Morti in jujutsu kaisen: perché due di esse erano completamente superflue

l’uso e l’abuso della morte in jujutsu kaisen
il confine tra morti significative e gratuite nella serie
In Jujutsu Kaisen, la morte rappresenta un elemento narrativo centrale, utilizzato per accentuare il tono violento e caotico dell’universo creato da Gege Akutami. Le scomparse di personaggi come Kento Nanami o Yaga sono esempi di come le morti siano spesso inserite con uno scopo emotivamente forte, contribuendo a rafforzare i temi principali della serie. Questi eventi si distinguono per la loro natura improvvisa e spesso senza preavviso, sottolineando la brutalità del mondo in cui i protagonisti operano.
Sebbene molte delle morti abbiano un peso narrativo, alcune risultano più che altro una scelta di shock, prive di un reale contributo alla trama. La serie alterna momenti in cui le uccisioni arricchiscono lo sviluppo dei personaggi a occasioni in cui sembrano semplicemente funzionali a creare effetto sorpresa.
Gege Akutami ha sempre fatto uso della morte come dispositivo narrativo. La particolarità di Jujutsu Kaisen risiede nel fatto che le perdite avvengono spesso all’improvviso, senza un lungo buildup, riflettendo così l’ambiente violento del racconto. Le morti di figure come Kento Nanami o Yaga sono cariche di significato e contribuiscono a trasmettere messaggi profondi: quella di Nanami, ad esempio, evidenzia la futilità della resistenza in un sistema morale crollante ed è anche un passaggio simbolico per Yuji.
il caso di mimiko e nanako: brutalità senza ritorno
una perdita che non lascia tracce narrative significative
Mimiko e Nanako erano due tra i personaggi secondari più interessanti introdotti in Jujutsu Kaisen 0. Come orfane adottate da Suguru Geto, incarnavano più che semplici strumenti maledetti: rappresentavano le contraddizioni del pensiero dell’antagonista. La loro fedeltà a Geto era radicata nella gratitudine e nella fiducia, non nel fanatismo. Dopo la sua morte, il loro ruolo rimaneva aperto a sviluppi futuri.
Quando riappaiono durante l’arco dello Shibuya Incident, i fan speravano in una possibile redenzione o rivolta contro Kenjaku. Invece, vengono eliminate quasi subito e con crudeltà estrema, senza alcun approfondimento emotivo o narrativo significativo. La loro dipartita sembra essere stata usata solo come espediente per chiudere alcuni fili lasciati aperti in passato.
quando il “pulire” diventa superficialità narrativa
perché Gege ha deciso di reintrodurle?
L’eventuale interpretazione simbolica delle morti di Mimiko e Nanako potrebbe suggerire la definitiva cancellazione dell’eredità di Geto attraverso una fine cruenta dei suoi discepoli sopravvissuti. Questa lettura perde forza dinanzi alla rapidità con cui vengono eliminati i personaggi: nessuna riflessione o momento di lutto si sviluppa attorno alle loro scomparse. La scena appare fredda e meccanica, più come una punizione immediata che come un vero epilogo emozionale.
A differenza delle conclusioni approfondite riservate ad altri antagonisti come Mahito — ricche di significato e collegamenti tematici — le morti di Mimiko e Nanako risultano prive di contesto emotivo o filosofico; sembrano solo una cancellazione rapida degli elementi residui della narrazione precedente.
la mancanza di coerenza nelle decisioni narrative sulle morti dei personaggi
I rischi del sacrificio inutile: esempi concreti dalle opportunità perdute
Mimiko e Nanako avevano potenzialmente molto ancora da offrire all’interno della storia; non solo perché erano legate al passato oscuro di Geto ma anche perché potevano contribuire ad approfondire temi quali il dolore, la lealtà e il senso dell’eredità. La loro presenza avrebbe potuto arricchire gli sviluppi dei protagonisti principali oppure complicare le trame nascoste dietro Kenjaku.
Purtroppo questa possibilità viene abbandonata troppo presto: il loro ruolo si riduce a uno sfondo insignificante nel quadro complessivo degli scontri epici ed episodi pieni d’azione. Questa dimenticanza rappresenta più che altro una perdita narrativa evidente: si sarebbe potuto sfruttare meglio il legame tra i personaggi per creare momenti memorabili ed emozionanti.
dove finiscono le opportunità mancate? analisi delle scelte narrative su mimiko e nanako
I limiti delle decisioni sulla gestione dei personaggi secondari femminili
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Sul piano narrativo, le morti improvvise delle due ragazze dimostrano una certa superficialità nel trattamento dei personaggi marginalizzati ma promettenti. Nonostante siano state introdotte con intenti profondamente umani ed emotivi, finiscono col essere sacrificate senza alcun ritorno significativo sul piano tematico o emozionale. Questo modus operandi indebolisce la struttura complessiva della narrazione poiché mina la credibilità delle scelte stilistiche fatte dall’autore.
testimonianze sulla mancanza d’intenzione dietro certune uccisioni in jujutsu kaisen
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I margini lasciati aperti da alcune perdite narrative
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L’opportunità persa nel non approfondire i destini delle due ragazze mostra quanto alcune decisioni possano sembrare dettate dalla fretta piuttosto che da strategie narrative ponderate. Il risultato è una sensazione diffusa tra gli spettatori secondo cui molte uccisione importanti sono state gestite senza reale attenzione alle conseguenze emotive o ai possibili sviluppi futuri.
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Mimiko & Nanako meritavano qualcosa di più perché il loro arco narrativo non era concluso: questa constatazione evidenzia come spesso preferisca prevalere l’effetto shock sulla costruzione coerente del mondo narrativo.
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Le personalità coinvolte:/>
- Mamoru Hasoda – doppiatore giapponese (voce originale)
- Narratore – voce ufficiale della serie