Le difficoltà delle serie streaming e la lotta per la sopravvivenza: il punto di vista di Mike Schur, il creatore di The Good Place<

Negli ultimi anni, la crescente popolarità delle piattaforme streaming come Netflix, Disney, HBO e Apple ha generato un cambiamento radicale nel modo di produrre e diffondere contenuti televisivi. Tuttavia, questa trasformazione ha portato anche a nuove problematiche, come la cancellazione di serie Tv dopo una breve stagione o la mancanza di incentivi per il successo. In questo articolo, analizzeremo il punto di vista di Mike Schur, il creatore di The Good Place, sulle problematiche degli show streaming e sul futuro del settore.

Il creatore di The Good Place parla della cancellazione di serie streaming

Mike Schur, conosciuto per aver creato la popolare serie The Good Place, ha offerto un’analisi schietta del perché molti show in streaming vengano cancellati rapidamente. Secondo Schur, se una serie televisiva era un successo nel vecchio modello televisivo, il creatore guadagnava dalla pubblicità, dalla diffusione e dalla vendita dei diritti a livello internazionale. Con l’introduzione dei livelli pubblicitari in streaming, agli showrunner è stato offerto un sistema che prevedeva l’assegnazione di bonus per ogni stagione successiva.

Tuttavia, Schur ha evidenziato che molti di questi bonus non vengono pagati, in quanto la maggior parte degli show dura solo una o due stagioni. Inoltre, ha sottolineato un trend in cui molte serie di successo scompaiono dopo poche stagioni, con le piattaforme streaming che evitano di pagare i bonus promessi.

Il problema delle troppe serie streaming e la mancanza di incentivi per il successo

Una delle principali difficoltà affrontate dal settore è che attualmente esistono troppe serie streaming, più di quante un consumatore possa seguirne, e che ci sono pochi incentivi per il successo. Un esempio di serie che ha ottenuto un grande successo è The Night Agent, che è stata lodata per il suo regno da record nelle classifiche di Netflix. Tuttavia, se la crescita degli abbonati è l’obiettivo principale di una piattaforma, il successo di una singola serie diventa meno rilevante.

Il risultato è che ciò che conta è produrre nuovi contenuti originali, anche a scapito della qualità, per mantenere gli utenti, piuttosto che celebrare e premiare i creatori di successi consolidati. Ciò significa anche che gli show che non catturano immediatamente l’attenzione rischiano di essere cancellati.

Speranza di cambiamento grazie a nuove iniziative e scioperi

Fortunatamente, ci sono alcuni segnali positivi di cambiamento. Netflix ha introdotto un livello pubblicitario, mentre Prime Video sta pianificando di aggiungere l’opzione. Inoltre, la Writers Guild of America è attualmente in sciopero, chiedendo tra le altre cose una maggiore trasparenza sull’andamento degli spettacoli in termini di audience e su come tradurre questo dato in un’equa retribuzione residua che sostenga un salario.

Sembra anche che ci sia una comprensione della necessità di privilegiare la qualità rispetto alla quantità. Con ben 599 show sceneggiati in uscita nel 2022, rispetto ai 210 del 2009, si spera che le piattaforme streaming continueranno a investire in serie di qualità pur mantenendo inclusività e diversità.