Il villain più forte di dragon ball super: una storia sorprendente e diversa

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Il personaggio di Jiren in Dragon Ball Super si distingue come uno dei nemici più potenti affrontati da Goku. La sua figura, silenziosa e imponente, ha contribuito a creare un’aura di mistero attorno alla sua personalità, rendendolo uno dei combattenti più memorabili della serie. La sua caratterizzazione iniziale differiva notevolmente da quella finale, riflettendo un processo creativo che ha portato a una trasformazione significativa del suo ruolo nell’arco narrativo.

la genesi del personaggio: dall’idea originale alla versione definitiva

una prima impostazione: il “eroe della giustizia”

In origine, Jiren era stato concepito come un personaggio con tratti molto diversi rispetto all’attuale. La prima bozza inviata da Akira Toriyama per la trama del Tournament of Power non includeva dettagli sulla sua personalità o sul suo passato, lasciando spazio agli sceneggiatori per svilupparne l’identità. In questa versione preliminare, Jiren veniva descritto come un “eroe della giustizia”, appartenente a una squadra di combattenti con intenti nobili e altruisti.

Secondo le testimonianze raccolte tramite interviste con il produttore Satoru Takami e il regista Ryota Nakamura, questa idea nasceva dalla volontà di creare un antagonista che si distinguesse dai precedenti nemici nihilistici e freddi come Hit o Zamasu. L’intento era quello di proporre un personaggio molto comunicativo e dotato di una forte moralità.

l’influenza delle indicazioni di Toriyama

Quando i creatori proposero questa versione a Toriyama, egli rispose che “Jiren è un personaggio che non parla”. A quel punto, gli autori ricevettero una nuova traccia: la vera storia dietro al personaggio avrebbe rivelato un passato tragico. Si scoprì così che i genitori e il maestro marziale di Jiren erano stati uccisi, contribuendo a delineare un carattere più complesso e introverso.

Questa narrazione più oscura si discostava dall’immagine dell’eroe spavaldo e aperto inizialmente proposto dagli sceneggiatori. Alla fine, la versione originale data a Jiren fu trasferita su Toppo, altro membro dei Pride Troopers, mentre Jiren assunse una personalità più silenziosa e riservata.

implicazioni sulla trama: come avrebbe cambiato tutto la versione originale

un arco narrativo radicalmente diverso

Nella configurazione iniziale del personaggio di Jiren come combattente aggressivo e molto loquace, si prevedeva che avrebbe avuto un ruolo molto più attivo nel torneo. La sua natura più impulsiva avrebbe portato probabilmente a numerosi scontri diretti con Goku prima dello sfinimento degli avversari.

Senza la calma glaciale mostrata nella versione finale, Jiren sarebbe stato responsabile di molte più eliminazioni durante l’arco narrativo. La sua presenza sarebbe stata caratterizzata da battaglie frequenti ed estese contro gli altri guerrieri principali del torneo.

  • Sarebbe stato molto più aggressivo in combattimento;
  • Sarebbe intervenuto molte volte prima del finale;
  • Sarebbe risultato protagonista di numerosi knock-out;
  • Sarebbe stato meno enigmatico ma anche meno riflessivo rispetto alla versione definitiva.

considerazioni finali sulla scelta narrativa

L’interpretazione adottata in seguito ha reso Jiren uno dei villain più silenziosi ed eleganti dell’universo Dragon Ball. La sua tragicità personale aggiunge profondità al suo carattere senza appesantire troppo la narrazione complessiva. La trasposizione delle caratteristiche originarie su Toppo ha comunque mantenuto vivo il senso della giustizia nei Pride Troopers, arricchendo ulteriormente l’universo narrativo.

personaggi principali coinvolti

  • Akira Toriyama
  • Satoru Takami
  • Ryota Nakamura
  • Katsuyoshi Nakatsuru (designer)
  • Membri del cast:
    • Masakazu Morita – Whis (voce)
    • Masako Nozawa – Son Goku/Goku Black/Son Gohan/Son Goten (voci)

Immagine raffigurante Jiren e Toppo durante il torneo

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