Star trek: the next generation ha reinventato la trama di voyager con un tocco più inquietante

L’universo di Star Trek ha visto numerose serie che hanno esplorato le profondità dello spazio, spesso affrontando tematiche di grande impatto e scenari avventurosi. Tra queste, due episodi emblematici si distinguono per aver trattato di viaggi spaziali in territori remoti e per aver evidenziato aspetti più inquietanti rispetto alla normale narrazione della saga. Questo approfondimento analizza le similitudini e le differenze tra un episodio della prima stagione di Star Trek: The Next Generation e la premessa di Star Trek: Voyager, focalizzandosi sulle implicazioni narrative, sui luoghi lontani e sui rischi psicologici coinvolti.
le origini delle missioni spaziali in star trek
star trek: the next generation – “where no one has gone before”
Nel sesto episodio della prima stagione di Star Trek: The Next Generation, intitolato “Where No One Has Gone Before”, l’astronave USS Enterprise-D viene spinta oltre i confini conosciuti dell’universo, raggiungendo la galassia M-33 a circa 2.700.000 anni luce dalla Terra. La missione deriva da sperimentazioni sugli motori warp condotte da Kosinski (Stanley Kamel) e dall’assistente noto come il Viaggiatore (Eric Menyuk). Questa esperienza permette all’Enterprise di attraversare dimensioni sconosciute, ma con un costo elevato: il viaggio di ritorno richiederà più di 300 anni.
star trek: voyager – una premessa innovativa
Star Trek: Voyager presenta una delle ipotesi più affascinanti nel panorama delle serie del franchise. Dopo essere stata inviata nel Quadrante Delta, l’USS Voyager si trova a circa 70.000 anni luce dalla Terra, con l’obiettivo di tornare indietro attraverso territori inesplorati. La distanza è molto superiore rispetto a quella affrontata dall’equipaggio dell’Enterprise-D, rendendo il percorso molto più complesso e prolungato.
distanza, pericolo e percezione del rischio nelle due serie
la distanza tra le astronavi e il senso di minaccia
Il viaggio intrapreso dall’equipaggio dell’Enterprise-D si svolge in un ambiente che, sebbene sconosciuto, rispetta ancora le leggi fisiche note. In contrasto, la missione del Voyager si svolge in un’area dello spazio dove i confini tra pensiero e realtà si dissolvono.
- Star Trek: The Next Generation: viaggio verso una galassia lontana con rischi scientificamente prevedibili.
- Star Trek: Voyager: attraversamento del Quadrante Delta con minacce imprevedibili ed effetti psicologici sulla ciurma.
pericoli psichici e manifestazioni mentali
L’aspetto più inquietante riguarda la natura dei luoghi visitati dai protagonisti. In TNG, i membri dell’equipaggio sono immersi in uno spazio alieno dove pensieri e desideri possono materializzarsi. La paura principale è rappresentata dal fatto che anche i pensieri apparentemente innocui possono diventare prigionie mentali.
Nell’universo narrativo di Star Trek, questa condizione mette in evidenza quanto possa essere fragile la mente umana sotto stress estremo o in ambienti sconosciuti.
Nella seconda stagione di Star Trek: Picard, emerge che Yvette Picard non ha mai vissuto gli anni avanzati visti da Jean-Luc nella sua visione TNG, suggerendo che il desiderio più profondo del capitano fosse quello che sua madre avesse vissuto una vita lunga e serena.
il valore della premessa di voyager nel franchise star trek
una prospettiva diversa sul viaggio spaziale
Star Trek: Voyager si distingue come una delle serie con il miglior concept narrativo all’interno del franchise. La scelta di ambientarla nel Quadrante Delta permette agli autori di esplorare cosa accadrebbe se l’esperienza del viaggio oltre i limiti conosciuti fosse molto più lunga e complessa rispetto alle altre serie.
L’obiettivo dichiarato dei protagonisti diventa quindi quello di trovare un percorso verso casa partendo da condizioni estremamente avverse. Questo rende la narrazione particolarmente avvincente perché pone l’accento sulla resilienza umana dinanzi alle sfide dell’universo inesplorato.
considerazioni finali sull’impatto narrativo delle due serie
Sia Star Trek: The Next Generation sia Voyager offrono spunti interessanti sul rapporto tra esplorazione scientifica e rischi psicologici. Mentre TNG affronta temi legati alla scoperta in ambienti sconosciuti rispettando le leggi della fisica conosciuta, Voyager propone un’avventura estrema in territori dove tutto può succedere, mettendo a dura prova la stabilità mentale dei personaggi principali.
I personaggi principali coinvolti nelle rispettive storie sono:
- Star Trek: The Next Generation: Jean-Luc Picard (Patrick Stewart), Data (Brent Spiner), Wesley Crusher (Wil Wheaton), Beverly Crusher (Gates McFadden), Worf (Michael Dorn), Riker (Jonathan Frakes).
- Star Trek: Voyager: Kathryn Janeway (Kate Mulgrew), Chakotay (Robert Beltran), Tuvok (Tim Russ), Tom Paris (Robert Duncan McNeill), B’Elanna Torres (Roxann Dawson), Seven of Nine (Jeri Ryan).