Simu liu denuncia la mancanza di diversità a hollywood e si infuria

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Simu Liu e la battaglia per la diversità a Hollywood

Simu Liu, volto noto del Marvel Cinematic Universe e tra le star emergenti di Hollywood, siUtilizza uno sguardo critico sulla persistente carenza di rappresentanza e sulle discriminazioni che ancora affliggono le produzioni cinematografiche. La sua voce si inserisce in un dibattito più ampio sul bisogno di una maggiore inclusione di attori asiatici nel mondo dello spettacolo, spesso ostacolata da pregiudizi e strategie di mercato ancora falsamente orientate verso l’«rishiness» di certi attori.

Il ruolo di Simu Liu nel panorama cinematografico attuale

Simu Liu sta rapidamente affermandosi come uno dei protagonisti più promettenti. Dopo il successo del film Shang-Chi e la leggenda dei 10 anelli, che ha ottenuto un riscontro positivo nel pubblico e nella critica, l’attore prevede di tornare a interpretare il suo personaggio in Avengers: Doomsday nel 2026, uno dei titoli più attesi dell’anno. Oltre a ciò, Liu ha partecipato al film Barbie, interpretando uno dei personaggi secondari dei Ken, e ha anche dato voce al protagonista di In Your Dreams su Netflix. I suoi altri contributi includono Star Wars: Visions, Invincible, Arthur the King e Gremlins: Secrets of the Mogwai.

Le dichiarazioni di Simu Liu sulla mancanza di diversità

Una chiamata diretta all’industria dell’entertainment

Attraverso un post su Threads, Liu ha espresso un appello deciso affinché l’industria cinematografica inserisca più attori asiatici in ruoli di maggior rilievo: «Mettiamo alcuni asiatici in qualsiasi cosa, adesso. La quantità di regressione rappresentativa sullo schermo è semplicemente intollerabile». Liu ha evidenziato come grandi successi cinematografici siano stati ottenuti da produzioni guidate da attori asiatici, sottolineando che è inconcepibile soltanto il rischio di fallimenti finanziari per le star occidentali, mentre altri attori di etnia asiatica continuano a incontrare ostacoli.

Le principali pellicole a supporto della rappresentanza asiatica

Tra i titoli che hanno significativamente promosso la presenza di talenti asiatici sul grande schermo si ricordano Crazy Rich Asians, che ha rappresentato un autentico baluardo commerciale con un cast tutto asiatino, e Everything Everywhere All at Once, che ha trionfato agli Oscar con Michelle Yeoh come prima donna asiatica vincitrice del premio come miglior attrice principale. Il film ha segnato inoltre il ritorno sulle scene di Ke Huy Quan, che ha vinto il suo primo Oscar e ha riacceso le speranze di molte star asiatiche rimaste ai margini dell’industria per decenni.

Una sfida in un mercato cinematografico in difficoltà

Nonostante il contesto post-pandemico abbia reso più difficile il successo commerciale di molti blockbuster, Liu sottolinea come le conseguenze di un fallimento si traducano in conseguenze più pesanti per gli attori asiatici, rispetto ai loro colleghi occidentali. La sua presa di posizione nasce dal desiderio di incitare un cambiamento concreto nel settore, caracterizzato ancora da pregiudizi e discriminazioni sistemiche.

Progetti futuri di Simu Liu

Simu Liu continuerà a essere protagonista di produzioni di rilievo: un sequel di Shang-Chi è già in sviluppo presso Marvel, mentre sono in cantiere anche le serie TV The Copenhagen Test e Seven Wonders, quest’ultima tratto dal romanzo di Ben Mezrich. La speranza è che le parole di Liu possano contribuire a una maggiore apertura e inclusione nel panorama cinematografico internazionale.

Personalità e membri del cast

  • Simu Liu
  • Michelle Yeoh
  • Ke Huy Quan

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