Sherlock della bbc e la scelta controversa che ha rovinato la serie

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La serie televisiva Sherlock, prodotta dalla BBC, ha rappresentato una delle interpretazioni più innovative e apprezzate del celebre detective di Sir Arthur Conan Doyle. Nonostante il successo iniziale, alcuni episodi e decisioni narrative degli ultimi anni hanno contribuito a un progressivo declino dello show. Questo articolo analizza le tappe principali di questa parabola discendente, con particolare attenzione ai momenti che hanno segnato la fine della serie.

l’ascesa e il successo di Sherlock sulla BBC

una rivisitazione moderna del personaggio classico

La versione contemporanea di Sherlock, interpretata da Benedict Cumberbatch nel ruolo del protagonista e Martin Freeman come John Watson, ha portato i personaggi nel contesto odierno di Londra. La serie ha saputo adattare le storie originali alle tecnologie moderne e ai temi sociali attuali, ottenendo un grande consenso di pubblico fin dalle prime stagioni.

la crisi iniziata con la stagione 3

il controverso ritorno di Sherlock Holmes

Il punto di svolta si è verificato con l’episodio d’apertura della terza stagione, intitolato “The Empty Hearse”. Questa puntata ha suscitato molte critiche per il modo in cui ha trattato il ritorno del detective dopo la sua presunta morte al finale della seconda stagione. Non solo non è stata fornita una spiegazione convincente su come Holmes sia sopravvissuto al salto dal tetto, ma la scena è risultata anche offensiva nei confronti dei fan più appassionati.
Nell’episodio si sono alternate ipotesi improbabili e teorie fantasiose, tra cui l’utilizzo di corde elastiche o manipolazioni psicologiche, senza mai offrire una risposta chiara o credibile. La scelta narrativa ha mostrato una mancanza di rispetto verso l’intelligenza degli spettatori.

il trattamento dei fan e le implicazioni sulla reputazione dello show

“The Empty Hearse” come esempio di disprezzo verso gli appassionati

Nel tentativo di scherzare sulle numerose teorie dei fan riguardo alla sopravvivenza di Holmes, gli autori hanno inserito un gruppo fittizio guidato da Anderson (Jonathan Aris), composto da fanatici pronti a spiegare ogni possibile scenario. Questa scelta si è rivelata un evidente atto di derisione nei confronti degli spettatori fedeli, considerati troppo ingenui o semplicemente ridicoli.
L’episodio si conclude senza alcuna vera spiegazione sulla resurrezione del personaggio principale: Holmes stesso visita Anderson per raccontargli come avrebbe architettato tutto con la collaborazione del fratello Mycroft. Ma quando Anderson si gira, Sherlock scompare nel nulla, lasciando aperti dubbi e interrogativi irrisolti.

le conseguenze sullo sviluppo successivo della serie

dalla stagione 4 in poi: un declino inevitabile?

Dopo questo episodio simbolo dell’abbandono delle logiche narrative solide, le stagioni successive hanno mostrato problemi sempre più evidenti: trame poco coerenti, casi improbabili e una perdita progressiva dell’interesse da parte del pubblico. Il tentativo finale con l’introduzione del personaggio di Eurus Holmes (Sian Brooke), sorella dotata di capacità criminali eccezionali, non è riuscito a risollevare le sorti dello show.
Purtroppo, la conclusione della serie nel finale “The Final Problem” ha rappresentato l’epilogo meno soddisfacente: la morte apparente di Sherlock Holmes viene smontata in modo superficiale e frettoloso. La serie si chiude così su una nota amara, segnata dall’incapacità degli autori di mantenere alto il livello qualitativo e rispettoso nei confronti dei propri fan.

personaggi principali presenti nello show

  • Benedict Cumberbatch – Sherlock Holmes
  • Martin Freeman – John Watson
  • Sian Brooke – Eurus Holmes
  • Amanda Abbington – Mary Morstan (stagioni 1-4)
  • Andrew Scott – Jim Moriarty (prima stagione)
  • Jonathan Aris – Anderson (fandom rappresentato nella prima parte)

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