Millie Bobby Brown denuncia il bullismo dei giornali
La risposta di Millie Bobby Brown
Recentemente, Millie Bobby Brown ha affrontato una serie di attacchi e critiche online. Le reazioni negative non provengono solo dai commenti degli utenti sui social media, ma anche da titoli provocatori pubblicati dalla stampa.
L’attrice, nota per il suo ruolo in Stranger Things, ha presentato il suo nuovo film The Electric State, disponibile su Netflix. In risposta alle critiche sul suo aspetto fisico, ha deciso di condividere un video dettagliato sul suo profilo Instagram.
Riflessioni sull’immagine pubblica
Nel video, Millie ha esordito dicendo: “È importante discutere di questioni che vanno oltre me stessa; riguardano ogni giovane donna che cresce sotto l’occhio del pubblico. È fondamentale parlarne.” L’attrice ha spiegato come sia entrata nel mondo dello spettacolo all’età di 10 anni e come la gente spesso non riesca a seguirne la crescita.
“I media sembrano aspettarsi che io rimanga immutata nel tempo, come se dovessi avere lo stesso aspetto della prima stagione di Stranger Things. Non essendo più così, divento un bersaglio.” Ha poi citato alcuni articoli e titoli scandalistici riguardanti lei stessa, tra cui frasi come “Perché la Gen Z, come Millie Bobby Brown, invecchia così male?” e “Cosa ha fatto alla sua faccia?”.
Critica al giornalismo contemporaneo
“Questo non è giornalismo; è bullismo.” Ha affermato Millie con fermezza. Ha espresso preoccupazione per il fatto che scrittori adulti si dedicano a analizzare il suo aspetto fisico invece di concentrarsi su argomenti più significativi. “A rendere tutto ancora più inquietante è il fatto che alcune autrici siano le stesse a contribuire a questo tipo di contenuti.”
L’attrice ha concluso le sue osservazioni con una riflessione profonda: “Siamo diventati una società dove criticare è molto più semplice che fare un complimento. Dobbiamo impegnarci per migliorare questa situazione non solo per me ma per ogni ragazza che merita di crescere senza paura delle critiche ingiustificate.”
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