Black lagoon: l’origine triste di un arco iconico svelata dal creatore

Il mondo della creazione di manga è spesso percepito come un sogno ad occhi aperti, in cui i narratori possono condividere storie apprezzate da milioni di fan e trasformate in anime di successo. I principali artisti di manga affrontano una pressione intensa, delusioni riguardo alla ricezione delle loro opere e la difficoltà di mantenere un equilibrio tra vita professionale e personale. Questi fattori possono portare a stress e a problemi di salute mentale.
L’artista dietro Black Lagoon
Una serie di successo con un costo nascosto
Rei Hiroe è il geniale creatore di Black Lagoon, un manga d’azione crime adrenalinico che segue le avventure di un gruppo di mercenari nel pericoloso sottobosco criminale. Nato il 5 dicembre 1972, Hiroe ha iniziato la sua carriera nell’industria dei videogiochi prima di debuttare nel mondo del manga con Hisuikyo Kitan. Il suo grande successo è arrivato nel 2002 quando Black Lagoon ha esordito su Monthly Sunday Gene-X, attirando rapidamente l’attenzione grazie alla sua narrazione cruda e all’azione ispirata ai film hollywoodiani.
Pubblicato da Shogakukan, Black Lagoon è stato raccolto in molteplici volumi ed è considerato una serie iconica. Il suo successo ha portato anche a una popolare adattamento anime realizzato da Madhouse nel 2006. Dietro tutta questa fama e azione frenetica, Hiroe ha dovuto affrontare le proprie battaglie personali, cercando di bilanciare la carriera mentre combatteva contro la depressione.
Il costo mentale della creazione di manga
Il peso della pressione creativa
Nell’intervista rivelatrice, Hiroe ha parlato della sua lotta quindicennale con la depressione, iniziata intorno al 2010 durante l’arco narrativo di Roberta’s Blood Trail. “Sono stato diagnosticato con depressione circa nel 2010”, ha dichiarato. Ha spiegato che l’intensa immersione richiesta per la narrazione, insieme alle perdite personali come quella del padre, hanno contribuito ai suoi problemi mentali. Nonostante queste sfide, sentiva il bisogno impellente di continuare a disegnare per i suoi lettori, il che ha ulteriormente aggravato la situazione.
Hiroe ha riconosciuto che la sua condizione si era aggravata a causa dell’immensa pressione creativa e delle perdite personali. “Mi assorbivo completamente nel mio lavoro”, ha detto, “isolandomi e peggiorando così le cose.” Anche mentre la sua salute mentale declinava, continuava a spingere avanti: “Pensavo che se avessi continuato a disegnare avrei potuto superarlo, ma in realtà questo non faceva altro che aumentare lo stress.”
Trovare una strada da seguire
“Amo ancora fare manga”
Gestire la depressione mentre si lavora come artista di manga rappresenta una sfida costante. “Finché continuo a disegnare manga non credo riuscirò mai a recuperare completamente,” ha ammesso Hiroe. Riconoscendo l’impatto dell’industria sulla salute mentale, piuttosto che allontanarsi dal suo lavoro, ha adattato il proprio approccio per evitare ulteriori burnout: “Ho dovuto cambiare il modo in cui lavoro e gestire meglio i miei ritmi,” sottolineando l’importanza della cura personale.
L’onestà di Rei Hiroe mette in luce quanto possa essere difficile essere un creatore di manga: lunghe ore lavorative, isolamento e pressione costante. Lui continua a impegnarsi nella produzione de Black Lagoon, oltre a sviluppare un nuovo progetto mangastico che fonde temi occulti e militari. Come afferma lui stesso: “Anche se è difficile, amo ancora fare manga.”
- Rei Hiroe: Creatore principale.
- Black Lagoon:: Serie iconica.
- Madhouse:: Studio dell’adattamento anime.
- Adozione tematica:: Occulto e militari nel prossimo progetto.