La CBS annuncerà la cancellazione di NCIS? Ecco cosa c’è da sapere
La longevià di NCIS come serie televisiva costituisce un elemento di riferimento nel panorama della programmazione di rete. Giunta alla sua 22esima stagione, la serie è ormai un’istituzione, seconda solo a Law & Order della NBC. Nonostante il suo consolidato successo, ci sono segnali preoccupanti riguardo al futuro della serie, anche alla luce degli attuali ascolti e delle numerose modifiche che l’hanno interessata nel corso degli anni.
Ascolti in calo per la stagione 22
Gli ascolti di NCIS nella sua 22esima stagione hanno raggiunto livelli preoccupanti. Secondo un report di TV Line, l’episodio 6, intitolato “Knight & Day”, ha fatto registrare soli 4,92 milioni di spettatori, eguagliando i numeri di precedenti episodi significativi. Il dato più allarmante è rappresentato dall’episodio 4, “Sticks & Stones”, che ha ottenuto solo 4,76 milioni di spettatori, segnando il record negativo nella storia della serie.
Questo episodio ha visto i protagonisti impegnati in un’importante missione, cercando di prevenire una possibile guerra mondiale, e ha contribuito a sviluppare dinamiche significative tra i personaggi, come quella tra Jessica Knight e Jimmy Palmer.
Confronto con NCIS: Hawai’i
Un aspetto da considerare è la parallela crisi di NCIS: Hawai’i, cancellata per ascolti inferiori. Malgrado i momenti di recupero della stagione 22, i dati rimangono sotto la media rispetto alla stagione 21. Si è registrato quindi un simile trend in calo, suggerendo che la cancellazione dello spin-off possa fungere da campanello d’allarme per l’ammiraglia.
La CBS ha citato preoccupazioni finanziarie e l’interesse per il rinnovo della programmazione come motivi per tale scelta. Se si considerano i numeri di NCIS: Hawai’i nei primi episodi della terza stagione e si mettono a confronto con quelli della stagione attuale di NCIS, si nota che i dati sono estremamente simili.
Un ulteriore fattore può essere rappresentato dai costi di produzione, con set a Hawai’i generalmente più costosi e stipendi, come quelli di Sean Murray e Brian Dietzen, che superano quelli di attori emergenti.