Anime che hanno completamente deluso nelle ultime stagioni

Nel panorama dell’anime, molte serie emergono con promesse sorprendenti, solo per perdere progressivamente il loro appeal originale. Questa dinamica rappresenta un fenomeno comune, dove produzioni di grande impatto iniziale finiscono per declinare a causa di scelte narrative discutibili, problemi di produzione o semplici cali di qualità. Di seguito si analizzano alcune delle serie più significative che, partendo da un ottimo avvio, hanno subito un progressivo deterioramento del livello complessivo.
blue lock: dall’innovazione alla delusione
Blue Lock ha rappresentato una ventata d’aria fresca nel genere sportivo, proponendo una visione inedita del calcio incentrata sull’individualismo e sull’egocentrismo dei giocatori. La narrazione iniziale era ricca di intense sfide sportive, visual accattivanti e tensione psicologica elevata, che rendevano la serie estremamente coinvolgente.
Con il progredire della trama si sono evidenziati alcuni limiti: gli archi narrativi si sono dilungati troppo, la caratterizzazione dei personaggi è diventata ripetitiva e le rivalità meno distintive. La qualità delle partite si è spostata dal focus sulla strategia a scene più vistose e potenziamenti visivi. La seconda stagione ha sofferto anche di una riduzione della qualità dell’animazione, contribuendo al calo di interesse generale.
cells at work!: dalla freschezza all’effetto copia
Cells at Work! ha conquistato pubblico e critica grazie alla sua formula originale: personificare le cellule umane per spiegare i processi biologici in modo divertente ed educativo. Le prime stagioni erano apprezzate per l’umorismo equilibrato tra scienza e intrattenimento, con episodi dedicati alle piastrine o al sistema immunitario molto amati.
Purtroppo, la successiva stagione ha mostrato una certa stanchezza nel rinnovare il format: le sceneggiature si sono fatte ripetitive e gli approfondimenti meno innovativi. Gli spin-off come Cells at Work! Code Black hanno tentato un approccio più cupo ma hanno fallito nel mantenere alta l’attenzione, lasciando il franchise in uno stato di crisi creativa.
tokyo revengers: dal successo alla confusione narrativa
Tokyo Revengers ha raggiunto grande popolarità grazie alla combinazione tra drammi giovanili e viaggi nel tempo. La storia del protagonista impegnato a cambiare il passato tramite incontri con gang criminali ha suscitato entusiasmo fin dai primi episodi, creando un forte legame emotivo con il pubblico.
L’evoluzione della trama però ha portato a incoerenze nelle meccaniche temporali e a personaggi che hanno perso profondità, ritornando spesso su archetipi già visti senza evolversi realmente. Questo declino narrativo ha fatto perdere attrattiva alla serie nel corso delle stagioni successive.
one punch man: da rivoluzione a decadenza
One-Punch Man aveva rivoluzionato lo stile shōnen grazie all’umorismo dissacrante e ai combattimenti spettacolari di Saitama. L’anime aveva saputo catturare l’immaginario collettivo con battaglie memorabili contro villain iconici come Boros.
Dopo la prima stagione impeccabile, la seconda ha mostrato un netto calo qualitativo dovuto al cambio dello studio di produzione. La narrazione si è fatta più lenta e meno incisiva concentrandosi su personaggi secondari senza la stessa efficacia comica o action della prima parte. Il risultato è stato un ritorno meno convincente rispetto alle aspettative iniziali.
uzumaki: dall’attesa al disappunto
Uzumaki, adattamento dell’opera horror di Junji Ito, aveva generato grandi aspettative tra i fan del manga grazie alle sue atmosfere inquietanti e allo stile visivo unico. Le anticipazioni promettevano una trasposizione fedele con effetti visivi suggestivi che avrebbero reso giustizia all’opera originale.
Purtroppo i ritardi nella produzione e alcune scelte stilistiche non sono state pienamente apprezzate; molte sequenze risultavano poco fluide o meno disturbanti rispetto alle intenzioni originali. Alla fine l’adattamento non è riuscito ad essere all’altezza delle alte aspettative create dalla sua fama letteraria.
darling in the franxx: promessa tradita?
Darling in the Franxx era stato accolto con entusiasmo grazie ai suoi temi innovativi nel genere mecha e alle immagini simboliche che accompagnavano le vicende sentimentali tra i protagonisti. I primi episodi avevano costruito una narrazione intrigante fatta di mistero e relazioni profonde.
Nella seconda metà della serie tutto cambia drasticamente: la storia perde coerenza portando a svolte improvvise come invasioni aliena repentine o risoluzioni affrettate dei conflitti principali. I personaggi subiscono sviluppi forzati mentre i temi vengono sacrificati sul tavolo dello spettacolo fine a sé stesso, facendo crollare ogni aspettativa verso questa produzione.
tokyo ghoul: dal fascino oscuro al caos narrativo
Tokyo Ghoul, sin dalle sue prime stagioni, aveva colto l’immaginario degli spettatori grazie alla sua atmosfera dark e ai momenti intensi come quello della tortura che evidenziava il lato più crudo del protagonista Kaneki. L’unione tra horror psicologico ed estetica curata ne faceva un punto fermo degli anime gotici degli anni ’10.
Purtroppo le stagioni successive hanno deviato dal manga originale introducendo trame poco coerenti e ritmo discontinuo; molti eventi fondamentali sono stati omessi o trattati superficialmente. L’incapacità di mantenere alta la qualità narrativa ha compromesso definitivamente quella che poteva essere una saga epica del genere horror moderno.
the promised neverland: dal brivido al vuoto narrativo
The Promised Neverland, nei suoi primi episodi, aveva sorpreso per capacità narrativa ed empatia verso i protagonisti Emma, Norman e Ray; la lotta contro l’inganno materno Isabella offriva suspense costante ed elevava gli standard dello shonen psicologico contemporaneo.
Purtroppo nella seconda stagione tutto crolla: molte parti importanti vengono saltate o velocizzate senza dare spazio allo sviluppo emotivo dei personaggi principali; i colpi di scena perdono efficacia mentre le trame si fanno confuse o superficiali rispetto alle attese generate dalla prima parte della serie.
Ecco alcune personalità coinvolte:- Narratori principali delle serie analizzate;
- Membri del cast tecnico coinvolti nelle prime stagioni;
- Sviluppatori dei progetti secondari collegati alle serie citate;
- Critici specializzati in anime;