La Verità Nascosta del Conflitto Nordirlandese nella Serie Disney+: Un Silenzio Assordante

Un periodo storico segnato da assassini, silenzi imposti e ricordi dolorosi si rivela in Non dire niente, una serie che affronta le tenebre del conflitto nordirlandese, raccontando quattro decenni di violenza, scontri e scelte estreme.

Dal 14 novembre Disney+ presenta la serie Non dire niente, un racconto di omicidi e memorie ambientato durante il conflitto nordirlandese. Composta da nove episodi e ispirata a un’opera di Patrick Radden Keefe, la trama si apre con il rapimento scioccante di Jean McConville, madre single di dieci figli, avvenuto nel 1972, della quale si sono perse le tracce.

quattro vite

Nel contesto dei Troubles in Irlanda del Nord, quando esplosioni, sparatorie, omicidi e violenza quotidiana rappresentavano la norma, la serie Non dire niente narra la vita di quattro figure chiave dell’IRA, il gruppo militante che ha combattuto per l’unità irlandese contro il dominio britannico. La narrazione si snoda attraverso le esperienze tumultuose di questi individui nel corso di tre decenni, a partire dagli anni ’70.

Il personaggio principale, Gerry Adams, leader dell’IRA, è interpretato da Josh Finan, che ha sempre negato il suo coinvolgimento nell’organizzazione e che ha contribuito a mettere in atto negoziati di pace nel 1998 come presidente del Sinn Féin. Anthony Boyle veste i panni di Brendan Hughes, stratega dell’IRA, mentre Lola Petticrew e Hazel Doupe interpretano le sorelle Dolours e Marian Price, divenute icone della ribellione politica. Negli episodi successivi, i quattro personaggi vengono interpretati anche da Michael Colgan, Tom Vaughan-Lawlor, Maxine Peake e Helen Behan, con una narrazione che alterna flashback e presente.

“Ogni giorno viviamo con il lascito di quel conflitto, che rimane impresso nella mente della gente”, ha dichiarato Anthony Boyle, originario di Belfast e già conoscente di Brendan Hughes prima di interpretarlo. “C’era un murale dedicato a lui vicino a casa mia e lo vedevo ogni giorno andando a scuola”.

al posto suo

Ispirata all’opera di Patrick Radden Keefe, la serie Non dire niente inizia con il drammatico rapimento di Jean McConville (Judith Roddy) nel 1972, madre single di dieci figli, sequestrata dalla sua casa e mai più riaccesa. Considerata tra le “scomparse”, Jean è una delle tante vittime ritenute uccise dall’IRA. A distanza di 29 anni, una Dolours più matura (Maxine Peake) racconta come lei e Marian siano state attratte dall’IRA quando hanno compreso l’inefficacia delle manifestazioni pacifiche.

“Non desidero che la gente giudichi questi personaggi, ma piuttosto che si chieda: Cosa farei io? Se mi trovassi in quella situazione, come reagirei?”, ha evidenziato Boyle.

Esplorando il trauma degli assassini e delle violenze riconducibili all’IRA, Josh Finan spera che la serie fornisca una maggiore comprensione delle azioni delle diverse parti coinvolte nel conflitto. “Cerco di non pensare a come il pubblico recepirà il mio lavoro, non è il mio ruolo imporre un significato”, ha commentato l’attore, noto anche per la sua partecipazione a The Gentlemen su Netflix. “Spero però che questa serie offra uno spaccato a chi non conosce bene quella fase della storia irlandese, illustrando il contesto e le motivazioni alla base delle esperienze vissute dai comuni cittadini”.

non dire niente: le foto della serie tv

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