Servant e il personaggio di Sean Turner: analisi dell’uomo normale in un mondo fuori dall’ordinario
Servant, la serie TV creata da M. Night Shyamalan per Apple TV, è giunta al suo termine dopo quattro stagioni di successo. La trama si incentra sulla famiglia Turner e sulla misteriosa Leanne, una tata dal passato oscuro che si occupa del piccolo Jericho. Tuttavia, Jericho non è un bambino vero, ma piuttosto una bambola reborn, utilizzata come stratagemma per salvare Dorothy dallo stato catatonico in cui si trovava a seguito della morte del figlio. Né il marito Sean né il fratello Julian vogliono far riemergere il traumatico evento nella memoria di Dorothy. In questo contesto, ogni personaggio ha un ruolo specifico all’interno della narrazione claustrofobica di Servant.
Sean Turner: l’uomo normale in un mondo di stranezze
1) Un uomo normale
Durante le quattro stagioni di Servant, gli spettatori sono testimoni di eventi strani e insoliti e i personaggi si comportano in modo fuori dal comune. Tra tutti, Sean Turner appare come un uomo di vita agiata, ma anche pacata e abitudinaria. Lontano dalle stravaganze del suo mestiere, Sean si mostra come un modello di vicino di casa, marito e padre di famiglia. È facile immedesimarsi in lui, reagendo in modo comprensibile a ciò che accade nella sua vita.
Sean è la voce del popolo, colui che non accetta passivamente gli eventi straordinari legati a Leanne, ma allo stesso tempo non si chiude in una visione ottusa del mondo. Rappresentando lo spirito della ragione, Sean riesce a bilanciare gli eccessi di Dorothy e Julian, gli altri personaggi della serie.
2) Si, chef!
La serie Servant è ricca di piatti prelibati e visivamente appaganti grazie al talento culinario di Sean Turner. Shyamalan stesso ha sottolineato l’importanza del cibo nella trama: oltre ad essere un rituale familiare intorno al quale si riuniscono i personaggi in momenti cruciali, il cibo simboleggia gli atti di creazione e distruzione che essi perpetuano gli uni sugli altri. In questo contesto, il cibo rappresenta anche la facciata perbenista, borghese e superficiale di una famiglia ricca ma emotivamente repressa.
Sean utilizza la cucina sia come un rifugio dall’imminenza degli eventi che accadono nella sua casa, sia per esprimere il proprio rifiuto verso la realtà che lo circonda.
3) Una profonda umanità
Nella seconda stagione, il comportamento maniacale di Dorothy porta alla prigionia di Leanne e alle percosse quotidiane. Sean, ignaro delle azioni della moglie, diventa inconsapevolmente un sollievo per Leanne. Infatti, inizia a portarle del cibo, trattandola con dolcezza e facendole compagnia. Forse perché consapevole della verità, o forse semplicemente perché, anche nel dolore più profondo, Sean non perde la sua umanità.
Non solo si prende cura di Leanne, ma Sean si impegna anche nella sua comunità. Nella terza stagione, ad esempio, mette le sue abilità culinarie al servizio degli sfollati, offrendo loro cibo e organizzando una bancarella di gelati per raccogliere fondi in beneficenza durante una festa di quartiere.
4) Marito dell’anno
Sean è disposto a tutto pur di garantire la serenità di Dorothy. Per evitare di rivelarle la terribile verità e per mantenere l’illusione della famiglia felice, si cimenta in una serie di bugie. Pur avendo tanti sospetti su Leanne e avvicinandosi alla verità, Sean fa un passo indietro quando la realizzazione di ciò minaccia la sua famiglia.
5) Anche l’occhio vuole la sua parte
L’attore britannico Toby Kebbell interpreta il talentuoso chef Sean Turner nella serie Servant. Nato nel 1982, Kebbell si avvicina al mondo del cinema da ragazzo, ottenendo piccoli ruoli in film come Alexander e Match Point di Woody Allen. La sua carriera decolla dal 2010, quando viene scelto per blockbuster come Prince of Persia, Apes Revolution e Kong: Skull of Island. Nonostante le apparizioni in questi film di successo, Kebbell riceve il plauso della critica solo nel 2007, quando vince un premio come miglior attore non protagonista ai British Independent Film Awards. Prima di Servant, Kebbell recita in un episodio di Black Mirror, intitolato “The Entire History of You”, accanto a Jodie Whittaker.
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