Poker face stagione 2, episodio 12: il finale che sorprende con un colpo di scena imperdibile

Il finale della seconda stagione di Poker Face si distingue per un approccio innovativo rispetto alle puntate precedenti, offrendo una conclusione che lascia spazio a nuove prospettive narrative. Questa puntata rappresenta un punto di svolta, con una trama che si sviluppa in modo più complesso e sorprendente, coinvolgendo gli spettatori in un crescendo di tensione e rivelazioni.
una svolta narrativa nel finale di stagione
Rispetto alle stagioni passate, il capitolo conclusivo si concentra su una vicenda senza un omicidio immediato da risolvere. Al contrario, segue le prime fasi dell’indagine di Charlie, protagonista della serie, mentre cerca di scagionare il suo nuovo amico Alex e di sfuggire alle minacce delle Five Families. La tensione aumenta notevolmente, evidenziando come la protagonista sia più sotto pressione del solito: abbandona l’uso della sigaretta elettronica per ricorrere al fumo tradizionale, simbolo del suo stato emotivo alterato.
la rivelazione su alex: uno dei colpi di scena più sorprendenti
l’arte della distrazione con Patti Harrison
Nell’approssimarsi al rifugio di Beatrix Hasp, Charlie trova tutti i federali uccisi e Beatrix stessa ferita a morte. La scena si rivela essere solo un inganno: Alex non è semplicemente una persona innocua ma si scopre essere una nota assassina che ha manipolato Charlie fin dall’inizio. Questo colpo di scena rappresenta uno dei momenti più intensi dell’intera serie, grazie anche alla performance convincente di Patti Harrison nel ruolo di Alex.
il personaggio di alex e il suo ruolo nella serie
A pochi giorni prima dell’episodio finale, Charlie aveva descritto John Cho come il “miglior sociopatico del mondo”, capace di mentire senza problemi. La sua vera identità emerge proprio nel finale: Alex si rivela essere il vero antagonista, molto più astuto e imprevedibile rispetto alle apparenze iniziali. L’intelligenza e la capacità manipolativa del personaggio rendono questa svolta ancora più efficace.
regia ed elementi stilistici
Natasha Lyonne ha diretto questa puntata con uno stile energico e ricco di dettagli visivi distintivi. Tra le tecniche adottate ci sono l’uso frequente di angolazioni olandesi per sottolineare vulnerabilità emotive come quella mostrata da Charlie durante un crollo nervoso. Inoltre, vengono impiegati effetti visivi ispirati agli anni ’70 come le immagini in bianco e nero granulose tipiche delle scene clou.
L’utilizzo innovativo della macchina da presa nelle sequenze in auto – posizionando la telecamera sulla strada o tra le vetture – trasmette un senso vertiginoso delle corse ad alta velocità e del caos delle inseguimenti polizieschi.
il finale: tra chiusure e nuove promesse
Il finale della stagione presenta molteplici chiusure narrative: quasi tutte le trame principali trovano una conclusione soddisfacente. Restano però alcune questioni aperte come l’attesa per eventuali incontri futuri con Steve Buscemi’s “Good Buddy”, che avrebbe potuto rappresentare un collegamento interessante ma mai sviluppato completamente.
La scena conclusiva vede Charlie coinvolta in un incidente drammatico simile a quello de “Ispirato a Thelma & Louise”, quando la sua vettura vintage viene fatta precipitare da Alex. La scelta narrativa evita un cliffhanger prolungato; invece opta per una risoluzione immediata che permette alla protagonista di entrare nella terza stagione già in fuga dalle autorità federali.
- Natalie Lyonne, regista principale dell’episodio
- Benjamin Bratt, interprete di Cliff Legrand
- Patti Harrison, attrice nel ruolo di Alex
- John Cho, attore coinvolto nelle trame precedenti (confermato), ruolo importante nella narrazione complessiva