L’arte della gioia: Valeria Golino e Tecla Insolia raccontano la libertà di Modesta

l’arte della gioia: un successo tra cinema e televisione
L’Arte della gioia ha ottenuto un grande riscontro di pubblico, prima al Festival di Cannes e successivamente nelle sale cinematografiche, dove ha raggiunto incassi di circa 700 mila euro, distribuito in due parti. Attualmente, è accessibile per gli abbonati di Sky e NOW, permettendo agli spettatori di fruirne in qualsiasi momento grazie alla disponibilità on demand. La miniserie si basa sul controverso romanzo di Goliarda Sapienza, che ha visto la luce solo dopo essere stato rifiutato da numerose case editrici e pubblicato postumo. Le menti creative dietro questo progetto sono Valeria Golino, regista, e Tecla Insolia, che interpreta il ruolo principale di Modesta.
il corpo di modesta: simbolo centrale del racconto
Il modo in cui Modesta utilizza il proprio corpo è una parte fondamentale della narrazione. Durante un’intervista video, Golino e Insolia hanno approfondito questo aspetto cruciale. Tecla Insolia ha dichiarato: “Ero accesa dallo strumento del corpo di Modesta in quanto apice del piacere”, evidenziando la complessità dell’essere desiderata a livello passionale. Valeria Golino ha aggiunto che inizialmente c’era preoccupazione riguardo alla consapevolezza della protagonista nel riconoscere il proprio fascino.
sessualità e tabù nella società contemporanea
Modesta esplora la sessualità in modi bruschi e violenti, non avendo mai compreso cosa significhi essere amata veramente. L’uso del suo corpo diventa quindi uno strumento per perseguire i propri interessi personali. Nonostante la storia sia ambientata oltre un secolo fa, le tematiche legate alla sessualità rimangono attuali e spesso circondate da tabù. Come sottolinea Golino, “oggi c’è una sovraesposizione alla sessualità attraverso vari mezzi oltre alla pornografia.” Inoltre, Tecla Insolia afferma che ciò che vive Modesta risulta incredibilmente moderno rispetto alle esperienze contemporanee.
una libertà imprigionata: l’ambivalenza del personaggio
L’ambivalenza del personaggio di Modesta emerge chiaramente; pur essendo estremamente libera nella sua espressione sessuale, è anche intrappolata dai traumi subiti. Questo contrasto rappresenta una risposta complessa alle sue esperienze passate. Valeria Golino definisce questa dinamica come “un concetto complesso da spiegare in poco tempo“, ma riconosce l’importanza delle riflessioni suscitate dalla serie.
- Valeria Golino
- Tecla Insolia
- Goliarda Sapienza
- Cannes Film Festival
L’arte della gioia si presenta quindi come un’opera ricca di spunti critici sulla sessualità e sull’identità femminile, invitando gli spettatori a riflettere su questioni ancora molto rilevanti oggi.