La nuova miniserie hbo che si avvicina alla sesta stagione di the wire

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Nel panorama delle serie televisive di genere crime, alcune produzioni si distinguono per la capacità di rappresentare in modo realistico e approfondito il mondo della polizia e della criminalità. Tra queste, spicca We Own This City, un’opera che si configura come una sorta di continuazione spirituale di The Wire. Questa miniserie, prodotta da HBO nel 2022, affronta con grande fedeltà ai fatti reali il tema della corruzione all’interno del dipartimento di polizia di Baltimora, offrendo uno sguardo crudo e dettagliato su vicende vere legate alla storia del Gun Trace Task Force.

we own this city: come sequel ideale a the wire

una narrazione basata su eventi reali di corruzione nelle forze dell’ordine

La serie si ispira al libro non-fiction scritto dal giornalista Justin Fenton e adattato per la televisione da David Simon, già creatore di The Wire. La trama segue l’ascesa e il crollo del Gun Trace Task Force, un’unità speciale della polizia coinvolta in attività illecite. La narrazione si concentra sul personaggio del sergente Wayne Jenkins, interpretato dall’attore Jon Bernthal, che dà vita a una delle sue performance più intense. Jenkins è tra gli otto ufficiali condannati per corruzione tra il 2018 e il 2019. La serie mostra come la difficoltà economica possa spingere alcuni agenti a commettere reati, come il furto di denaro rinvenuto durante le operazioni.

una rappresentazione fedele e senza filtri della realtà quotidiana delle forze dell’ordine

We Own This City si configura come un poliziesco estremamente realistico, che non evita di mettere in luce le storture dell’etica professionale degli agenti. La produzione assume i toni di un vero e proprio sequel ideale di The Wire, condividendone lo spirito critico e l’approccio narrativo. Il racconto si svolge sui quartieri più difficili di Baltimora, mostrando anche le conseguenze sociali delle azioni dei protagonisti.

stile narrativo e tecniche cinematografiche adottate nella serie

l’utilizzo strategico di flashback e narrazione non lineare

A differenza de The Wire, che puntava a uno stile più diretto e lineare per favorire un senso di naturalismo, We Own This City impiega tecniche narrative più complesse. La serie fa largo uso di flashback estesi, strutture narrative non cronologiche e dispositivi visivi facilmente comprensibili come didascalie ispirate ai rapporti ufficiali della polizia. Questi strumenti permettono una visione articolata dei vari momenti storici coinvolti nel crollo del gruppo criminoso.

un approccio stilistico distintivo rispetto a the wire

Sebbene condivida tematiche simili con The Wire, questa produzione adotta una veste visiva diversa: ogni episodio è stato diretto da Reinaldo Marcus Green, noto per lavori come King Richard. La regia privilegia un’estetica curata ed espressiva, che humanizza tutti i personaggi — sia quelli coinvolti nelle attività illegali sia le vittime delle stesse — offrendo così uno sguardo multidimensionale sulla vicenda.

cast principale e figure ricorrenti nella serie

  • Jon Bernthal: nei panni del sergente Wayne Jenkins;
  • Jamie Hector: ritorna nel ruolo di Marlo Stanfield;
  • Delaney Williams: interpreta Jay Landsman;
  • Tray Chaney: nel ruolo di Poot;
  • Domenick Lombardozzi: nei panni di Herc;
  • : interpreta Duquan;

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