Omicidi di orin: significato profondo in baldur’s gate 3

Contenuti dell'articolo

l’ultima fase di baldurs gate 3: il ruolo di orin e i suoi omicidi nella città inferiore

Nel corso della terza parte di baldurs gate 3, la squadra del protagonista si addentra nella zona chiamata città inferiore, affrontando le ultime figure scelte dei Tre Morti: Orin la Rossa e Gortash. Mentre Gortash mira a dominare la città sotto il nome di bane, Orin adotta un approccio più distruttivo, servendo il dio dell’omicidio, bhaal, con l’obiettivo di diffondere il caos attraverso una serie di uccisioni mirate.

le scene di omicidio di orin distribuite nella città inferiore

localizzare le aree dei delitti associati a orin

Orin è autrice di sei scene del crimine, tutte caratterizzate da elaborate rappresentazioni in miniatura. Alcune sono collegate alle vittime specifiche che cerca di eliminare, come Alexander Rainforest o Franc Peartree. La maggior parte delle scene si trovano in luoghi nascosti e non segnalati ufficialmente: sotto il tempio dell’Open-Hand, in una casa senza nome vicino alla basilisk Gate, nell’abitazione della giardiniera Lavernica e infine nel sottosuolo davanti al tempio di bhaal.

Le scene sono disposte in modo tale da mettere in risalto diverse figure storiche legate ai seguaci di bhaal. Tra queste troviamo Ilasera, che prediligeva attaccare da lontano usando la vista acuta, cui Orin ha reciso gli occhi e infilzato con lance da lancio. Un’altra scena rappresenta le moltitudini mutilate degli abitanti dell’Underdark sotto comando del signore della guerra drow Sendai. Una terza scena raffigura tre corpi draconici e un antico manoscritto capace di controllare i draghi, richiamando la figura del Bhaalspawn Abazigal. È presente anche un’immagine con il corpo e il cuore gigante, alludendo a Yaga-Shura, gigante del fuoco che cercò l’immortalità rimuovendo il cuore.

le effigi delle vittime come omaggi ai precedenti servi di bhaal

sei rappresentazioni per sei personaggi storici legati al culto di bhaal

Ciascuna scena funge da riferimento simbolico a uno dei Bhaalspawn presenti nel DLC Throne of Bhaal, contenuto in baldur’s gate 2: shadows of amn. Questi cinque personaggi avevano modalità differenti per uccidere e motivazioni varie dietro le proprie azioni. Le note lasciate da orin presso ogni effigie nominano esplicitamente i Bhaalspawn cui si riferiscono e sembrano quasi deridere questi altri devoti del dio assassino.

Nelle scene si riconoscono figure come Ilasera (che preferiva attacchi a distanza), Sendai (rappresentata tramite corpi mutilati), Abazigal (drago con un manoscritto magico), Yaga-Shura (gigante). Tra le altre effigi vi sono anche quella dedicata a Balthazar — lo stesso monaco che aveva preso il nome e l’aspetto del necromante nel gioco — oltre all’effigie più rispettata che ritrae Amelyssan, villain principale del DLC Throne of Bhaal.

il contrasto tra orin e altri personaggi legati a bhaal

differenze nelle strategie tra orin e sarevok’s granddaughter

Orin manifesta una natura più gelosa ed estrema rispetto ad altri seguaci di bhaal come sarevok’s granddaughter. Si considera la fede più autentica rispetto agli altri che si lasciano guidare dai desideri personali. La sua ossessione per attirare l’attenzione del padre/grandfather svela un bisogno profondo d’approvazione — un desiderio che si traduce spesso in atti violenti ed esagerati.
Sebbene sarevok abbia compiuto omicidi spettacolari e su larga scala nei precedenti capitoli della saga, orion sembra più interessata a creare vere opere d’arte attraverso i propri omicidi piuttosto che perseguire obiettivi pratici o strategici. Le sue scene funebri sono anche un modo per rendere omaggio ai personaggi passati ma costituiscono allo stesso tempo una forma distintiva della sua personalità.

L’intensa teatralità delle sue azioni riflette un bisogno profondo d’essere riconosciuta come degna erede dei poteri oscuri paterni. Questa ricerca d’attenzione mostra quanto Orin sia motivata dal desiderio personale piuttosto che dalla pura devozione religiosa.

Rispondi