The voice of Hind: il racconto di Kaouther Ben Hania da Venezia 82

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Il cinema contemporaneo continua a esplorare il delicato confine tra documentario e finzione, offrendo opere che uniscono realtà e interpretazione per veicolare messaggi di forte impatto sociale. Uno degli esempi più significativi di questa tendenza è rappresentato dal film The Voice of Hind Rajab, diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania. Presentato in diverse manifestazioni internazionali, il film si distingue per l’approccio innovativo nel narrare una vicenda tragica avvenuta a Gaza, coinvolgendo elementi autentici e ricostruzioni drammatiche. La pellicola si focalizza sulla testimonianza di Hind, una bambina di sei anni rimasta intrappolata sotto il fuoco mentre chiedeva aiuto al telefono, un episodio che ha commosso l’intera opinione pubblica.

il racconto della vicenda di hind rajab

la telefonata che ha sconvolto il mondo

Il punto di partenza del film è la registrazione reale della chiamata effettuata dalla piccola Hind alla Mezzaluna Rossa il 29 gennaio 2024. Durante i settanta minuti in cui la sua voce ha attraversato le linee telefoniche, Hind implorava assistenza mentre i soccorritori tentavano invano di raggiungerla con un’ambulanza. La sua morte improvvisa rappresenta un simbolo universale di vittime innocenti in zone di conflitto armato.

l’ispirazione e la scelta stilistica della regista

Kaouther Ben Hania ha dichiarato che quel frammento audio ha rappresentato la vera scintilla creativa del progetto: «Quando ho ascoltato la voce di Hind, ho percepito che stava parlando direttamente a me, come se mi chiedesse cosa potessi fare». La regista ha deciso di preservare quella voce originale per rispettare la verità dei fatti e onorare le vittime senza ricorrere a imitazioni o interpretazioni recitate. Per Ben Hania, Gaza è “senza voce”, e questo silenzio imposto costituisce parte integrante della violenza subita.

approccio narrativo e metodo produttivo

il confine tra documentario e finzione

Il film si colloca lungo una linea narrativa che attraversa senza soluzione di continuità i generi cinematografici. La regista sottolinea come preferisca lavorare in spazi interstiziali tra documentario e finzione: «Amo le frontiere tra i generi perché sono lo spazio più fertile per raccontare storie significative». In The Voice of Hind Rajab, questa sovrapposizione si manifesta nel passaggio progressivo dalla finzione al documento autentico, con particolare attenzione alla testimonianza diretta tramite la registrazione originale della telefonata.

coinvolgimento emotivo e collaborazione con la famiglia

L’aspetto centrale del progetto è stato instaurare un rapporto di fiducia con chi aveva vissuto direttamente l’esperienza: la madre di Hind e i volontari presenti quel giorno. La regista ha sottolineato l’importanza dell’accordo preventivo con la famiglia: «Il mio lavoro non mira a cercare colpevoli ma a costruire uno strumento empatico». Il consenso della madre è stato fondamentale per procedere nella realizzazione del film, che si sviluppa in tempi rapidi rispetto alle consuete tempistiche cinematografiche: dall’acquisizione della registrazione nel luglio fino alle riprese sul set a novembre.

sostenitori internazionali e messaggio finale

Un elemento sorprendente riguarda il coinvolgimento internazionale nel progetto, con l’appoggio anche da Hollywood. Plan B, compagnia fondata da Brad Pitt, si è detta interessata dopo aver visto il materiale riguardante Hind Rajab durante il tour promozionale del precedente film Four Daughters. Questa adesione massiccia sottolinea quanto l’opera abbia superato i confini nazionali portando all’attenzione globale le sofferenze delle popolazioni civili sotto assedio.

chi sono stati gli ospiti speciali?

  • – Brad Pitt (produttore associato)
  • – Didi Gardner (rappresentante Plan B)
  • – membri della famiglia di Hind Rajab
  • – volontari della Mezzaluna Rossa
  • – altre personalità del cinema internazionale coinvolte nel supporto al progetto

conclusioni ed effetti emozionali finali

La conclusione del film presenta immagini già note online ma inserite in un contesto narrativo capace di cambiare radicalmente lo sguardo dello spettatore. Si mostra infatti non solo l’evento tragico ma anche momenti più sereni legati alla vita quotidiana; ad esempio, Hind amava frequentare le spiagge ed aspettava con speranza la fine delle ostilità per tornare a godersi quei luoghi. Attraverso questa scelta estetica si intende restituire un’immagine complessa dell’esistenza umana – fatta sia di dolore sia di desiderio universale di normalità. The Voice of Hind Rajab arriverà nelle sale italiane grazie alla distribuzione I Wonder Pictures.

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