Le ripercussioni del Green Deal americano sull’Europa: cosa dobbiamo sapere

Le recenti dichiarazioni di Donald Trump riguardo l’uscita dagli Accordi di Parigi e la cancellazione delle politiche connesse al Green Deal hanno generato notevole discussione. L’affermazione che “i cittadini americani potranno finalmente comprare l’auto che vogliono” segna una svolta significativa. Di seguito viene analizzato il significato del Green Deal e le implicazioni della sua possibile abolizione da parte degli Stati Uniti.

Il Green Deal in Europa

Il Green Deal rappresenta una strategia di sviluppo sostenibile, avviata dall’Unione Europea nel 2019. La direzione principale del piano è quella di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo programma ha come obiettivo la trasformazione dell’UE in un’economia sostenibile, flessibile e inclusiva.

In particolare, il Green Deal si basa su tre pilastri fondamentali:

  • Riduzione delle emissioni di gas serra: operando direttamente sulle fonti di inquinamento atmosferico.
  • Promozione dell’uso efficiente delle risorse: mediante la transizione verso un’economia circolare.
  • Ripristino della biodiversità e diminuzione dell’inquinamento: con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Questi punti, insieme a regolamenti specifici, sono essenziali per creare un futuro sostenibile, affrontare il greenwashing, stimolare l’innovazione e aprire nuove opportunità di occupazione nell’Unione Europea.

Il Green Deal negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, il Green New Deal è stato introdotto nel 2019 come iniziativa legislativa non vincolante, supportata da membri del Partito Democratico, tra cui Alexandria Ocasio-Cortez e il senatore Ed Markey. Questo progetto ha come obiettivo la trasformazione dell’economia americana per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle disuguaglianze sociali.

Il piano si ispira al New Deal degli anni ’30, mirava a migliorare le condizioni sociali

Nonostante il Green New Deal non abbia ottenuto il via libera dal Congresso, ha influito sulle politiche ambientali future. L’adozione da parte dell’amministrazione Biden dell’Inflation Reduction Act (IRA) ha dimostrato tale impatto, condannando significativi investimenti in energie rinnovabili. Il 20 gennaio 2025, durante il suo discorso di insediamento, Trump ha evidenziato la sua decisione di cancellare il Green Deal, riaprendo il dibattito sull’industria automobilistica e i combustibili fossili.

In aggiunta, Trump ha manifestato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, definendolo unilaterale, e quindi affermando la necessità di limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 2°C rispetto ai livelli preindustriali.

La fine di un percorso appena nato

Il Presidente ha annunciato un’emergenza energetica per giustificare la promozione delle infrastrutture legate ai combustibili fossili, prioritizzando l’estrazione di petrolio e gas con minori restrizioni ambientali.

L’amministrazione Trump ha interrotto i finanziamenti federali per progetti di energia pulita, privilegiando le fonti più tradizionali.

Infine, il Presidente ha espresso l’intenzione di ritirare gli importi non ancora spesi dell’Inflation Reduction Act (IRA), definendo il programma uno spreco di risorse. Le scelte strategiche degli Stati Uniti potrebbero avere un impatto globale:

  • Isolamento internazionale: gli USA potrebbero risultare isolati nei forum internazionali sul clima.
  • Impatto economico: il rallentamento delle industrie verdi potrebbe favorire altri paesi nei progressi verso energie rinnovabili.
  • Effetti ambientali: la mancanza di contributo da uno dei principali emettitori di CO₂ potrebbe compromettere gli obiettivi globali nel settore climatico.

In sintesi, mentre l’Unione Europea continua a perseguire il suo ambizioso Green Deal, le recenti decisioni degli Stati Uniti pongono una significativa sfida per gli sforzi globali contro il cambiamento climatico.

Rispondi