My hero academia e il rovescio della medaglia: il punto di rottura dell’industria anime

Il settore degli anime ha conosciuto una trasformazione significativa negli ultimi decenni, passando da un’industria di nicchia con riscontro limitato fuori dal Giappone a uno dei principali intrattenimenti a livello globale. La crescente popolarità di serie classiche come Dragon Ball e di successi recenti come Demon Slayer testimonia l’impatto culturale e commerciale di questo medium. Sotto la superficie del successo si celano numerosi problemi riguardanti le condizioni lavorative dei professionisti coinvolti nella produzione.
l’industria degli anime sta diventando un sistema insostenibile
le aspettative del pubblico complicano il lavoro dei professionisti
Un fattore che aggrava le difficoltà è rappresentato dalle elevate aspettative degli spettatori, i quali richiedono produzioni di qualità quasi cinematografica. Questo comporta che i team di produzione devono operare in condizioni sempre più pressanti, con tempi ridotti e orari estenuanti. La richiesta di altissimi standard qualitativi ha portato alla diminuzione della frequenza delle stagioni annuali, limitando spesso la produzione a una sola stagione per anno. Secondo esperti del settore, molte aziende non riescono più a mantenere il ritmo richiesto dal mercato senza compromettere la qualità.
carenze di personale e risorse nell’industria
gli studi affrontano la mancanza di animatori qualificati
Oltre alle sfide legate alle aspettative qualitative, l’industria si trova ad affrontare un grave problema di carenza di personale. Molte case produttrici sono costrette a ricorrere all’assunzione di freelance o dilettanti tramite social media per far fronte agli ingenti carichi di lavoro. Questa scelta può influire sulla qualità finale delle opere, poiché gli animatori meno esperti tendono a produrre contenuti inferiori agli standard richiesti, obbligando i team a dedicare tempo supplementare per correggere gli errori.
La mancanza di lavoratori specializzati influisce anche sulla continuità delle produzioni: spesso si verifica che gli animatori più giovani non siano in grado di lavorare su più stagioni consecutive, creando interruzioni nel processo produttivo.
il futuro dell’industria degli anime rischia cambiamenti drastici
paure e preoccupazioni espresse da Kotani
Kyoko Kotani, noto regista e artista d’animazione coinvolto in produzioni come My Hero Academia e Spy x Family, ha espresso preoccupazioni circa il futuro dell’industria durante un suo intervento sui social media. Ricordando le sue esperienze con Toei Animation — uno tra gli studi leader del settore — ha sottolineato come la pratica tradizionale prevedesse la realizzazione sequenziale di quattro stagioni consecutive per mantenere costante qualità e interesse del pubblico.
“Non solo manca personale disponibile, ma anche i pochi animatori specializzati nelle fasi cruciali come layout e key animation sono ormai insufficienti… nulla può proseguire senza adeguate risorse.”
– Kotani (X o Twitter)
Sempre secondo Kotani, questa situazione potrebbe portare alla perdita della capacità delle nuove generazioni di rispettare le aspettative qualitative storiche dell’industria degli anime. Nonostante i profitti siano cresciuti notevolmente negli ultimi anni, i problemi strutturali legati alle condizioni lavorative rischiano di compromettere lo sviluppo futuro del settore.
L’esperienza accumulata mostra che senza interventi efficaci per migliorare le condizioni dei lavoratori e garantire una formazione adeguata ai nuovi arrivati, il comparto potrebbe trovarsi ad affrontare un declino qualitativo irreversibile.
Personalità coinvolte:- KyoKo Kotani
- Membri dello staff Toei Animation
- Animi italiani ed internazionali coinvolti nel settore
- Lavoratori freelance e giovani animatori emergenti
- Capi studio e produttori principali nel panorama giapponese