo come simbolo di un amore eterno
Le due sorelle si sono addormentate mano nella mano, in un gesto che ha sottolineato il loro legame forte e incondizionato. La loro morte, avvenuta per arresto cardiaco, ha rappresentato il compimento di un percorso condiviso e il rispetto assoluto della propria volontà.
Personaggi e ospiti presenti
- Medico
- Legale
- Supporto dell’associazione che ha assistito le Gemelle