La chat dei 70mila uomini in Germania: perché è il momento di ribellarci al notallmen

Un’inchiesta condotta da un’emittente tedesca ha rivelato l’esistenza di una chat Telegram con 70mila uomini che condividevano consigli su come perpetrare violenze sessuali. Questo grave episodio solleva interrogativi sulla diffusione e la normalizzazione della violenza di genere.

Se si considerasse ogni euro come rappresentazione di un uomo, impilando le monete si otterrebbe una torre alta sette metri. Se si misurassero i passi, si percorrerebbero cinquantasei chilometri a piedi. In termini di popolazione, si tratta di un numero pari agli abitanti di Pavia. Questi 70mila uomini, riportati dall’inchiesta del programma tedesco STRG_F, erano attivi in una chat Telegram dedicata ai consigli pratici per stuprare le donne.

Da notare che gli argomenti discussi nel gruppo non vertevano su fantasie, ma su indicazioni pratiche riguardanti farmaci per sedare le vittime e modalità di acquisito, con comunicazioni prevalentemente in lingua inglese, nonostante la partecipazione da vari Paesi.

La diffusione della notizia

Questo scandalo emerse coincidentalmente con la condanna di Dominique Pelicot in Francia per lo stupro della moglie Gisèle, una vicenda caratterizzata da anni di violenze sistematiche. Pelicot ha ingaggiato numerosi uomini per violentarla mentre fosse priva di sensi, una realtà emersa solo grazie a indagini correlate ad altri crimini.

Somiglianze con il caso di Gisèle Pelicot

Sconcerta l’agevolezza con cui Pelicot ha coinvolto cosi tanti uomini in questa violenza. Sebbene alcuni si siano giustificati affermando di credere nella consapevolezza della donna, il tribunale non ha accolto tali difese. La richiesta di Gisèle di presentare prove video in aula evidenziò ulteriormente la menzogna della presunta acquiescenza.

La scoperta della chat tedesca ha riproposto una riflessione inquietante:

“Quanti uomini intorno a noi partecipano a gruppi simili? Quanti, in determinate circostanze, sarebbero inclini a commettere violenza senza riconoscerla come tale?”

È urgente chiedersi perché, tra i partecipanti alla chat, nessuno si sia mostrato pronto a denunciare o a ritirarsi da discussioni tanto inquietanti.

Gruppi Telegram e responsabilità maschile

Le risposte a tali quesiti spesso rivelano una realtà preoccupante. Solo in Italia, nel 2022, l’associazione PermessoNegato ha registrato 230 gruppi Telegram dedicati alla diffusione di immagini intime non consensuali, il più popolare contando oltre mezzo milione di utenti. Sebbene le riforme legislative abbiano apportato qualche miglioramento, la proliferazione di simili gruppi continua a rappresentare un grande problema.

A ottobre, Telegram ha annunciato una futura cooperazione con le autorità per identificare utilizzatori coinvolti in crimini, ma ciò non risolve la questione di fondo. È apparente che la rapidità e l’anonimato offerti dai social media creino una sensazione di deresponsabilizzazione tra i partecipanti ai gruppi.

La scoperta della chat dei 70mila uomini è avvenuta grazie a un’infiltrazione giornalistica, evidenziando l’assenza di chi, all’interno del gruppo, si sia sentito in dovere di avvisare le autorità.

Anche senza denunce formali, molti membri della chat hanno ammesso di aver commesso crimini. Il sospetto sorge su quanti abusi avrebbero potuto essere evitati se fosse stata alzata la voce in anticipo.

Spesso, in discussioni sui temi dello stupro, molti uomini tendono a distaccarsi dai responsabili di tali crimini: “Non siamo tutti così. Questi sono mostri.” I 70mila uomini di cui si parla non potrebbero essere considerati altro che uomini normali, “mariti esemplari”, come potrebbe sembrare Dominique Pelicot. Le donne, d’altro canto, non possono permettersi di ignorare simili notizie, poiché la reazione naturale è chiedersi: “E se la prossima fossi io?”.

  • violenza contro le donne
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