Sailor moon: perché il anime degli anni ’90 supera il reboot

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Il panorama dell’animazione giapponese si distingue per la varietà di generi e stili, ognuno con le proprie peculiarità e significative evoluzioni nel tempo. Tra i titoli più iconici e riconoscibili a livello mondiale figura Sailor Moon, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo delle maghette e delle serie rivolte a un pubblico femminile. Questo franchise ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop, contribuendo alla diffusione del genere shōjo e influenzando numerose produzioni successive.

l’evoluzione di sailor moon e il suo reboot del 2014

dal manga agli adattamenti anime: differenze chiave

Originariamente creato come manga da Naoko Takeuchi, Sailor Moon è stato adattato in una serie animata nel 1992 che si discostava in alcuni aspetti dal materiale originale. La versione televisiva dell’epoca includeva villain episodici e libertà narrative che ampliavano la trama rispetto al fumetto, spesso introducendo cambiamenti nei personaggi e negli eventi principali.

Nel 2014, l’anime è stato sottoposto a un importante restyling con Sailor Moon Crystal, volto a rispettare fedelmente il manga. Questa nuova versione ha cercato di riprodurre le scene originali con maggiore attenzione ai dettagli, mantenendo intatti i tratti distintivi della storia senza aggiunte o deviazioni significative.

le caratteristiche artistiche e tecniche delle due versioni

la qualità dell’animazione: passato vs presente

Sailor Moon Crystal, pur avendo l’obiettivo di rispettare la fonte originale, ha mostrato alcune carenze nell’aspetto estetico nelle prime due stagioni. La qualità dell’animazione risultava inferiore rispetto alla versione degli anni ’90, con colori meno saturi, scene più statiche e uno stile visivo meno coinvolgente.

Le stagioni successive hanno visto miglioramenti grazie a maggiori risorse investite nella produzione, ma il divario tra lo stile nostalgico della prima versione e quello più moderno si nota ancora. La versione degli anni ’90 conserva un’estetica particolare, caratterizzata da uno stile di animazione che trasmetteva calore ed energia attraverso linee morbide e colori vivaci.

differenze nella narrazione e nello stile narrativo

il ruolo delle sequenze filler nelle prime stagioni del 1992

Nella serie originale degli anni ’90, la presenza di episodi filler aveva lo scopo di approfondire i personaggi attraverso piccoli aneddoti che arricchivano la narrazione principale. Questa strategia permetteva di creare un legame più forte tra gli spettatori e i protagonisti, favorendo anche lo sviluppo dei personaggi secondari.

Nell’adattamento del 2014, invece, si è puntato su una narrazione più fedele al manga senza inserire molte sequenze dilatate o episodi autoconclusivi. Di conseguenza, il ritmo complessivo risulta più serrato ma meno capace di offrire quei momenti di introspezione tipici della prima versione.

gli aspetti critici delle due interpretazioni animate

la mancanza dello spirito originario in Sailor Moon Crystal

Mentre Sailor Moon Crystal ha raggiunto l’obiettivo principale di rispettare fedelmente il fumetto, molti fan hanno lamentato una perdita dello spirito giocoso presente nella serie degli anni ’90. La mancanza delle espressioni caricaturali e delle gag divertenti riduceva l’appeal immediato dei personaggi principali.

D’altro canto, la versione classica riusciva a combinare elementi seri con momenti più leggeri ed espressivi che rendevano ogni episodio coinvolgente oltre che emozionante. Questa differenza stilistica rappresenta uno dei punti principali nel confronto tra le due interpretazioni animate del franchise.

personaggi principali presenti nel cast originale di sailor moon


  • Kotono Mitsuishi: Usagi Tsukino / Sailor Moon (doppiatrice)

  • Hisako Kanemoto: Ami Mizuno / Sailor Mercury (doppiatrice)

  • Rina Sato: Rei Hino / Sailor Mars (doppiatrice)

  • Ami Koshimizu: Makoto Kino / Sailor Jupiter (doppiatrice)

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