Icone femminili degli anime che hanno cambiato l’industria

Le protagoniste femminili dell’animazione giapponese hanno lasciato un’impronta indelebile nel medium, grazie alla loro forza, personalità e stile distintivo. Questi personaggi sono stati capaci di rompere schemi, ispirare fandom globali e ridefinire il ruolo delle donne nelle storie animate. In questo approfondimento vengono analizzate alcune delle figure più iconiche che hanno contribuito a plasmare l’evoluzione dell’anime attraverso caratteristiche uniche e narrazioni rivoluzionarie.
le icone femminili nell’anime: Fujiko Mine
Fujiko Mine in Lupin the Third
Fujiko Mine esordì nel manga di Monkey Punch nel 1967, diventando rapidamente uno dei personaggi più riconoscibili del panorama anime. La sua prima apparizione nella serie TV del 1971 la vedeva doppiata da Eiko Masuyama, che la descrisse come “una donna capace di sorridere, flirtare e sparare nello stesso momento”. Utilizzava la bellezza come arma e l’intelligenza come scudo, spesso superando Lupin o aiutandolo con astuzia.
Il suo personaggio ha segnato una svolta: nel 2012, la regista Sayo Yamamoto ha portato Fujiko in una nuova direzione con The Woman Called Fujiko Mine, trasformandola da semplice oggetto di desiderio a donna pienamente padrona della propria narrazione. È stata la prima protagonista femminile a giocare le sue carte secondo i propri termini, spesso vincendo contro gli uomini.
Usagi Tsukino: l’iconica principessa delle guerriere
Sailor Moon
Debuttata nel manga di Naoko Takeuchi nel 1991 e divenuta celebre con l’anime del 1992, Usagi Tsukino è una studentessa che si trasforma in Sailor Moon per difendere il pianeta Terra dal male. Voce originale di Kotono Mitsuishi, che ha confermato come il suo modo di interpretarla fosse “più calore ed energia possibile”, questa protagonista ha incarnato un mix unico tra comicità, vulnerabilità e potenza.
Sailor Moon ha rivoluzionato il genere delle maghe portando sullo schermo tematiche di amicizia, amore e responsabilità con un approccio innovativo che ha influenzato molte generazioni. La sua creazione rappresenta un esempio di come l’eroina possa essere forte senza rinunciare alla sensibilità.
Motoko Kusanagi: simbolo della donna cyborg
Ghost in the Shell
Introdotta nel film del 1995 diretto da Mamoru Oshii e tratta dal manga di Masamune Shirow, Motoko Kusanagi è una ufficiale cybernetica incaricata di combattere il crimine informatico. Voce originale Atsuko Tanaka, che ne ha interpretato la calma imperturbabile, il personaggio rappresenta un punto fermo nella filosofia dell’anime.
Oshii definì Kusanagi come “una persona che mette in discussione tutto senza bisogno di risposte definitive“, riflettendo sui temi della coscienza e dell’identità in un futuro dominato dalla tecnologia. La sua presenza impone rispetto ed eleganza senza bisogno di artifici emotivi convenzionali.
Rei Ayanami: l’enigma silenzioso della serie Evangelion
Neon Genesis Evangelion
Rei Ayanami debutta nel franchise nel 1995 sotto la direzione artistica Yoshiyuki Sadamoto. Voce originale Megumi Hayashibara, Rei appare inizialmente come figura fragile e misteriosa ma rappresenta molto più di ciò che si percepisce superficialmente. Hideaki Anno la descriveva come “un contenitore su cui gli altri proiettano i loro desideri“.
Sua identità ambiguamente tra umanità e clone rende Rei uno dei personaggi più discussi nella storia dell’anime. La sua freddezza non è debolezza ma scelta narrativa per esplorare temi complessi quali solitudine e perdita.
Nana Osaki: voce ribelle del punk rock anime
Nana
Nata dal manga di Ai Yazawa nel contesto urbano degli anni Duemila, Nana Osaki viene portata sul piccolo schermo dal cast vocale Hōko Kuwashima nel live action del 2006. Leader carismatica della band punk Blast & Bop, Nana nasconde dietro una facciata dura ferite profonde legate alle relazioni adulte e al senso di appartenenza.
L’interpretazione vocale richiese una voce rauca ma emozionale allo stesso tempo: “Dovevo farla sembrare come se fumasse mentre piangeva dentro“, ricorda Kuwashima. La sua storia non è fatta solo di potere o romanticismo; è quella di chi lotta per sopravvivere alle proprie imperfezioni mantenendo fede ai propri ideali.
Bulma: genio tecnologico tra le protagoniste classiche
Dragon Ball
Nata dall’immaginazione Akira Toriyama all’inizio degli anni ’80, Bulma si afferma subito come uno dei personaggi più intelligenti e determinati della saga Dragon Ball. Voce storica Hiromi Tsuru – scomparsa recentemente – ne sottolineava il ruolo chiave nella trama: “Lei risolve problemi che i combattenti non riescono a affrontare con le armi o i muscoli“.
A differenza dei tradizionali eroi maschili armati di forza bruta, Bulma incarna il potere della mente applicata alla tecnologia avanzata; diventa anche madre e imprenditrice mentre mantiene intatta la sua ironia tagliente.
San: guerriera selvaggia de ‘La Principessa Mononoke’
Princess Mononoke
Nella pellicola del ’97 Miyazaki dipinge San — nota anche come Princesse Mononoke — come una ragazza cresciuta tra i lupi. Interpretata vocalmente da Yuriko Ishida, San incarna natura selvaggia ed energia distruttiva contro le forze industriali rappresentate da Lady Eboshi.
Ishida raccontò che San “non parla educatamente ma ruggisce e morde tutto ciò che trova davanti a sé“, rendendola figura complessa ed affascinante. Uscita dai canoni classici delle eroine fantasy occidentali, San sfida ogni norma sociale mostrando quanto sia potente vivere con contraddizioni profonde.
Haruhi Suzumiya: la sovversiva del caos ordinato
The Melancholy of Haruhi Suzumiya
Dalla penna dello scrittore Nagaru Tanigawa nasce nel 2006 Haruhi Suzumiya; doppiata da Aya Hirano mostra un carattere esplosivo ed imprevedibile.
Haruhi è descritta da Hirano stessa come “una ragazza caotica quasi incontrollabile” . Lei non aspetta gli eventi ma li crea manipolando realtà circostanti per soddisfare i propri desideri inconsci o consci.
Ishihara Tatsuya spiega che «la serie si costruisce attorno al suo umore», evidenziando quanto Haruhi domini sulla narrazione grazie al suo atteggiamento onnipotente rispetto agli altri personaggi.
È lei a infrangere le convenzioni dell’anime classico lasciando uno spazio inesplorato tra realtà soggettiva ed esperienza collettiva.
Utena Tenjou: icona queer rivoluzionaria
Revolutionary Girl Utena
L’arrivo sulla scena anime avviene nel ’97 grazie alla collaborazione tra Kunihiko Ikuhara e Chiho Saito.
Utena è una ragazza vestita da ragazzo che combatte duelli per proteggere Anthy Himemiya.
Kawakami Tomoko commentò così il suo carattere: «Utena avanza sempre senza sapere dove va’, dimostrando coraggio autentico». La serie smaschera illusioni fiabesche per rivelare sistemi nascosti basati su controllo sociale e manipolazione.
Utena rompe ogni schema gender normativo mostrando quanto potere possa assumere anche chi sfida le etichette tradizionali.»