Jon snow e il finale di game of thrones: due problemi emersi nel suo percorso

Il finale della serie di Game of Thrones ha suscitato opinioni contrastanti e scelte narrative sorprendenti, riportando alcuni personaggi alle origini delle loro storie. In particolare, la conclusione di Jon Snow si collega profondamente ai momenti più iconici della saga, offrendo una chiusura che richiama il suo percorso dall’inizio alla fine.
Jon Snow: la storia si conclude nel luogo che ha segnato le sue origini
la conclusione appropriata per il personaggio
La decisione di inviare Jon Snow oltre le Mura rappresenta un epilogo coerente con la sua evoluzione. Dopo aver ucciso Daenerys Targaryen in seguito alle sue azioni distruttive, Jon viene relegato a un ruolo marginale, tornando al punto di partenza: il Muro. Sebbene sembri una punizione, questa scelta sottolinea l’idea che il suo viaggio personale si sia chiuso in modo simbolico e significativo.
Prima dell’ottava stagione, molti avrebbero ipotizzato un diverso esito, con Jon come sovrano di Westeros. La sua eredità Targaryen gli avrebbe dato questa possibilità, ma la narrazione ha preferito mettere fine al dominio dei Targaryen piuttosto che iniziarne uno nuovo. La sua uscita da King’s Landing appare quindi inevitabile e coerente con lo sviluppo complessivo della trama.
Il ritorno alle radici: l’inizio e la fine del percorso di Jon Snow
un ciclo narrativo completo
L’apertura di Game of Thrones mostra i ranger del Muro partire verso sud, oltre le terre innevate. La scena finale ripropone lo stesso scenario, ma con un cambiamento evidente: i viaggiatori lasciano il Muro in un paesaggio ancora innevato, ma con germogli verdi che annunciano una nuova stagione primaverile.
Per Jon Snow, questo momento rappresenta un ritorno simbolico alle proprie origini. Il suo cammino è iniziato proprio dal Castle Black — assistendo all’impiccagione del disertore Will da parte di Ned Stark — e si è sviluppato attraverso molteplici tappe: dalla Guardia alla conquista del Trono di Spade in modo indiretto.
Punti critici e riflessioni sul finale di Jon Snow
gestione dei personaggi e dei lupi feroci
Sebbene il ritorno di Ghost accanto a Jon rappresenti un momento toccante e perfettamente coerente con la sua storia, si tratta anche dell’ennesimo esempio delle criticità nella gestione degli elementi narrativi secondari. La presenza dei direwolves era stata significativamente ridimensionata nel corso della serie a causa delle limitazioni tecniche e budgetarie.
I legami tra i Stark e i loro fedeli animali erano stati troppo trascurati nel corso della narrazione principale. Questo aspetto avrebbe meritato maggiore approfondimento ed enfatizzazione per rafforzare il senso di identità familiare ed emotiva tra i personaggi.
scelte narrative e coerenza interna
L’utilizzo della Night’s Watch come espediente per portare Jon oltre le mura solleva interrogativi sulla reale funzionalità dell’organizzazione nel contesto attuale dello show. Con poche risorse rimaste per mantenere vivo il ruolo dei guardiani del Nord, questa soluzione appare più come una convenienza narrativa che come una logica coerente all’interno dell’universo creato.
In conclusione, sebbene il finale offra un epilogo emozionante per Jon Snow, mette in luce alcune carenze nella gestione complessiva delle trame secondarie e nell’utilizzo degli elementi simbolici come i direwolves.
Personaggi principali:
- Jon Snow (Kit Harington)
- Ned Stark (Sean Bean)
- Daenerys Targaryen (Emilia Clarke)
- Tyrion Lannister (Peter Dinklage)
- Sansa Stark (Sophie Turner)
- Arya Stark (Maisie Williams)
- Cersei Lannister (Lena Headey)
- Theon Greyjoy (Alfie Allen) strong>