Orrore indiano: una discesa inquietante nella corruzione dell’anima

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analisi del film horror “tumbbad”: un viaggio tra folklore, avidità e critica sociale

Il cinema horror contemporaneo spesso si concentra su tematiche che evidenziano le paure più profonde dell’essere umano. Molte produzioni recenti tendono a trasformare le critiche sociali in sermoni privi di sfumature, perdendo così la potenza evocativa. In questo contesto si inserisce Tumbbad, opera prima di Rahi Anil Barve, capace di coniugare elementi di horror folk-fantasy con una narrazione oscura e disturbante che trae ispirazione dalle leggende dimenticate dell’India.

ambientazione e trama: tra colonizzazione e mitologia indiana

contesto storico e ambientale

Ambientato tra il 1918 e il 1947, durante l’ultimo periodo del colonialismo britannico in India, Tumbbad racconta la storia di Vinayak, un bambino inizialmente curioso che diventa un uomo senza scrupoli. La narrazione si sviluppa attraverso la leggenda del dio Hastar, una divinità primordiale bandita per la sua brama insaziabile di oro e cibo.

la figura mitologica di hastar

Hastar è rappresentato come una divinità imprigionata nel ventre della terra, simbolo della voracità umana. La prigione del dio diventa per Vinayak un pozzo senza fondo da cui attingere ricchezze a costo di sacrifici e abiezioni morali. Questa figura mitica si trasforma nel cuore pulsante del racconto, contribuendo a creare un’atmosfera visivamente intensa.

stile visivo e caratterizzazione dei personaggi

scenografie e simbologia archetipica

Tumbbad si distingue per una messa in scena visivamente impressionante: ambientazioni rurali indiane immerse nella pioggia incessante, scenografie gotiche e simbolismi che richiamano archetipi universali. Le location – dal tempio maledetto alle catacombe – sono scolpite nella materia stessa della paura.

lo sviluppo del protagonista vinayak

Sohum Shah interpreta Vinayak, evolvendolo da bambino traumatizzato a uomo senza scrupoli. Quest’ultimo sfrutta la presenza della divinità sotterranea per arricchirsi, celando i propri orrori dietro l’immagine di un imprenditore rispettabile. Il suo percorso ricorda quello del Faust ma con un focus più terragno e coloniale: l’anima viene scambiata non per la conoscenza ma per l’oro.

tematiche sociali ed estetica disturbante

dalla povertà alla crudeltà innata

L’autore non condanna semplicemente il suo antieroe ma ne analizza le radici profonde: povertà estrema, emarginazione sociale, abbandono da parte dello Stato e delle istituzioni religiose sono elementi che contribuiscono alla sua trasformazione in una figura mostruosa. Il film rappresenta anche una parabola sull’India postcoloniale e sulle ferite ancora aperte nel tessuto nazionale.

bellezza disturbante e messaggio universale

Sebbene spazi tra il gotico e la dark fantasy o il dramma familiare e le fiabe folkloristiche, Tumbbad resta ancorato a una visione profondamente pessimista ma lucida sul mondo. Le scene più inquietanti sono gli sguardi silenziosi di Vinayak o le sue decisioni estreme; sono queste ad incarnare il vero orrore: quello che nasce dall’interno dell’essere umano.

conclusioni: un horror che parla al presente attraverso il folklore indiano

Tumbbad dimostra come le leggende locali possano essere rielaborate in chiave universale per affrontare temi attuali come corruzione sistemica, degrado morale ed eredità culturale. Più che aggiornare i miti tradizionali, il film li reinventa per parlare delle sfide contemporanee: dalla lotta di classe alla distruzione dell’etica personale. La conclusione agghiacciante sottolinea come “il vero inferno sia quello che ci costruiscono dentro”, giorno dopo giorno.

I produttori hanno scelto di realizzare un’opera potente anche dal punto di vista estetico: scene suggestive combinano folklore indiano con atmosfere gotiche intense. Se si cerca un horror capace anche di offrire uno spunto riflessivo sul nostro tempo, Tumbbad rappresenta una scelta imprescindibile.

Membri principali:

  • Sohum Shah (interpretazione principale)
  • Sohum Shah (produttore)
  • – Cast secondario non specificato –
  • – Regista Rahi Anil Barve –
  • – Personaggi secondari vari –
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