Questa petizione con 1,1 milioni di firme potrebbe rivoluzionare il mondo del gaming

Il fenomeno dei giochi online e dei servizi live sta crescendo rapidamente, portando con sé una serie di problematiche legate alla conservazione dell’esperienza di gioco nel tempo. In particolare, la chiusura improvvisa dei server può rendere inutilizzabili titoli acquistati con grande investimento economico e temporale. Di fronte a questa realtà, si stanno moltiplicando iniziative volte a tutelare i consumatori e a promuovere una regolamentazione più severa del settore videoludico.
cos’è “stop killing games” e perché rappresenta un punto di svolta
La petizione “Stop Killing Games”, spiegata
Si tratta di una mobilitazione online rivolta a chiedere alle case produttrici di videogiochi di garantire che i titoli venduti restino funzionanti anche in caso di spegnimento dei server. La richiesta principale è quella di imporre ai publisher l’obbligo di mantenere i giochi in uno stato giocabile per un periodo minimo, anche dopo la fine del supporto ufficiale.
Attualmente, questa iniziativa ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme attraverso il Parlamento Europeo, ed è sostenuta da molte petizioni simili anche nel Regno Unito, dove ne sono state superate le 154.000 sottoscrizioni.
Il movimento mira ad attirare l’attenzione delle autorità governative affinché intervengano con normative che obblighino gli sviluppatori a preservare l’accessibilità ai giochi, indipendentemente dalla disponibilità dei server.
La richiesta non propone direttamente soluzioni tecniche specifiche ma insiste sulla necessità che i giochi sempre online rimangano giocabili offline, anche dopo la disattivazione dei servizi digitali.
come la petizione potrebbe influenzare il settore videoludico
L’importanza del successo della mobilitazione
Nel caso delle petizioni europee e britanniche, il raggiungimento di determinate soglie comporta l’obbligo per le istituzioni pubbliche di discutere formalmente le richieste avanzate. Nel febbraio scorso, il Parlamento britannico ha risposto alla petizione affermando che “non ci sono piani per modificare la normativa sui diritti dei consumatori riguardo ai videogiochi”, ma lasciando aperta la possibilità di ulteriori interventi futuri.
Se le firme raccolte saranno sufficienti e verificate dall’Unione Europea, potrebbe aprirsi un percorso legislativo volto a regolamentare più stringentemente le pratiche delle aziende produttrici nel settore videoludico.
- Ross Scott, noto YouTuber e promotore del movimento “Stop Killing Games”
- Pirate Software, sviluppatore e streamer critico verso alcune proposte della petizione
- PewDiePie
- jacksepticeye
- MoistCr1TiKaL
- Philip DeFranco
- Asmongold
Le opposizioni al movimento “Stop Killing Games”
Le critiche provenienti da Pirate Software
Sebbene il movimento abbia riscosso ampio sostegno pubblico, alcuni sviluppatori come Pirate Software hanno espresso forti riserve. Quest’ultimo sostiene che le richieste siano troppo vaghe e irrealistiche, temendo che possano portare a un aumento delle restrizioni sui giochi online o addirittura alla loro impossibilità di funzionamento senza connessione internet stabile.
A sua volta Ross Scott ha replicato accusando Pirate Software di diffondere informazioni fuorvianti sul movimento. Nelle sue dichiarazioni ha chiarito che l’obiettivo non è vietare i giochi online né imporre ai publisher un’attività continua senza limiti temporali.
La possibilità concreta di cambiamenti reali grazie alla petizione
Cosa significa il successo della petizione
L’efficacia delle petizioni europee e britanniche risiede nella loro capacità di obbligare le istituzioni pubbliche ad affrontare formalmente le questioni sollevate. Se la raccolta firme continuerà su livelli elevati, potrebbe esserci spazio per una discussione parlamentare più approfondita circa nuove norme sulla tutela dei consumatori digitali nel settore videoludico.
Sebbene non siano ancora stati adottati provvedimenti concreti, l’interesse crescente intorno al tema fa sperare in eventuali novità legislative future.
Sintesi degli attori coinvolti:- Sostenitori: Ross Scott (Accursed Farms), PewDiePie, jacksepticeye, MoistCr1TiKaL, Philip DeFranco, Asmongold;
- Critici: Pirate Software (Heartbound), altri sviluppatori indipendenti;
- Istituzioni coinvolte: Parlamento Europeo, Parlamento del Regno Unito;
- Piattaforme social: Twitter/X (ex Twitter), YouTube;