Un anime dimenticato degli anni 2000 lodato da robin williams come il migliore di sempre

Il mondo dell’animazione giapponese ha da sempre esercitato un fascino particolare anche su figure di spicco del cinema e della cultura occidentale. Tra queste, spicca il nome di Robin Williams, attore e comico di grande successo, noto per le sue interpretazioni profonde e la sua capacità di coniugare comicità e sensibilità. Nonostante la sua fama internazionale, molti ignorano il suo interesse autentico verso alcuni capolavori dell’anime, generi considerati di nicchia ma che, in realtà, hanno conquistato anche personalità di rilievo nel panorama globale. Questo articolo approfondisce l’interesse di Williams per l’animazione nipponica, con particolare attenzione a un film che ha lasciato un segno profondo nella sua passione.
l’interesse di robin williams per l’anime: una passione nascosta
una scoperta attraverso un AMA su reddit
Nel 2013, Robin Williams partecipò ad una sessione di domande e risposte su Reddit, dove rivelò alcuni dettagli sulla sua passione per l’animazione giapponese. Durante questa conversazione, il pubblico apprese che tra i suoi titoli preferiti figuravano classici come Ghost in the Shell, Akira, e un film meno conosciuto ma molto apprezzato: Blood: The Last Vampire. La risposta dell’attore dimostrò un gusto raffinato e consapevole verso opere d’arte dell’animazione orientale.
focus su blood: the last vampire
cos’è Blood: The Last Vampire?
Blood: The Last Vampire, uscito nel 2000 e prodotto dallo studio Production I.G., narra le avventure di Saya, una ragazza impegnata a eliminare creature misteriose chiamate Chiropterans. Questi mostri si mimetizzano tra gli umani assumendo sembianze bat-like estremamente potenti; l’unico modo per ucciderli consiste nel provocare loro una perdita significativa di sangue. Per svolgere questa missione letale, Saya si finge studentessa presso una scuola militare.
perché Williams amava questo film?
L’opera rappresenta uno dei migliori esempi della qualità artistica dello studio Production I.G., noto per produzioni animate dall’elevato livello estetico. Il film si distingue per la sua grafica mozzafiato e la trama coinvolgente che lo ha reso uno dei cult più amati tra gli appassionati occidentali del genere anime negli anni duemila. La brevità del lungometraggio (48 minuti) e la semplicità della storia ne hanno facilitato la fruizione da parte del pubblico internazionale emergente.
Sempre secondo le dichiarazioni di Williams durante l’AMA, il suo apprezzamento deriva anche dal fatto che BLOOD rappresentava un esempio concreto delle potenzialità dell’animazione rispetto al live-action: molte scene d’azione spettacolari sono più facilmente realizzabili in animazione senza costi proibitivi.
il gusto sofisticato di robin williams per l’anime
dalle scelte ai gusti personali
A fianco di Blood: The Last Vampire, Robin Williams citò altri grandi classici come Cowboy Bebop, Neon Genesis Evangelion, Ghost in the Shell, ed Akiраим>. Queste scelte testimoniano quanto il suo interesse fosse rivolto a opere animate considerate vere pietre miliari del settore.
In particolare, la predilezione per titoli complessi come NGE potrebbe riflettere anche aspetti più profondi della personalità dell’attore, legati alla ricerca di significati più intensi oltre il mero intrattenimento.
Poi si evidenzia come questa passione possa aver contribuito a rafforzare il suo ruolo sociale come figura aperta alle culture straniere e alle arti innovative.
sintesi sugli ospiti e personaggi coinvolti nelle sue passioni anime
- Nurse Makiho Caroline Amano (voice)
- Davis (voce)
- Sharon (voce)
- Saemi Nakamura
- Joe Romersa
- Sangjin Woo (personaggio)
L’interesse manifestato da Robin Williams verso opere come Blood: The Last Vampire sottolinea come anche le celebrità internazionali possano nutrire una vera passione culturale nei confronti dell’animazione giapponese. La diffusione crescente degli anime tra star hollywoodiane testimonia inoltre quanto questo medium stia conquistando nuove fasce di pubblico mondiale.
Sono molti i volti noti che amano approfondire questo universo artistico:
- Micheal B. Jordan;
- Keeanu Reeves;
- Megan Thee Stallion;
- Ariana Grande (che ha persino tatuaggi dedicati).
Tutto ciò conferma che l’anime non è più solo una forma d’intrattenimento rivolta esclusivamente ai giovani giapponesi o agli appassionati hardcore; sta diventando parte integrante della cultura pop globale, con protagonisti inattesi provenienti dai settori più diversi del mondo dello spettacolo.
Date le premesse appena illustrate, appare chiaro come Robin Williams abbia rappresentato un esempio emblematico delle connessioni possibili tra arte cinematografica occidentale ed espressione artistica orientale.