Maria: Recensione del Film di Pablo Larraín con Angelina Jolie – Venezia 81: Imperdibile!

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Pablo Larraìn, già noto per i suoi precedenti lavori su Jackie e Spencer, presenta il suo ultimo progetto: un film su Maria Callas, straordinaria figura della lirica mondiale. Questo nuovo capitolo della sua trilogia cinematorafica esplora la vita della celebre artista greca negli ultimi istanti della sua esistenza, trascorsi nella tranquillità della sua dimora parigina.

un’autobiografia intima

A settembre 1976, Maria Callas sente il peso imminente della sua dipartita e, per mantenerne memoria, avvia la sua autobiografia. Questo racconto interiore si sviluppa attraverso pagine non scritte ma narrate a un confidente immaginario, testimone silente dei suoi segreti e memorie. La storia della sua infanzia travagliata in Grecia durante il conflitto bellico, il nascente successo, l’amore per Aristotele Onassis, le sfide personali e l’indissolubile legame con la musica, il canto e il teatro emergono chiaramente.

una nuova prospettiva su Maria Callas

Maria non è solo una diva come ce la si potrebbe attendere, bensì una donna travolta ma consapevole, che cerca di ritrovare se stessa e la propria voce autentica. Nel film, Larraìn illustra la complessità di Maria Callas, enfatizzando la sua autodeterminazione e la sua fierezza di fronte alle vicissitudini della vita e agli amori complicati.

la forza della Divina

La rappresentazione di Maria Callas non si limita ai cliché della diva capricciosa, bensì si arricchisce di una pluralità di emozioni profonde e genuine. La sua vita e la carriera operistica si fondono nel racconto, facendo emergere quegli spiriti eroici interpretati in scena, come Madama Butterfly e Tosca, che sembrano rivivere nelle opere della sua vita reale. I momenti drammatici e i trionfi si alternano in un’esperienza narrativa avvincente.

angelina jolie nei panni di maria

Nella trasposizione cinematografica, Angelina Jolie veste il ruolo della celebre soprano. La sua capacità di incarnare Maria Callas permette un’interpretazione che va oltre l’imitazione, abbracciando l’essenza di Maria senza mai perdere la propria identità. Il risultato è un ibrido affascinante che permette al pubblico di connettersi con la storia senza perdere l’autenticità degli elementi caratterizzanti della protagonista. I primi piani in playback mostrano un aspetto che non può essere eluso in un biopic dedicato a una voce leggendaria come quella della Callas.

pablo larraìn e la sua visione

Larraìn si conferma un maestro nella conduzione della narrazione, capace di sparire dietro ai protagonisti e restituire personaggi innovativi e moderni con grande eleganza e maestria. La Parigi degli anni ’70, così come i flashback in bianco e nero di Maria Callas, vengono utilizzati sapientemente per costruire una narrativa coerente e accattivante. La sua rappresentazione di Maria Callas non solo esalta i suoi tratti più celebri, ma arricchisce la storia con un tocco personale, regalando alla sua filmografia un altro capolavoro indimenticabile.

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