Recensione de L’Ultima Vendetta: Il Thriller Imperdibile con Liam Neeson

Nel contesto turbolento del conflitto nordirlandese, un gruppo di membri della IRA, fuggiti dopo un attentato che ha causato sei vittime, si rifugia temporaneamente nella località di Glencolmcille, nella contea di Donegal. In questo tranquillo paese risiede Finbar Murphy, un vedovo e reduce di guerra, che ha prestato i suoi servigi come sicario per un boss locale. Dopo aver portato a termine il suo ultimo incarico, l’uomo sembra pronto a ritirarsi definitivamente da quel mondo di violenza e morte.

Il film L’ultima vendetta, come suggerisce il titolo, costringe Finbar a riprendere le armi. La sua vita incrocia quella dei fuggitivi quando scopre che uno di loro, zio acquisito della piccola Moya, maltratta la bambina, provocandole vistosi lividi. Finbar decide di vendicarsi, ignorando che questa scelta darà inizio a una serie di eventi sempre più sanguinosi che trasformeranno la quiete del paese in un campo di battaglia.

l’ultima vendetta: delitto e castigo

Il regista Robert Lorenz e Liam Neeson avevano già collaborato in precedenza in Un uomo sopra la legge (2021), ma con questo nuovo film trovano il perfetto equilibrio tra una robusta pellicola di genere e un lavoro più profondo. È possibile affermare che L’ultima vendetta rappresenti una delle migliori interpretazioni dell’attore irlandese nell’ultimo decennio.

Ormai abituato a ruoli d’azione, Neeson recupera qui l’intensità dei suoi personaggi più significativi, dando al protagonista un tono dolente e malinconico che si adatta perfettamente alle sfumature di una rappresentazione in cui l’ambiente gioca un ruolo cruciale quanto la narrazione. Pur non esaminando a fondo le complessità della questione nordirlandese e con alcuni passaggi che possono apparire un po’ schematici nella definizione di “buoni e cattivi”, il fascino dei paesaggi e la colonna sonora evocativa riescono a immergere lo spettatore nel cuore della vicenda. Il titolo originale, In the land of saints and sinners, rappresenta efficacemente questa terra di santi e peccatori, con una chiesetta locale che diventa il palco di una scena fondamentale.

ancora una volta

Finbar si presenta come un individuo stanco e disilluso, apprezzato dalla comunità che lo considera un normale venditore di libri, mentre in realtà è segnato non solo da ciò che ha vissuto in guerra ma anche dalla perdita prematura della moglie. Questa amarezza lo ha spinto in un ciclo di violenza, che continua a perseguitarlo anche ora che desidererebbe finirla, intrappolato in un meccanismo di vendetta che segue la logica dell’occhio per occhio, dente per dente.

Il film, un western moderno, presenta il verde d’Irlanda che copre il sangue versato e una vita pronta a rifiorire dalla morte, realizzato con una sobrietà ammirevole da Lorenz, il quale sfrutta efficacemente sia le riprese all’aperto che gli ambienti chiusi, come il pub locale, un luogo chiave nel conflitto tra il protagonista e i terroristi, guidati dall’ottima Kerry Condon, una nemesi ideale e idealista con sfumature complesse. Tra i numerosi caratteristi e guest-star si annoverano:

  • Ciarán Hinds
  • Colm Meaney
  • Jack Gleeson

Il giovane attore, noto per il suo ruolo di Joffrey Baratheon in Game of Thrones, torna a recitare dopo una pausa, interpretando l’allievo e partner del protagonista, dimostrando di essere in piena forma.

Rispondi