Welcome to derry svela la teoria di fan su stephen king

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Il prequel targato HBO, It: Welcome to Derry, si presenta come un’opportunità unica per confermare una teoria molto diffusa tra gli appassionati di Stephen King. Con una produzione che mira ad approfondire le origini del celebre clown Pennywise, la serie può integrare elementi narrativi e personaggi provenienti dall’universo dello scrittore, creando così un collegamento diretto con i film di Andy Muschietti e il vasto catalogo kinghiano. In questo contesto, analizzando le potenzialità della serie e le teorie dei fan, emerge un’ipotesi intrigante riguardo a uno dei possibili alter ego di Pennywise.

alcune ipotesi dei fan di stephen king suggeriscono che george elvid da fair extension potrebbe essere pennywise

caratteristiche di george elvid in sintonia con pennywise

Tra le teorie più diffuse spicca quella secondo cui George Elvid, protagonista della novella Fair Extension, potrebbe rappresentare un’alter ego o una forma alternativa di Pennywise. La narrazione descrive Elvid come un essere magico e secolare, capace di cambiare aspetto e manifestarsi in diverse forme. Inoltre, Dave Streeter, il protagonista della storia, lo definisce come “il clown più sgradevole al mondo”, con caratteristiche fisiche che ricordano quelle del mostro dell’universo kinghiano. La sua capacità di modificare l’aspetto e interrompere il traffico durante le trattative suggerisce poteri psichici simili a quelli attribuiti a Pennywise.
Sono presenti altri indizi che rafforzano questa teoria:

  • Elvid possiede conoscenze su poteri extrasensoriali utilizzati anche da Pennywise;
  • Può assumere sembianze diverse, dimostrando capacità di shapeshifting;
  • L’aspetto descritto come “il clown meno piacevole del mondo” si allinea con la visione di Bob Gray in alcuni passaggi della saga.

Questi elementi alimentano l’ipotesi che George Elvid possa essere uno degli alias o discendenti del mostro principale.

una possibile comparsa di dave streeter in welcome to derry potrebbe confermare questa teoria

incontro tra dave streeter e bill skarsgård

Nella serie HBO è prevista la presenza di Dave Streeter, il personaggio protagonista de “Fair Extension”, interpretato potenzialmente da attori noti. La sua interazione con Bill Skarsgård nei panni di Pennywise rappresenta una possibilità narrativa interessante per verificare la teoria secondo cui Elvid sia un’alter ego del clown alieno. Sebbene nel racconto originale Dave non incontri Pennywise direttamente in costume, la scena potrebbe essere ricostruita con discrezione all’interno delle trame future della serie.
L’inserimento di tale cameo consentirebbe agli spettatori più attenti di evidenziare eventuali collegamenti tra i due personaggi e approfondire ulteriormente il legame tra l’universo letterario e quello cinematografico.

la teoria dell’alter ego di pennywise si integra nelle narrazioni dei film

It & It: Chapter Two come manifestazioni multiple del mostro

I film “It” (2017) e “It: Chapter Two” (2019) mostrano Pennywise sotto molteplici identità umane:

  • Georgie Denbrough
  • The librarian (la bibliotecaria)
  • The parade clown (il clown della parata)
  • The leper (il lebbroso)
  • Judith
  • Bob Gray
  • Beverly Marsh
  • Mrs. Kersch

Dato che il mostro ha assunto numerose sembianze umane nel corso delle sue apparizioni sul grande schermo, risulta plausibile considerare George Elvid come uno degli avatar o delle incarnazioni temporanee dell’entità maligna.

motivi per cui potrebbe risultare complesso confermare questa ipotesi nella serie

difficoltà nell’inserimento del cameo di dave streeter nella trama principale

Anche volendo considerare questa possibilità, ci sono ostacoli significativi: ottenere i diritti sui personaggi presenti in “Fair Extension” richiederebbe accordi specifici con Stephen King stesso. Secondo fonti autorevoli nel settore cinematografico, King tende a non concedere diritti multipiattaforma senza restrizioni particolari; ciò renderebbe difficile inserire elementi provenienti da altre opere nello stesso progetto senza autorizzazioni adeguate.

Aggiungendo a ciò la pianificazione già definita da Andy Muschietti — che ha previsto tre stagioni ambientate in epoche differenti — inserire un cameo così specifico richiederebbe modifiche sostanziali alla timeline e ai dettagli narrativi già stabiliti.

Senza contare che questo tipo di cameo rischierebbe di distogliere l’attenzione dalla storyline centrale o creare incongruenze rispetto alle intere interruzioni temporali previste per esplorare altri eventi storici legati a Pennywise.

compatibilità dell’ipotesi dell’identità alternativa con i film

It assume molteplici identità umane nei film del 2017 e del 2019

I lungometraggi hanno mostrato chiaramente che Pennywise può assumere diversi aspetti umani:

  • Georgie Denbrough: il primo esempio noto;
  • The librarian:
  • The parade clown:(clown ufficiale durante gli eventi principali);The leper:; br>  …e altri ancora.
  • L’incarnazione come George Elvid si inserisce perfettamente in questa logica polimorfa del mostro. li >

L’idea che George Elvid possa rappresentare una delle molteplici personalità assunte dal demone appare coerente con quanto visto sul grande schermo. Inoltre, l’aspetto descritto come “il clown meno piacevole al mondo” si ricollega alle visioni inquietanti avute da Beverly Marsh riguardo Bob Gray ne “It: Chapter Two“. Questa connessione rafforza l’ipotesi che possa trattarsi dello stesso essere sotto diverse vesti temporanee o alternative.

perché confermare questa teoria sarebbe complicato per welcome to derry
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un cameo di dave streeter potrebbe risultare fuori luogo rispetto alla trama principale

Anche se fosse desiderabile inserirlo, lo sviluppo narrativo dovrebbe affrontare numerosi ostacoli pratici: prima fra tutte ottenere i diritti sui personaggi coinvolti; inoltre muschietti ha già pianificato tre stagioni distinte basate su eventi storici ben precisi – dalla catastrofe al Kitchener Ironworks explosion – rendendo difficile inserire riferimenti esterni senza alterarne profondamente la coerenza generale. p >

Spostando tutto nel tempo previsto — dal ’62 al ’35 fino al ’08 — ogni modifica dovrebbe rispettare gli eventi principali senza creare contraddizioni narrative troppo evidenti o distrarre lo spettatore dall’arco centrale della storia principale. p >

Pertanto, anche considerando tutte queste variabili, è improbabile vedere confermata questa ipotesi attraverso un semplice cameo o riferimento diretto nella prima stagione della serie HBO.

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