Tim Burton svela la verità su Beetlejuice 2: Non l’ho fatto per soldi e non ho rivisto il primo film

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Il celebre regista Tim Burton ha condiviso interessanti dettagli sul processo creativo del sequel del suo film cult, rivelando le scelte che lo hanno guidato nella realizzazione del nuovo capitolo. Nonostante gli anni trascorsi dal primo film, Burton ha optato per un approccio basato sulla memoria e sull’emozione piuttosto che su un attento studio dell’opera originaria.

il ritorno di beetlejuice

Nel contesto della presentazione alla stampa del Festival di Venezia, Tim Burton ha espresso che la motivazione principale dietro la creazione del sequel non era di natura economica, ma piuttosto personale. Burton ha affermato di non aver rivisto il film originale Beetlejuice del 1988 prima di iniziare a lavorare sul nuovo progetto. Questo approccio singolare è stato frutto del desiderio di mantenere intatto lo spirito del film originale e di preservare il ricordo e l’affetto verso i membri del cast e della troupe.

lo spirito dell’opera originale

Parlando della sua decisione, Burton ha sottolineato come, nonostante il tempo trascorso, non avesse dimenticato lo spirito del film originario né le persone coinvolte nel progetto. Ha dichiarato: “Non volevo fare un grande sequel per soldi. Volevo farlo per motivi molto personali”.

il cast di beetlejuice beetlejuice a venezia 81

Alla conferenza stampa a Venezia, Tim Burton è stato affiancato da un cast stellare, che ha unito volti storici e nuove aggiunte. Presenti all’evento sono stati:

  • Michael Keaton
  • Winona Ryder
  • Catherine O’Hara
  • Jenna Ortega
  • Monica Bellucci
  • Justin Theroux
  • Willem Dafoe

riflessioni su una carriera cinematografica

Tim Burton, riflettendo sulla sua carriera, ha ammesso di essersi sentito disilluso dall’industria cinematografica negli ultimi anni. L’urgenza di ritrovare la passione che lo ha sempre motivato lo ha spinto a creare un film che fosse autentico, un’espressione del suo cuore e una riconnessione con la sua vocazione cinematografica. Questo sequel rappresenta, per il regista, un ritorno vitale al tipo di cinema che ama realizzare e alla collaborazione con persone che ammira.


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