Anime deludenti: perché il seguito più fraintendito dopo 5 anni continua a infuriarmi

Il mondo degli anime ha prodotto numerose serie che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare, tra queste spicca Inuyasha. Questa produzione, arrivata sui schermi all’inizio degli anni 2000, ha saputo affascinare generazioni di spettatori grazie alla sua miscela di romanticismo, fantasy e azione sovrannaturale. Nel corso degli anni, il franchise ha visto una rinascita attraverso il sequel Yashahime: Princess Half-Demon, che ha cercato di riproporre le atmosfere originali con nuovi personaggi e trame. Non senza criticità, questa continuazione ha sollevato discussioni tra i fan e gli addetti ai lavori riguardo alla sua capacità di mantenere vivo lo spirito della serie madre.
il team dietro la realizzazione di yashahime: princess half-demon
una premessa promettente con design dei personaggi eccezionali
Yashahime: Princess Half-Demon è stato trasmesso per la prima volta nell’ottobre del 2020 ed è stato animato dallo studio Sunrise. La prima stagione è stata diretta da Teruo Sato, mentre la seconda da Masakazu Hishida; la sceneggiatura generale è stata curata da Katsuyuki Sumisawa. La narrazione si concentra sui discendenti di Sesshomaru invece che sul cast originale di Inuyasha. Towa e Setsuna sono le sorelle gemelle figlie di Sesshomaru, separate durante l’infanzia: Towa cresce nel presente mentre Setsuna nel passato. Quando il portale temporale smette di funzionare, le due si trovano distanziate per dieci anni fino a quando il pozzo non riapre.
Nel tentativo di ritrovare la sorella perduta, Towa si imbarca in un viaggio che la porta a incontrare Moroha, cacciatrice di demoni metà umana e metà demone, che risulta essere anche loro cugina in quanto figlia di Kagome e Inuyasha.
criticità nella narrazione e nella realizzazione tecnica
un progetto con potenziale ma sbilanciato
Yashahime presenta un’interessante trama iniziale per coinvolgere nuove protagoniste e approfondire l’universo creato da Inuyasha. La serie cerca di bilanciare le storie delle eroine con quelle del cast storico attraverso una nuova missione. L’esecuzione complessiva non riesce a catturare appieno lo spirito originale della serie madre.
Nell’episodio introduttivo si assiste a un ritorno efficace al team originale, ma successivamente la narrazione perde ritmo. Le dinamiche tra Inuyasha e Kagome vengono riproposte con naturalezza, così come l’impegno di Sango nella caccia ai demoni rimane evidente. Nonostante ciò, lo sviluppo delle nuove protagoniste appare frettoloso: molte informazioni vengono fornite tramite monologhi prolissi e poco coinvolgenti, riducendo l’efficacia narrativa.
mancanza di connessione emotiva e scelte narrative discutibili
personaggi rimasti senza tempo per costuirsi
I personaggi principali avrebbero potuto offrire una forte attrattiva grazie alle loro personalità ben definite e alle relazioni complesse. Moroha rappresenta un esempio positivo come personaggio vivace e divertente che alleggerisce alcune scene. Tuttavia,la fretta nel presentare tutti i protagonisti ha compromesso lo sviluppo delle relazioni tra loro.
Nell’approccio narrativo adottato si nota come le origini dei personaggi principali siano state svelate troppo rapidamente rispetto alla tradizione della serie originale. In Inuyasha, infatti, i legami tra i membri del gruppo si consolidavano gradualmente attraverso viaggi condivisi e battaglie comuni; in Yashahime tutto avviene in modo più rapido e meno approfondito.
reazioni dei fan e critiche al sequel
perdita dell’identità originale del cast
Rumiko Takahashi, autrice del manga su cui si basa Inuyasha, aveva affidato al suo stile distintivo il design dei personaggi principali. Sebbene Takahashi non abbia diretto né scritto direttamente Yashahime, ha comunque supervisionato i disegni dei protagonisti.
Purtroppo,le scelte narrative discutibili hanno alterato drasticamente alcuni aspetti fondamentali della storia originale: il sequestro di Inuyasha e Kagome nel gioiello nero da parte di Sesshomaru, l’attribuzione canonica a Rin come compagna ufficiale del demone signore con figli inclusi nei nuovi sviluppi narrativi—tutte decisioni che hanno suscitato malcontento tra i fan.
L’abbandono dei personaggi storici come Miroku e Sango lascia molti spettatori insoddisfatti poiché sembrano essere stati marginalizzati senza motivo apparente rispetto alla loro importanza nelle vicende passate.
Membri del cast principale:- Yoshimasa Hosoya – Kirinmaru (doppiatore)
- Fairouz Ai – Takechiyo (doppiatrice)
- Sara Matsumoto – Towa Higurashi (doppiatrice)
- Mikako Komatsu – Setsuna (doppiatrice)
Le aspettative generate dal potenziale visivo ed emotivo deI nuovi protagonisti potevano rappresentare un elemento distintivo capace di rilanciare l’universo narrativo originario.
Sintesi finale:- Sviluppo rapido senza adeguata costruzione delle relazioni;
- Carenza dello spirito nostalgico tipico dell’originale;
- Cambiamenti significativi nelle dinamiche familiari che hanno tradito le aspettative dei fan;
- Mancanza di profondità nei caratteri emergenti rispetto ai pilastri della serie classica.