La Verità Sconcertante sul Saluto del Battaglione: Tyler Perry Rivela se il Sei Triple Otto è Avvenuto Davvero

Il film “The Six Triple Eight“, diretto da Tyler Perry, narra la storia del 6888° battaglione, composto esclusivamente da donne afroamericane, che ha giocato un ruolo cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale. Un aspetto centrale della narrazione è la questione del riconoscimento che queste donne hanno ricevuto al loro ritorno.

La questione del riconoscimento

Verso la conclusione del film, si mostra una scena in cui le soldatesse del 6888° battaglione vengono salutate da commilitoni bianchi, sottolineando le loro importanti contribuzioni. Intervistato da Today, Perry ha chiarito che tale onore non si è mai realmente verificato al momento del loro ritorno. Interviene sull’argomento evidenziando che, come spiegato in seguito, il battaglione non ricevette alcun saluto ufficiale al tempo della loro rientro.

Le parole di Tyler Perry

Perry ha affermato che “quel saluto non è mai accaduto”, evidenziando che il riconoscimento per le 855 donne del battaglione avvenne soltanto molti anni dopo. Secondo il regista, la rappresentazione finale nel film, dove tutte vengono salutate mentre entrano in una nuova era delle loro vite, è stata una scelta artistica che mirava a esprimere il rispetto e la gratitudine dovuti a queste veterane, che in passato hanno dovuto affrontare anche momenti di disparità e vergogna.

Le conseguenze del servizio militare

Perry ha continuato a descrivere la dura realtà vissuta dalle soldatesse, molte delle quali erano “percepite con vergogna” a causa delle dicerie circolanti, che suggerivano che la loro presenza in Europa fosse motivata da intenti meno nobili. Inoltre, tante di esse non parlarono mai del loro servizio, al punto che anche i loro stessi figli non erano a conoscenza dell’importante contributo dato alla patria.

Considerazioni finali

Il film “The Six Triple Eight” mira a onorare queste donne, portando alla luce le loro storie e gli incredibili sacrifici. Il lavoro di Perry intende non solo raccontare la loro esperienza, ma anche sollecitare una riflessione più profonda sul riconoscimento e sulla dignità che meritano, ancora oggi.

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