7 show degli anni 80 dimenticati che sarebbero stati un successo oggi

Contenuti dell'articolo

programmi televisivi degli anni ’80: un patrimonio dimenticato dalle epoche passate

Gli show televisivi degli anni ’80 sono spesso considerati anticipatori di tendenze future, ma molti di essi non hanno ricevuto l’attenzione che meritavano al momento della loro trasmissione. Le mutate modalità di fruizione e le dinamiche di programmazione dell’epoca hanno influenzato significativamente la popolarità di queste produzioni, portando a una conseguente perdita di notorietà nel tempo. Questo articolo esplora alcune tra le serie meno ricordate di quel decennio, evidenziando il potenziale che avrebbero potuto avere nel contesto attuale.

fondamenti e storia delle serie televisive degli anni ’80

Gli anni ’80 sono stati caratterizzati da una programmazione principalmente basata su episodi settimanali, spesso in competizione frontale tra le reti televisive. La presenza di più canali e la sovrapposizione temporale di programmi di successo inflissero un impatto diretto sulla visibilità e sulla longevità di molte serie di qualità. Questa situazione si tradusse in numerosi fallimenti di pubblico e, di conseguenza, in cancellazioni precoci.
In assenza di streaming e binge-watching, i telespettatori avevano poche alternative a visione singola, rendendo difficile emergere nel mercato delle serie di nicchia. Di conseguenza, molte produzioni di valore furono ingiustamente dimenticate o sottovalutate nel tempo.

serie televisive meno ricordate ma con potenziale oggi

darkroom (1981 – 1982)

Da livello di intrattenimento, Darkroom si distingue come una serie antologica horror, paragonabile a The Twilight Zone, seppur con minore sfumatura sci-fi. La conduzione era a cura di James Coburn, che ogni settimana introduceva storie agghiaccianti e avvincenti. Nonostante la sua qualità, la serie durò solo una stagione di 7 episodi, produzione cancellata in modo prematuro a causa di scelte di programmazione poco favorevoli, in orari competitivi con produzioni più popolari come I Dukes of Hazzard.
Se oggi fosse disponibile in streaming, Darkroom potrebbe trovare una nuova vita, trovando un pubblico appassionato di horror e racconti brevi dal tono inquietante.

cassie & co. (1982)

Tra le produzioni più innovative di quel periodo, Cassie & Co. vedeva protagonista Angie Dickinson, celebre per interpretazioni in Rio Bravo e altri film. La serie raccontava le vicende di una ex-poliziotta che, sfruttando il suo fascino, si dedicava a risolvere crimini come investigatrice privata. Nonostante si siano realizzati 13 episodi, soltanto quattro furono trasmessi prima dello stop, penalizzato da bassi ascolti.
Oggi, produzioni del genere con elementi di poliziesco e femme fatale sono più apprezzate che mai. Un’eventuale rivisitazione in chiave moderna, come un incrocio tra un poliziesco e una comedy, potrebbe riscuotere successo tra pubblico e critica.

wizards and warriors (1983)

Wizards and Warriors rappresenta un esempio di fantasy che, all’epoca, incontrò difficoltà di posizionamento nel mercato. La serie, creata da Don Reo, narra le battaglie tra tre regni guidate da maghi e guerrieri, mescolando azione e humor.
Data la scarsa popolarità del fantasy televisivo nel 1980, la serie venne cancellata dopo pochi episodi. Una rivisitazione odierna, con un tono più ironico e attento alla comicità, potrebbe rivaleggiare con grandi successi come Game of Thrones rivisitato in chiave comica.

call to glory (1984 – 1985)

Il dramma storico Call to Glory narrava le vicende di un colonnello dell’USAF e della sua famiglia durante gli anni ’60, concentrandosi sugli effetti della crisi dei missili di Cuba del 1962. Promossa con grande enfasi in occasione delle Olimpiadi del 1984, la serie non riuscì a conquistare il pubblico, nonostante l’amatizia ambientazione storica.
Se trasmessa oggi, la narrazione di eventi reali e vicende familiari in epoca di tensione politica potrebbe rappresentare un prodotto molto più apprezzato, grazie anche alla crescente domanda di serie drammatiche di qualità.

berrenger’s (1985)

La soap opera Berrenger’s ruotava attorno alla famiglia Berrenger, proprietaria di un grande negozio di lusso a New York. Con un cast che includeva Angie Dickinson, la serie si concentrava su tematiche di gossip, potere e ricchezza, esplorando la vita dell’élite urbana.
Fino all’abbandono della produzione dopo 11 episodi, questa serie si distingueva per il suo stile glamour e per lo spiccato tono di soap operatico. Trasposto in formato comedy e aggiornato ai gusti contemporanei, potrebbe riscuotere un buon successo.

hell town (1985)

Hell Town raccontava le vicende di un prete ex-criminale, Noah “Hardstep” Rivers, che guidava una parrocchia di LA. La serie, ambientata in un quartiere difficile, combinava elementi di dramma e azione, mostrando un personaggio complesso e inatteso.
Accolta con critiche negative per la violenza e i dialoghi poco curati, avrebbe potuto invece rappresentare un ottimo esempio di storytelling noir e crime se realizzata con maggiore attenzione e trovando un pubblico più fedele.

misfits of science (1985)

Misfits of Science è una serie comica di tipo supereroistico, incentrata su un gruppo di giovani dotati di poteri speciali, tra cui un musicista elettrico e una telecinetica. La produzione si inserisce nel filone di serie campy e spesso ironiche, molto in voga negli anni ’80.
Se questa serie fosse stata prodotta oggi, avrebbe potuto sfruttare la nostalgia per il decennio e l’interesse per i supereroi, risultando in un prodotto di culto con molte possibilità di successo.
Tra le personalità che hanno partecipato alle suddette produzioni, si ricordano:

  • James Coburn
  • Angie Dickinson
  • Don Reo (creatore di Wizards and Warriors)
  • Cast di Darkroom (settantadue episodi noti)

Rispondi