Ridley Scott dopo Il Gladiatore 2: Scopri i Suoi Progetti Futuri

Ridley Scott si prepara a intraprendere una nuova fase della sua carriera cinematografica, con diversi progetti in cantiere. Durante un’intervista rilasciata al Financial Times, il regista ha rivelato di avere già in mente i titoli dei suoi prossimi tre film, generando curiosità tra gli appassionati di cinema. Tra le opere in fase di sviluppo, spicca un biopic dedicato ai celebri Bee Gees, per il quale le trattative con la Paramount sono già avviate. Nei prossimi mesi, Scott prevede di iniziare i casting per la realizzazione di questa pellicola, che ha descritto come una sfida impegnativa.
altri progetti cinematografici
Oltre al biopic sui Bee Gees, Ridley Scott ha in programma anche altri lungometraggi intriganti. Uno di essi è Wraiths of the Broken Land, un western ispirato al romanzo di S. Craig Zahler. La trama narra le vicende di un padre che, con l’aiuto dei suoi figli e di una banda di fuorilegge, cerca di salvare le due figlie da una vita di prostituzione in un bordello.
Un thriller d’azione
Un’altra produzione menzionata è BOMB, un thriller d’azione tratto da un racconto di Kevin McMullin. La storia segue Frank Ippolito, un negoziatore che, alla vigilia del suo matrimonio, è coinvolto nel tentativo di disinnescare una bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale. La tensione cresce quando il misterioso uomo che minaccia di far esplodere l’ordigno richiede di parlare solo con lui, in un racconto che si svolge in una sola notte a Londra.
un progetto con il cirque du soleil
Infine, si segnala un’ulteriore possibilità di collaborazione tra Ridley Scott e il Cirque du Soleil. È recente la notizia che il regista potrebbe adattare per il grande schermo lo spettacolo acquatico O., attualmente in scena a Las Vegas. Questa potenziale trasposizione rappresenterebbe un’innovativa fusione tra cinema e arte circense.
Riepilogo dei progetti
- Biopic dedicato ai Bee Gees
- Western “Wraiths of the Broken Land”
- Thriller “BOMB”
- Adattamento dello spettacolo “O.” del Cirque du Soleil