Mcdonalds rimuove pubblicità natalizia generata dall’intelligenza artificiale dopo polemiche

Contenuti dell'articolo

la controversia attorno alla pubblicità natalizia di mcDonald’s

Una recente campagna pubblicitaria di McDonald’s generata dall’intelligenza artificiale ha suscitato un’ampia ondata di critiche online, portando alla decisione di rimuoverla poco dopo la sua pubblicazione. L’intera vicenda ha aperto un intenso dibattito sull’uso di AI nel settore pubblicitario e sulle conseguenze etiche e creative di tale tecnologia.

l’episodio della campagna di natale

pubblicazione e rimozione

Il video, pubblicato il 6 dicembre sulla YouTube ufficiale di McDonald’s Paesi Bassi, mostrava un’immagine negativa del periodo natalizio, con scene di maltempo, traffico caotico, disastri culinari e incidenti che potevano risultare fatali. La colonna sonora, un’alternativa disturbante di “It’s the Most Wonderful Time of the Year”, accentuava l’atmosfera negativa.
Entro tre giorni, il video era stato cancellato, nel tentativo di evitare ulteriori ripercussioni e critiche diffuse sulla rete.

le reazioni e le critiche sui social

Il contenuto è stato duramente criticato, con numerosi commenti che condannavano l’impiego di tecnologie di AI generativa per la creazione di pubblicità, ritenuta disturbante e poco affascinante. Molti utenti hanno condiviso la loro indignazione, ritenendo il video uno dei peggiori del suo genere, addirittura superiore a campagne di brand come Coca-Cola.
Le accuse principali riguardavano l’uso di animazioni stranianti, fisica impossibile e un’estetica inquietante, che sembravano provenire da un mondo distopico invece che da un messaggio natalizio tradizionale.

la difesa della produzione e i dubbi etici

la posizione di The Sweetshop

Nonostante la reazione negativa, il team di produzione The Sweetshop ha deciso di difendere la propria scelta tecnologica, sostenendo che il processo sia stato complesso e innovativo. La CEO Melanie Bridge ha dichiarato che il team composta da dieci specialisti in AI e post-produzione ha lavorato incessantemente per sette settimane, generando migliaia di variazioni per ottenere un risultato considerato di alto livello, definendolo più come un “film” che come una semplice “trick AI”.
La stessa CEO ha affermato, poi, che l’uso dell’AI ha rappresentato un’alternativa creativa legittima e ha insistito sul fatto che il risultato fosse il frutto di lavoro artigianale e tecnologia, precisando che l’intento fosse di creare una produzione che sembri cinematografica.
Attualmente, la dichiarazione ufficiale della compagnia sembra essere stata rimossa, lasciando aperti numerosi dubbi circa le reali pratiche adottate.

ricadute e precedenti nel settore

Il caso di McDonald’s rappresenta un precedente importante nel panorama pubblicitario, poiché mostra le potenzialità e le criticità di integrare AI nei processi creativi. Significa anche riflettere su come le grandi aziende stanno sperimentando con le nuove tecnologie, spesso con risultati controversi che influenzano l’immagine degli stessi brand.
Nel corso degli ultimi anni, altre multinazionali come Coca-Cola e Disney hanno anch’esse sperimentato la generazione di contenuti natalizi tramite AI, affrontando critiche simili e sollevando interrogativi su etica, originalità e qualità artistica delle produzioni automatizzate.
In un contesto di rapida evoluzione tecnologica, resta fondamentale valutare come l’uso dell’intelligenza artificiale in pubblicità si inserisca nel più ampio panorama della comunicazione e del marketing.

personalità coinvolte

  • Melanie Bridge – CEO di The Sweetshop

Rispondi