Recensione di Slow Horses 4: Gary Oldman Rivela Nuove Sorprese nella Serie Thriller

Contenuti dell'articolo

adattamento libero e cambiamenti narrativi

La quarta stagione di Slow Horses si distingue dalle precedenti per un adattamento del romanzo Spook Street di Mick Herron particolarmente libero. Questo cambio di direzione è dovuto a due motivi principali: in primo luogo, il libro introduce personaggi e situazioni più estreme, quasi nella sfera della fantapolitica, rendendo necessario un approccio narrativo più sobrio per mantenere la credibilità. In secondo luogo, l’interesse mediatico ha portato a focalizzare maggiormente la trama sui personaggi di Jackson Lamb e River Cartwright, interpretati rispettivamente da Gary Oldman e Jack Lowden, alterando gli equilibri del gruppo di agenti segreti in disgrazia.

cambiamenti nell’approccio narrativo

Le dinamiche spesso problematiche e umane tra i personaggi, che in passato rappresentavano l’essenza emozionale delle puntate, adesso cedono il passo a una maggiore concentrazione su Lamb e Cartwright. Questo cambiamento si concretizza in un peso maggiore dato a scene d’azione rispetto alle interazioni umoristiche e pungenti che caratterizzavano le stagioni precedenti. Ciò si evidenzia maggiormente nel terzo e quarto episodio, dove la tensione della spy-story è sostituita da azioni meno legate al tema originale dello show.

elementi emotivi

Nonostante il cambiamento, le ultime due puntate di Slow Horses 4 riescono a offrire un pathos considerevole. Il tono drammatico prende il sopravvento, grazie anche alle interpretazioni di attori come Jonathan Pryce e Gary Oldman. Pryce, nel ruolo del nonno di River, contribuisce ad arricchire la qualità complessiva del prodotto con la sua presenza scenica. Allo stesso tempo, Saskia Reeves continua a infondere personalità al lato umano degli Slow Horses. Penalizzate sono invece le interpretazioni di Kristin Scott Thomas e Rosalind Eleazar, che ricevono ruoli meno centrali rispetto al passato.

un cambiamento di tono significativo

La quarta stagione di Slow Horses mostra uno spostamento di tono e una messa in scena diversa rispetto alle stagioni precedenti. Le scelte di produzione hanno portato a dare più spazio alle star e a un ritmo narrativo che vira verso il thriller d’azione. Questo comporta una riduzione dell’ironia e del mordente che caratterizzavano in passato la serie. Mentre i due episodi finali si distinguono per il dramma, rimane viva la speranza che eventuali stagioni future recuperino il tono originale grazie ai lavori di Mick Herron, offrendo nuove avventure per il gruppo di agenti della Slough House.

Rispondi